Sup, 81

Terza parte e Supplemento > Il fine della vita immortale > Le qualità o proprietà dei risorti


Supplemento
Questione 81
Proemio

Veniamo quindi a parlare delle qualità o proprietà dei risorti.
Sull'argomento si pongono quattro quesiti:

1. Se tutti risorgeranno in età giovanile;
2. Se tutti avranno l'identica statura;
3. Se tutti saranno del medesimo sesso;
4. Se avranno le funzioni della vita animale.



Terza parte e Supplemento > Il fine della vita immortale > Le qualità o proprietà dei risorti > Se tutti risorgeranno della stessa età, ossia in età giovanile


Supplemento
Questione 81
Articolo 1

SEMBRA che non tutti risorgeranno della stessa età, ossia in età giovanile. Infatti:
1. Ai risorti, specialmente se beati, Dio non toglierà nulla che rientri nella perfezione dell'uomo. Ora, l'età rientra in codesta perfezione: poiché la vecchiaia è "un'età venerabile". Dunque i vecchi non risorgeranno in età giovanile.

2. L'età si misura dal tempo passato. Ma il tempo passato è impossibile che non sia passato. Quindi è impossibile che quanti hanno raggiunto un'età avanzata ridiventino giovani.

3. In ciascuno dovrà soprattutto risorgere quello che è appartenuto maggiormente alla verità della natura umana. Ma alla verità della natura umana tanto più una cosa appartiene quanto prima ha fatto parte dell'uomo: perché verso la fine, data la fragilità della nostra realtà specifica, il corpo umano sarà come il vino annacquato, secondo l'immagine del Filosofo. Perciò se tutti dovranno risorgere della stessa età, è più giusto che risorgano bambini piuttosto che giovani.

IN CONTRARIO: 1. S. Paolo scrive: "... fino a tanto che ci riuniremo tutti giungendo alla misura di età della pienezza di Cristo". Ora, Cristo risuscitò in età giovanile, che, stando alle parole di S. Agostino, comincia intorno ai trent'anni. Dunque anche gli altri risorgeranno in età giovanile.

2. L'uomo risorgerà nella massima perfezione della sua natura. Ma la natura umana ha il suo stato più perfetto nell'età giovanile. Perciò tutti dovranno risorgere giovani.

RISPONDO: L'uomo risorgerà senza nessun difetto naturale: poiché Dio, come ha creato la natura umana senza difetti, così la restaurerà senza difetti. Ora, la natura umana può essere menomata in due modi: primo, perché non ha ancora raggiunto la sua ultima perfezione; secondo, perché si è allontanata da essa. Il primo tipo di menomazione si riscontra nei bambini, il secondo nei vecchi. Perciò negli uni e negli altri la natura umana sarà ricondotta con la resurrezione allo stato della sua perfezione ultima, ossia all'età giovanile, in cui ha termine il moto di crescita e inizia il declino.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. La vecchiaia è venerabile non per le condizioni del corpo che sono difettose, ma per la sapienza dell'anima, che a quell'età si deve presumere per il numero degli anni. Perciò negli eletti, per la pienezza della sapienza divina che si riscontrerà in essi, non verrà meno la venerabilità della vecchiaia; ma verranno eliminati i difetti.

2. L'età di cui parliamo non è quella relativa al numero degli anni, ma alle condizioni che si determinano nel corpo umano col passare degli anni. Analogamente si dice che Adamo fu creato in età giovanile per codesta condizione che egli ebbe nel primo giorno della sua esistenza. Quindi l'argomento non vale.

3. Si dice che la virtù della specie è più perfetta nel bambino che nel giovane rispetto alla capacità di assimilare gli alimenti: come del resto codesta capacità è più accentuata nel seme che nell'uomo completo. Ma nei giovani la virtù della specie è più perfetta rispetto alla completezza. Perciò quanto è appartenuto maggiormente alla verità della natura umana verrà portato alla perfezione che esso raggiunge nell'età giovanile; non già a quella dell'infanzia, in cui gli umori non sono ancora giunti all'ultima loro elaborazione.



