Sup, 74

Terza parte e Supplemento > Il fine della vita immortale > Il fuoco della conflagrazione finale


Supplemento
Questione 74
Proemio

Veniamo ora a trattare del fuoco della conflagrazione finale del mondo.
Intorno a questo argomento si pongono nove quesiti:

1. Se il mondo sarà purificato;
2. Se sarà purificato col fuoco;
3. Se quel fuoco sarà della stessa natura di uno dei quattro elementi;
4. Se quel fuoco purificherà i cieli superiori;
5. Se quel fuoco consumerà gli altri elementi;
6. Se purificherà tutti gli elementi;
7. Se quel fuoco verrà prima o dopo il giudizio;
8. Se incenerirà gli uomini;
9. Se esso divorerà i reprobi.



Terza parte e Supplemento > Il fine della vita immortale > Il fuoco della conflagrazione finale > Se il mondo dovrà essere purificato


Supplemento
Questione 74
Articolo 1

SEMBRA che il mondo non dovrà essere purificato.
Infatti:
1. Solo ciò che è immondo ha bisogno di purificazione; ma le creature di Dio, come si dichiara negli Atti degli Apostoli, non sono immonde: "Non chiamare comune", cioè immondo, "ciò che Dio ha purificato". Perciò le creature del mondo non saranno purificate.

2. La divina giustizia richiede la purificazione per togliere le macchie di una colpa, come è evidente dall'esistenza del purgatorio dopo la morte. Ma negli elementi di questo mondo non può esserci nessuna macchia di colpa. Dunque essi non hanno bisogno di purificazione.

3. Una cosa viene purificata per il fatto che viene tolto da essa ciò che è estraneo e ignobile, rendendola vile; perché se invece le togliamo qualcosa di nobile, allora non è più una purificazione, ma piuttosto una svalutazione. Ora, gli elementi sono più perfetti e più nobili, se uniti a qualcosa di natura diversa; perché la forma di un corpo composto è più nobile di quella di un corpo semplice. Perciò è impossibile che gli elementi di questo mondo vengano purificati in maniera conveniente.

IN CONTRARIO: 1. Ogni rinnovellamento avviene attraverso una purificazione. E siccome gli elementi si rinnovelleranno secondo le parole dell'Apocalisse: "Vidi un nuovo cielo e una nuova terra; il cielo di prima e la terra di prima non ci sono più". Dunque gli elementi saranno purificati.

2. La Glossa inoltre così commenta l'affermazione paolina, "assa la figura di questo mondo": "La bellezza di questo mondo perirà nella conflagrazione universale". Vale perciò la conclusione di sopra.

RISPONDO: Il mondo, essendo stato fatto in qualche modo per l'uomo, è necessario che quando questo sarà glorificato nel corpo, anche gli altri corpi siano trasmutati in uno stato superiore, affinché l'universo diventi un soggiorno più conveniente e più gradito.
Ora, perché l'uomo raggiunga la glorificazione del suo corpo, è necessario eliminare quanto ne costituisce un ostacolo. Si tratta cioè di togliere dalle cose la corruzione e la contaminazione della colpa; perché, come dice S. Paolo, "la corruzione non potrà ereditare l'incorruttibilità"; e tutti gli immondi, come è scritto nell'Apocalisse, saranno cacciati "fuori" dalla città della gloria. Allo stesso modo, e nelle debite proporzioni, anche gli elementi cosmici dovranno essere purificati dalle disposizioni contrarie prima del loro rinnovellamento nella gloria.
Sebbene le sostanze materiali non possano essere in senso proprio contaminate dalla colpa, tuttavia esse contraggono per il peccato una certa incompatibilità con un arricchimento spirituale, per cui certi luoghi dove sono stati commessi dei delitti non sono ritenuti degni per l'esercizio del culto fino a che non sono stati ribenedetti. In questo senso, la zona terrestre destinata a nostro uso, per i peccati degli uomini ha contratto una certa ripugnanza alla glorificazione. Per questo essa ha bisogno di purificazione. - Così pure, per il contatto degli elementi fra loro, si riscontrano negli elementi intermedi molte corruzioni, generazioni e alterazioni, che diminuiscono la loro perfezione. Perciò è necessario che codesti elementi siano purificati, perché possano ricevere, come si conviene, il rinnovellamento nella gloria.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Si dice che ogni creatura è monda, perché la sua sostanza è priva di ogni mescolanza di male, nel senso voluto dai Manichei, i quali affermavano che il bene e il male sono due sostanze ora distinte e ora mescolate. Ma ciò non esclude che in una creatura si trovi mescolato qualcosa, che, pur essendo in se stesso buono, è estraneo e ripugna a quella natura. E neppure esclude che una creatura possa subire il male, pur non essendo questo parte della sua sostanza.

2. Gli elementi materiali, pur non essendo soggetti capaci di colpa, possono tuttavia contrarre una specie di incompatibilità con la perfezione della gloria, per le colpe che vi si commettono.

3. Nei corpi semplici e in quelli composti la forma può essere considerata sotto due aspetti. Quanto a perfezione specifica quella del corpo composto è superiore a quella del corpo semplice, o elemento. Ma quanto alla durata quest'ultimo è superiore, perché non ha in se stesso i presupposti della corruzione, purché la sua distruzione non sia causata da una causa esterna. Il corpo composto invece ha già in se stesso i germi di corruzione, che sono appunto gli elementi contrari di cui è formato. Perciò il corpo semplice è corruttibile solo considerato come parte di un composto: ma è incorruttibile come tutto. Il che non può dirsi dei corpi misti. E siccome l'incorruttibilità è una delle perfezioni della gloria, la perfezione del corpo semplice e più consona ad essa della perfezione del misto; a meno che quest'ultimo non sia associato a un principio incorruttibile, come il composto umano che ha la forma incorruttibile. Nonostante questo, è vero che il corpo composto è in qualche modo più nobile di quello semplice, tuttavia l'essere di quello semplice è più nobile quando sussiste separato di quando sussiste nel composto: perché nel composto i corpi semplici sono come in potenza: mentre quando sussistono da soli sono all'apice della loro perfezione.



Terza parte e Supplemento > Il fine della vita immortale > Il fuoco della conflagrazione finale > Se questa purificazione sarà fatta col fuoco


Supplemento
Questione 74
Articolo 2

SEMBRA che questa purificazione non sarà fatta col fuoco. Infatti:
1. Il fuoco, quale parte del [nostro] mondo ha bisogno di purificazione come le altre parti di esso. Ora, l'identica cosa non può essere insieme purificante e purificata. Quindi non sarà il fuoco a purificare.

2. Come il fuoco ha un potere purificatore così lo ha anche l'acqua. Non si potrà dunque purificare tutto per mezzo del fuoco, perché alcune cose, come dice anche l'antica legge, bisogna che siano purificate con l'acqua. Perciò la purificazione col fuoco per lo meno non potrà essere universale.

3. La purificazione è destinata a dividere e a rendere più pure le parti di cui l'universo è composto. Ma tale divisione degli elementi fu operata all'inizio solo dalla potenza di Dio: poiché con essa egli compì l'opera della distinzione. Anassagora stesso del resto attribuì questa segregazione a un atto dell'intelletto che muove tutte le cose. Perciò la purificazione finale del mondo sarà fatta non per mezzo del fuoco, ma immediatamente da Dio.

IN CONTRARIO: 1. Si legge nei Salmi: "Davanti a lui fiamme di fuoco, e intorno a lui una violenta tempesta"; e subito dopo si parla del giudizio: "Chiamerà il cielo dall'alto e la terra a giudicare il suo popolo". Perciò la purificazione finale del mondo sarà effettuata col fuoco.

2. Sta scritto: "I cieli ardenti si dissolveranno e gli elementi saranno fusi dall'ardore del fuoco". Perciò la purificazione del mondo avverrà col fuoco.