Terza parte e Supplemento > Il fine della vita immortale > Le qualità o proprietà dei risorti > Se tutti risorgeranno di un'unica statura


Supplemento
Questione 81
Articolo 2

SEMBRA che tutti risorgeranno di un'unica statura. Infatti:
1. L'uomo è misurato dalla quantità come è misurato dalla durata. Ora, le dimensioni della durata verranno ridotte alla stessa misura: perché tutti risorgeranno della stessa età. Perciò anche la grandezza sarà ridotta per tutti alla stessa misura, cosicché tutti risorgeranno con l'identica statura.

2. Il Filosofo afferma, che "in tutti gli esseri naturali c'è un termine e una ragione della loro grandezza e della loro crescita". Ma codesto termine non può derivare che dalla forma, cui deve corrispondere la grandezza come tutti gli altri accidenti. Ora, avendo tutti gli uomini l'identica forma specifica, in tutti deve riscontrarsi secondo la materia un'identica grandezza, se non interviene un errore. Ma nella resurrezione gli errori della natura verranno corretti. Dunque tutti risorgeranno di una medesima statura.

3. La corporatura dei risorti non potrà essere proporzionata alla virtù naturale che aveva formato i loro corpi mortali: altrimenti coloro che non ebbero la possibilità di raggiungere una corporatura superiore per virtù naturale, non risorgerebbero mai con una statura più grande; il che è falso. Perciò è necessario che tale corporatura sia proporzionata alla virtù che restaurerà i corpi umani mediante la resurrezione, e alla materia di cui dovrà servirsi. Ma la virtù che riparerà tutti i corpi è identica, essendo la virtù divina; le ceneri poi delle quali si servirà per ripararli sono tutte ugualmente predisposte a ricevere l'influsso di tale virtù. Quindi la resurrezione umana terminerà per tutti nell'identica grandezza. Di qui la solita conclusione di prima.

IN CONTRARIO: 1. La corporatura naturale è conforme alla natura di ciascun individuo. Ma nella resurrezione la natura di ciascun individuo non verrà cambiata. Quindi neppure la sua corporatura naturale. Ora, questa non è identica per tutti gli uomini. Dunque non tutti risorgeranno con l'identica statura.

2. Con la resurrezione la natura umana verrà restaurata o per la gloria, o per il castigo. Ma la misura della gloria e del castigo non sarà identica per tutti i risorti. Perciò non sarà identica neppure la grandezza naturale.

RISPONDO: Nella resurrezione la natura umana verrà riparata non solo nell'identità specifica, ma anche nell'identità numerica. Perciò qui non si deve considerare soltanto quello che spetta alla natura specifica, ma anche quello che è richiesto dalla natura di ciascun individuo. Ebbene, la natura specifica esige una certa grandezza da cui non si scosta senza un errore: però questa grandezza ha una certa elasticità, e non va presa secondo una misura fissa. Cosicché ogni individuo della specie umana raggiunge entro codesti limiti una certa misura, che si addice alla sua natura individuale; e ad essa egli giunge al termine della crescita, se non interviene un errore nelle funzioni della natura per cui c'è un più o meno rispetto a tale grandezza. La misura di quest'ultima dipende dal rapporto tra la dilatazione del calore e l'umidità disponibile. E queste cose non sono identiche in tutti. Perciò non tutti risorgeranno con la medesima corporatura: ma ciascuno risorgerà con quella che avrebbe raggiunto al termine del suo sviluppo, qualora in natura non ci fossero stati errori e mancamenti. Quello invece che in ciascuno è in eccesso o in difetto verrà eliminato o supplito dalla potenza di Dio.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Come abbiamo già notato, si dice che tutti risorgeranno della stessa età, non perché a tutti spetti la medesima durata, ma perché in tutti ci sarà il medesimo grado di perfezione. Ora, codesto stato è compatibile sia con una corporatura grande che con una piccola.

2. La grandezza individuale corrisponde non soltanto alla forma della specie, ma anche alla natura dell'individuo. Quindi l'argomento non regge.

3. La statura dei risorti non sarà in proporzione alla virtù di chi li farà risorgere, perché essa non rientra nella natura del corpo umano; e neppure sarà in tutti così com'era nella vita precedente; ma sarà conforme alla natura precedente di ciascun individuo. Tuttavia se la facoltà di sviluppo per un difetto qualsiasi, come nel caso dei nani, non avrà potuto raggiungere la debita statura richiesta della specie, nella resurrezione la potenza di Dio ne supplirà il difetto. Lo stesso si dica per coloro che furono di statura spropositata, oltre i limiti naturali.