RISPONDO: La purificazione finale toglierà al mondo la contaminazione della colpa, l'impurità che deriva dalla commistione degli elementi, e lo preparerà al suo stato di gloria. In vista di questi tre fini, la purificazione col fuoco e massimamente conveniente. Primo, perché il fuoco, come elemento più nobile, ha delle proprietà naturali assai simili a quelle della gloria, come si vede bene nella luce. - Secondo, perché il fuoco non si amalgama ai corpi estranei come gli altri elementi, per l'efficacia della sua potenza attiva. - Terzo perché la sfera del fuoco è molto lontana dalla terra da noi abitata, e il fuoco d'altra parte per noi non è di uso tanto comune come la terra, l'acqua e l'aria. Perciò non può essere inquinato come codesti elementi. - Oltre a ciò, il fuoco ha una grande efficacia per purificare e per volatilizzare i corpi.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Il fuoco da noi usato non è quello esistente nella materia sua propria, che è lontana da noi; ma è il fuoco mescolato ad una materia estranea. Ecco perché il fuoco esistente nella sua purezza potrà purificare il nostro fuoco e liberarlo dagli elementi estranei.

2. La purificazione del mondo effettuata dal diluvio si riferiva soltanto alla contaminazione del peccato, specialmente del peccato di concupiscenza che allora dominava. Perciò la purificazione allora fu fatta giustamente con l'acqua. Ma la seconda purificazione riguarda e la contaminazione della colpa e l'impurità derivante dalla mistura degli elementi. Per l'uno e per l'altro scopo la purificazione sarà compiuta quindi meglio col fuoco invece che con l'acqua. Questa infatti è priva della potenza disgregatrice, e serve piuttosto per aggregare gli elementi. Perciò l'impurità naturale degli elementi non si toglierebbe così bene come col fuoco. - Inoltre verso la fine del mondo, sarà molto diffuso il vizio della tiepidezza, dato l'invecchiamento del mondo; poiché come leggiamo in S. Matteo, allora "si raffredderà la carità di molti". È bene dunque che la purificazione avvenga mediante il fuoco.
Né esiste qualcosa al mondo che non si possa purificare col fuoco. Ci sono però quegli oggetti che non si possono purificare col fuoco senza la loro distruzione, come le stoffe e i recipienti di legno. Per questo la legge prescriveva che essi fossero purificati con l'acqua. Ma alla fine dei tempi, tutto sarà distrutto dal fuoco.

3. Mediante l'opera della distinzione le cose hanno ricevuto diverse forme, che le distinguono tra loro. E ciò non poteva esser fatto se non dall'Autore della natura. Con la purificazione finale invece le cose dovranno tornare alla purezza originale di quando furono create. E in quest'opera la natura creata potrà servire al Creatore come strumento. E tale compito le viene affidato perché contribuisce alla sua dignità e nobiltà.



Terza parte e Supplemento > Il fine della vita immortale > Il fuoco della conflagrazione finale > Se quel fuoco sarà della stessa natura di quello elencato tra i quattro elementi


Supplemento
Questione 74
Articolo 3

SEMBRA che quel fuoco non sarà della stessa natura di quello elencato tra i quattro elementi. Infatti:
1. Nessun elemento consuma se stesso. Invece, come dice la Glossa, "quel fuoco consumerà i quattro elementi". Quindi quel fuoco non sarà della stessa specie di quello dei quattro elementi.

2. Come l'operazione manifesta la virtù di una cosa, così la virtù ne manifesta la natura. Ebbene, quel fuoco avrà una virtù diversa da quella dei quattro elementi, perché purificherà l'universo, cosa di cui è incapace il nostro fuoco. Perciò quello sarà un fuoco di un'altra specie.

3. Corpi della medesima specie hanno l'identico moto. Ora invece quel fuoco avrà tutt'altro moto da quell'elemento che è il nostro fuoco, perché dilagherà in tutte le direzioni per purificare ogni cosa. Dunque il fuoco della conflagrazione finale non è della stessa specie del nostro.

IN CONTRARIO: 1. S. Agostino afferma che "la figura di questo mondo perirà nella conflagrazione dei fuochi dell'universo". Perciò quel fuoco è dello stesso genere del nostro fuoco.

2. La futura purificazione sarà compiuta col fuoco, come la prima lo fu con l'acqua [del diluvio]. Ma l'acqua della prima purificazione era della stessa natura della nostra acqua "elementare". Quindi anche il fuoco purificatore della seconda venuta sarà della stessa specie del fuoco che è uno degli elementi.

RISPONDO: Vi sono in merito tre opinioni. Dicono alcuni che il fuoco discenderà dalla sfera ignea e si moltiplicherà. Difatti il fuoco aumenta in proporzione delle materie infiammabili che trova. E ciò avverrà soprattutto allora quando la potenza del fuoco trionferà di tutti gli altri elementi.
Contro tale opinione sta il fatto che, alla fine del mondo, quel fuoco non dovrà solo discendere ma anche salire, come risulta dal commento alla II lettera di S. Pietro, dove si dice che "il fuoco del giudizio si solleverà tanto in altezza quanto le acque del diluvio". Sembra dunque che codesto fuoco debba prodursi nella sfera intermedia in cui si compie la generazione.
Per questo, altri opinano che quel fuoco scaturirà non lontano dalla terra per la concentrazione dei raggi emananti dai corpi celesti, come avviene con gli specchi ustori. Al posto dei quali a riflettere i raggi saranno allora le nubi concave. Ma neppure questo sembra conveniente. Perché essendo l'effetto dei corpi celesti dovuto alla loro posizione e al loro apparire, se quel fuoco scaturisse dai corpi celesti gli astronomi potrebbero conoscere il tempo di quella finale purificazione. Il che è in contrasto con la sacra Scrittura.
Perciò altri, con S. Agostino, ritengono che "come il diluvio avvenne per l'inondazione delle acque dell'universo, così la figura di questo mondo sparirà per la conflagrazione dei fuochi dell'universo". Codesta conflagrazione non è altro che la combinazione di tutte le cause superiori e inferiori, capaci di produrre il fuoco. E tale coincidenza avverrà non per cause naturali, ma per uno speciale intervento di Dio. Il fuoco, da essa generato, brucerà la superficie di questo mondo.
A ben guardare, le suddette opinioni differiscono tra loro circa l'origine del fuoco purificatore, ma non circa la sua natura. Infatti il fuoco che scaturisce dal sole o da un altro agente terrestre è dello stesso genere del fuoco che è nella propria sfera. Solo che vi si aggiunge, a differenza di quello, della materia a lui estranea. Ma questo bisogna che avvenga alla fine del mondo, perché il fuoco non potrebbe purificare, se in qualche modo ciò che gli è estraneo non diventasse la sua materia. Bisogna dunque ammettere che senza dubbio quel fuoco sarà della stessa specie del nostro.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Il fuoco suddetto, pur essendo specificamente identico al nostro, sarà numericamente diverso. Infatti vediamo che di due fuochi della medesima specie il più violento divora quello minore consumandone la materia. Così anche il fuoco suddetto potrà divorare il nostro fuoco.

2. Come l'operazione di una data potenza è una manifestazione di essa, così la potenza è a sua volta una manifestazione dell'essenza o natura, quando scaturisce dai principii costitutivi dell'essenza. Al contrario l'operazione che non procede dalla potenza dell'operante non manifesta la potenza di esso: il che è evidente nel caso dello strumento. Infatti l'azione dello strumento fa conoscere più la virtù di chi lo muove, che è il primo principio dell'operazione, che non la virtù dello strumento: perché tale operazione mostra la virtù dell'agente quale principio dell'opera; mentre mostra la virtù dello strumento solo in quanto questo subisce l'influsso dell'agente principale. Allo stesso modo, la potenza che non scaturisce dai principii costitutivi di un essere, non ne manifesta la natura, ma solo la recettività: la capacità di riscaldare, p. es., che è nell'acqua calda, dice solo che essa può ricevere il calore.
Ma ciò non impedisce che l'acqua calda sia della stessa natura di quella fredda. Perciò non vi è inconveniente alcuno ad ammettere che il fuoco, capace di purificare la faccia della terra, sia dello stesso genere del nostro fuoco; perché il suo potere calorifico non dipende dai principii naturali che lo costituiscono, ma dall'azione divina, sia che si tratti di una qualità assoluta come il calore dell'acqua calda, sia che si tratti di un semplice influsso transitorio come nel caso di uno strumento, secondo le cose già dette. E questo è più probabile; perché il fuoco purificatore agirà soltanto come strumento della potenza di Dio.

3. Il fuoco per sua natura sale solo verso l'alto, ma fuori della propria sfera esso segue la materia combustibile, dove essa si trova. In tal caso può muoversi sia secondo il moto circolare che verso il basso: specialmente se opera come strumento della potenza divina.