Terza parte e Supplemento > Il fine della vita immortale > Le qualità o proprietà dei risorti > Se tutti risorgeranno di sesso maschile


Supplemento
Questione 81
Articolo 3

SEMBRA che tutti risorgeranno di sesso maschile. Infatti:
1. S. Paolo afferma, che "giungeremo tutti alla maturità di un uomo [viri] perfetto". Perciò allora non ci sarà che il sesso maschile.

2. Nel secolo futuro cesserà come dice la Glossa, "ogni prerogativa di comando". Ora, nell'ordine naturale la donna è sottoposta all'uomo. Dunque le donne non risorgeranno donne, ma uomini.

3. Ciò che è solo occasionale ed estraneo all'intenzione della natura non risorgerà: poiché nella resurrezione ogni errore verrà riparato. Ma il sesso femminile è estraneo all'intenzione della natura, derivando dalla sola limitazione della virtù plasmatrice esistente nel seme, la quale non è in grado di dare alla materia del concepimento la perfezione del sesso virile: cosicché il Filosofo afferma essere la femmina "un maschio mancato". Quindi il sesso femminile non è destinato a risorgere.

IN CONTRARIO: 1. S. Agostino ha scritto: "Ci sembra che siano più assennati coloro i quali non dubitano che risorgerà l'uno e l'altro sesso".

2. Nella resurrezione Dio restaurerà quanto fece all'inizio della creazione. Ma allora egli formò la donna dalla costola dell'uomo, come risulta dalla Genesi. Dunque egli nella resurrezione restaurerà anche il sesso femminile.

RISPONDO: La natura individuale come richiede per i diversi uomini una corporatura diversa, così richiede la diversità di sesso tra i vari individui della specie umana. E anche questa diversità conferisce alla perfezione della specie, in quanto la diversità di sesso, o di statura ne costituiscono i vari gradi. Perciò gli uomini, come risorgeranno di diversa statura, così risorgeranno di diverso sesso. Però nonostante questa diversità non ci sarà nessun imbarazzo nel reciproco vedersi: perché sarà scomparsa la concupiscenza che spinge ad atti turpi, dai quali appunto deriva quell'imbarazzo.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Si dice che tutti raggiungeranno Cristo "nella maturità di uomo perfetto", non per il sesso virile, ma per la virtù dell'animo che si riscontrerà in tutti, sia uomini che donne.

2. La donna è sottoposta all'uomo per la debolezza della sua natura, sia per la vigoria dell'animo, che per la forza fisica. Ma dopo la resurrezione non ci sarà in queste qualità nessuna differenza secondo la diversità del sesso, ma piuttosto secondo la diversità dei meriti. Perciò l'argomento non regge.

3. Sebbene la generazione della donna sia estranea all'intenzione della natura particolare, o individuale, è però secondo l'intenzione della natura universale, la quale natura per la perfezione della specie umana richiede l'uno e l'altro sesso. Ma la differenza di sesso, come abbiamo detto, non implica nessuna menomazione.



Terza parte e Supplemento > Il fine della vita immortale > Le qualità o proprietà dei risorti > Se i risuscitati avranno le funzioni della vita animale, come la nutrizione e la generazione


Supplemento
Questione 81
Articolo 4

SEMBRA che i risuscitati avranno le funzioni della vita animale, così da nutrirsi e generare.
Infatti:
1. La nostra resurrezione sarà conforme a quella di Cristo. Ma di Cristo si legge nel Vangelo che mangiò dopo la resurrezione. Quindi anche gli altri uomini dopo la resurrezione mangeranno. E per lo stesso motivo potranno anche generare.

2. La distinzione dei sessi è ordinata alla generazione: allo stesso modo gli organi che servono alla nutritiva sono ordinati alla nutrizione. Ora, l'uomo risorgerà con tutti codesti organi. Dunque egli eserciterà le funzioni della nutrizione e della generazione.

3. L'uomo sarà reso beato, sia nell'anima che nel corpo. Ma a detta del Filosofo la beatitudine, o felicità consiste nella perfezione dell'operare. Perciò tutte le potenze dell'anima e tutte le membra, nella resurrezione devono esplicare i loro atti. Di qui la stessa conclusione di sopra.