Terza parte e Supplemento > Il fine della vita immortale > Il fuoco della conflagrazione finale > Se quel fuoco purificherà anche i cieli superiori


Supplemento
Questione 74
Articolo 4

SEMBRA che quel fuoco purificherà anche i cieli superiori. Infatti:
1. Si legge nei Salmi: "I cieli sono opera delle tue mani; essi periranno, ma tu rimarrai". Ma sono opera delle mani di Dio anche i cieli superiori. Quindi periranno anch'essi nella conflagrazione universale del mondo.

2. S. Pietro ha scritto: "I cieli ardenti si dissolveranno, e gli elementi saranno fusi dall'ardore del fuoco". Ma i cieli distinti dagli elementi sono quelli superiori. Devono perciò anch'essi essere
purificati dal fuoco.

3. Quel fuoco è destinato a eliminare dai corpi ogni indisposizione alla gloria. Ora, nei cieli superiori si riscontrano e l'indisposizione dovuta alla colpa, perché là il diavolo peccò; e l'indisposizione di ordine fisico e naturale; perché, come dice la Glossa commentando le parole di S. Paolo, "Sappiamo che fino ad ora tutte le creature gemono e sono nei dolori del parto", "tutti gli elementi adempiono con difficoltà le loro funzioni; il sole e la luna, p. es., adiscono non senza sforzo nei termini loro assegnati". Quindi anche i cieli saranno purificati da quel fuoco.

IN CONTRARIO: 1. [Secondo i filosofi] "i corpi celesti non possono ricevere impressioni dal di fuori ".

2. A proposito delle parole di S. Paolo "in un incendio di fiamme a far vendetta", la Glossa spiega: "Il fuoco che precederà la sua venuta raggiungerà il livello delle acque del diluvio". Ora, le acque del diluvio non giunsero fino ai cieli superiori, ma solo fino "a quindici cubiti sopra la sommità dei monti", come si esprime la Genesi. Quindi quel fuoco non arriverà a purificare i cieli superiori.

RISPONDO: La purificazione del mondo dovrà eliminare dagli esseri corporei ciò che in essi è contrario alla perfezione della gloria, che sarà come il coronamento ultimo dell'universo. Ora, questa disposizione negativa si trova in tutte le cose, ma non allo stesso modo. Nei corpi inferiori questa indisposizione alla gloria è qualcosa di inerente alla loro stessa sostanza: nei corpi inferiori, p. es., c'è la continua mistura degli elementi per cui essi perdono la loro purezza. In altri corpi invece, ossia in quelli celesti, null'altro ripugna alla perfezione finale dell'universo che il moto, il quale è tendenza e via alla perfezione: e non qualsiasi tipo di moto, ma solo il moto locale, che non altera niente d'intrinseco, come potrebbe essere la sostanza, la qualità o la quantità, ma solo l'ubicazione, che è qualcosa di esteriore alle cose. Nulla dunque dovrà essere rimosso dalla sostanza dei cieli superiori, ma deve solo cessare il loro moto locale. Ebbene, questo si ottiene non mediante l'azione di un agente contrario, bensì perché chi li muove cessa di agire. Perciò i corpi celesti saranno purificati non dal fuoco o dall'azione di una creatura, ma il loro arresto, che avverrà solo per divino volere, farà per essi le veci del fuoco purificatore.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Le parole del Salmo, secondo l'interpretazione di S. Agostino, vanno riferite ai "cieli aerei", che saranno purificati dal fuoco dell'ultima conflagrazione. Se poi vogliamo applicarle ai cieli superiori, allora bisogna dire che essi periranno in quanto cesserà il loro moto che adesso è continuo.

2. S. Pietro stesso spiega di quali cieli vuol parlare, perché prima delle parole riferite, dice che "i cieli e la terra di allora perirono per mezzo dell'acqua; i cieli e la terra di ora sono conservati dalla medesima parola e riservati al fuoco per il giorno del giudizio". Perciò sono destinati al fuoco quegli stessi cieli che perirono per il diluvio, cioè i cieli aerei.

3. L'angoscia e la schiavitù del creato che S. Ambrogio attribuisce ai corpi celesti non sono altro che la vicissitudine del moto, per cui sono soggette al tempo, e la mancanza dell'ultima perfezione che sopravverrà loro alla fine dei tempi. Ma la colpa dei demoni non ha contaminato il cielo empireo: perché immediatamente dopo il peccato furono cacciati dal cielo.



Terza parte e Supplemento > Il fine della vita immortale > Il fuoco della conflagrazione finale > Se quel fuoco distruggerà gli altri elementi


Supplemento
Questione 74
Articolo 5

SEMBRA che quel fuoco distruggerà gli altri elementi. Infatti:
1. S. Beda così commenta la seconda lettera di S. Pietro: "I quattro elementi dell'universo saranno divorati da quel fuoco potente. Però non tutti così completamente da distruggerli, perché due di essi saranno distrutti, e due solo perfezionati". Sembra dunque che almeno due elementi saranno totalmente distrutti.

2. Si legge nell'Apocalisse: "Il cielo di prima e la terra d'una volta sono scomparsi, e il mare non c'è più". Ma per "cielo" secondo S. Agostino, si deve intendere l'aria. E il mare non è altro che "il raduno delle acque". Sembra dunque che questi tre elementi spariranno completamente.

3. Il fuoco non purifica se non quanto diventa sua materia, ossia combustibile. Se quindi il fuoco purifica gli altri elementi, bisogna che questi subiscano codesta sorte. Quindi diventeranno fuoco. Cosicché verranno distrutti nella loro natura.

4. La materia elementare non può raggiungere una forma più nobile di quella del fuoco. Ma con la purificazione finale tutte le cose saranno trasmutate nel loro stato più nobile. Dunque tutti gli altri elementi saranno trasformati in fuoco.

IN CONTRARIO: 1. A commento delle parole di S. Paolo, "Passa la figura di questo mondo", la Glossa afferma: "Passa la bellezza, non la sostanza". Ma la sostanza degli elementi fa parte della perfezione dell'universo. Perciò gli elementi non saranno distrutti nella loro sostanza.

2. La purificazione finale attraverso il fuoco sarà simile a quella del diluvio. Ora, l'acqua non distrusse la sostanza degli elementi. Quindi non la distruggerà neppure la purificazione finale col fuoco.