4. Nei beati dopo la resurrezione ci sarà una perfetta gioia. Ma una tale gioia include tutti i piaceri: poiché la beatitudine è "uno stato reso perfetto dalla somma di tutti i beni"; e perfetto è "ciò cui non manca nulla". Quindi, poiché nelle funzioni della generazione e della nutrizione c'è un grande piacere, è chiaro che tali funzioni della vita animale non mancheranno nei beati. E più forti saranno in quelli che avranno dei corpi meno spirituali.

IN CONTRARIO: 1. Nel Vangelo si legge: "Nella resurrezione non si sposeranno ne si mariteranno".

2. La generazione è ordinata a supplire i vuoti prodotti dalla morte con la moltiplicazione del genere umano; mentre la nutrizione è ordinata a riparare le perdite e ad accrescere il corpo.
Ma nello stato successivo alla resurrezione il genere umano avrà già raggiunto il numero degli individui stabilito da Dio, in vista del quale perdura la generazione. Così pure ognuno risorgerà nella debita sua grandezza. "Non ci sarà più la morte", né ci saranno altre perdite nel corpo umano. Dunque le funzioni della generazione e della nutrizione sarebbero inutili.

RISPONDO: La resurrezione sarà necessaria all'uomo, non per raggiungere la sua prima perfezione, che consiste nel possesso integrale di quanto la sua natura fisica richiede: perché questo l'uomo può raggiungerlo nello stato della vita presente mediante l'influsso delle cause naturali. Ma la resurrezione è necessaria per conseguire l'ultima perfezione, che consiste nel raggiungimento dell'ultimo fine. Perciò quelle funzioni naturali che sono ordinate a produrre o a conservare la prima perfezione della natura umana non ci saranno dopo la resurrezione. Tali sono appunto le funzioni della vita animale nell'uomo, le mutue interferenze tra gli elementi e il moto dei cieli. Perciò tutte queste funzioni cesseranno con la resurrezione. E poiché mangiare, bere, dormire e generare sono funzioni della vita animale, essendo ordinate alla prima perfezione della natura, dopo la resurrezione esse non avranno più ragione di esistere.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Il pasto che Cristo fece dopo la resurrezione non fu dovuto a necessità, come se la natura umana avesse bisogno di mangiare dopo la resurrezione, ma per mostrare che egli aveva assunto di nuovo la vera natura umana che aveva prima quando mangiava e beveva con i suoi discepoli. Ma codesta dimostrazione non sarà necessaria nella resurrezione universale: perché allora sarà evidente per tutti. Ecco perché si suoi dire che Cristo allora mangiò e bevve per una "dispensa". secondo il frasario dei giuristi, per i quali "la dispensa è un'eccezione alla legge comune": perché Cristo risorto si sottrasse momentaneamente all'uso comune dei risorti, che è quello di non cibarsi, per i motivi già indicati. Perciò l'argomento non regge.

2. La differenza dei due sessi e la varietà delle membra servirà a reintegrare la perfezione umana nella specie e nei vari individui. Perciò non ne segue che siano inutili, sebbene codeste membra non compiono le funzioni della vita animale.

3. Le funzioni suddette appartengono all'uomo non in quanto uomo, come nota anche il Filosofo. Quindi la felicità del corpo umano non consiste in esse: ma il corpo umano sarà felice per la ridondanza della felicità dalla ragione cui è sottomesso, in forza della quale l'uomo è uomo.

4. I piaceri del corpo, come dice il Filosofo, sono "medicinali", perché servono per togliere la stanchezza; oppure sono "delle malattie", perché l'uomo si getta su di essi in modo disordinato, come se fossero piaceri autentici; ossia come fa uno il cui gusto è guasto nel provar piacere per cose che non sono piacevoli ai sani. Perciò non è necessario che tali piaceri rientrino nella perfezione della beatitudine, come pensano i Giudei, i Maomettani e certi eretici chiamati Chiliasti. Costoro hanno un sentimento guasto anche secondo l'insegnamento del Filosofo: perché a suo giudizio i soli piaceri spirituali sono piaceri autentici e da ricercarsi per se stessi. Dunque solo questi piaceri sono richiesti dalla beatitudine.

Alla Questione precedente

 

Alla Questione successiva