RISPONDO: Intorno a questo problema ci furono molte opinioni contrastanti. Tutti gli elementi, dicono alcuni, rimarranno quanto alla materia, ma tutti saranno ridotti ad uno stato più perfetto; due di essi, cioè l'aria e la terra, conserveranno la propria forma sostanziale; due invece la perderanno, trasformandosi in quella del cielo; cosicché i tre elementi: fuoco, acqua e aria verranno insieme denominati cielo; sebbene l'aria conservi la stessa forma sostanziale attuale. Questo perché nell'Apocalisse, si parla solo di cielo e di terra: "Vidi un nuovo cielo e una nuova terra".
Ma questa spiegazione è assurda. Perché essa è incompatibile con i principii della filosofia, i quali non ammettono che i corpi inferiori siano in potenza a rivivere la forma del cielo, non avendo in comune con esso neppure la materia, ne fisica contrarietà.
Ripugna pure ai principii della teologia, perché se togliamo due elementi, come vuole questa teoria, non si salva la perfezione dell'universo con l'integrità delle sue parti. Dunque bisogna concludere che il termine cielo vale per la quinta essenza; mentre col termine terra sono elencati i quattro elementi. Infatti nei Salmi si legge: "Lodate il Signore della terra", e subito dopo: "il fuoco, la grandine, la neve, il ghiaccio, ecc.".
Perciò altri affermano che tutti gli elementi rimarranno quanto alla sostanza, ma perderanno le loro qualità attive e passive. Questi ammettono pure che nel corpo composto gli elementi costitutivi conserveranno la loro forma sostanziale, senza le qualità proprie, che sarebbero ridotte a delle qualità intermedie, le quali escludono le qualità estreme degli elementi. Sembra che S. Agostino propenda per questa opinione, quando afferma: "La conflagrazione universale distruggerà del tutto le qualità caratteristiche degli elementi corporei, e anche la loro sostanza sarà mirabilmente sublimata dalle qualità che si addicono ai corpi immortali".
Ma questa opinione non pare probabile, perché le qualità proprie degli elementi, essendo effetto delle loro forme sostanziali, se queste rimangono, quelle qualità possono essere mutate soltanto per un'azione violenta e passeggera. Vediamo, p. es., che l'acqua ricupera presto la sua frigidità perduta sotto l'azione del fuoco, purché rimanga nella sua natura specifica. - Inoltre codeste qualità degli elementi sono per essi la perfezione seconda, quali loro passioni proprie: e non è probabile che la finale conflagrazione tolga agli elementi qualcosa che appartiene alla loro perfezione naturale.
Bisogna dunque ritenere che gli elementi conserveranno la loro sostanza e le qualità loro proprie, ma che saranno purificati dalla contaminazione dei peccati commessi dagli uomini, e dalle impurità contratte per le loro mutue combinazioni: del resto diventerà impossibile negli elementi inferiori, non appena cesserà il moto del primo [cielo] mobile, questo succedersi di azioni e passioni. Ed è questa successione che S. Agostino chiama "qualità degli elementi corruttibili", perché si tratta di disposizioni che non sono loro naturali e che li avvicinano alla corruzione.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Si dice che il fuoco finale consumerà i quattro elementi perché in qualche modo li purificherà. L'affermazione poi che "due saranno totalmente distrutti", non va intesa nel senso che saranno distrutti nella loro natura, ma che essi saranno completamente liberati dalle proprietà attuali. Alcuni ritengono che gli elementi in questione siano il fuoco e l'acqua, i quali attaccano con più violenza gli altri corpi col caldo e col freddo, che sono i massimi principii della loro corruzione.
Ora, poiché essi perderanno allora questo loro potere attivo, appariranno totalmente trasformati. - Altri invece ritengono che i due elementi suddetti saranno invece l'aria e l'acqua, per i vari movimenti che essi ricevono dai corpi celesti. E poiché codesti moti come l'alta e la bassa marea, i venti, ecc., non ci saranno più, essi saranno radicalmente mutati rispetto alle proprietà che hanno attualmente.

2. Nel commento alle parole della Scrittura, "il mare non c'è più", S. Agostino scrive che per "mare" si può intendere il secolo presente, di cui poco sopra era stato detto: "Il mare ha reso i suoi morti". - Se poi vogliamo intenderlo in senso letterale, allora bisogna dire che nel termine mare sono incluse due cose: la sostanza dell'acqua, che rimarrà e la sua attitudine alla salsedine ed all'agitazione dei flutti, che invece sparirà.

3. Quel fuoco agirà solo come strumento della potenza divina. Perciò esso purificherà gli altri elementi, senza distruggerli. E non è necessario che la materia combustibile perda la propria natura per l’azione del fuoco; come è chiaro nel caso del ferro incandescente, il quale conserva la propria natura e ritorna qual era, non appena viene allontanato dal fuoco. Così avverrà degli elementi purificati dal fuoco.

4. Nelle parti di un tutto, bisogna tener presente non solo ciò che potrebbe giovare a ciascuna, in se stessa, ma anche quello che le conviene in ordine al tutto. Perciò è vero che acqua, terra e aria acquisterebbero una forma più eccellente, se diventassero fuoco; ma l'universo sarebbe impoverito e perderebbe la sua perfezione, se tutta la materia degli elementi si trasformasse in fuoco.



Terza parte e Supplemento > Il fine della vita immortale > Il fuoco della conflagrazione finale > Se quel fuoco purificherà tutti gli elementi


Supplemento
Questione 74
Articolo 6

SEMBRA che quel fuoco non purificherà tutti gli elementi. Infatti:
1. Abbiamo detto che quel fuoco non oltrepasserà l'altezza dell'acqua del diluvio. Ma l'acqua non giunse alla sfera del fuoco. Perciò neppure nell'ultima conflagrazione il fuoco purificherà il fuoco che è uno degli elementi.

2. La Glossa, commentando le parole dell'Apocalisse, "Vidi un nuovo cielo, ecc.", così si esprime: "Certamente la purificazione dell'aria e della terra sarà operata dal fuoco. Non così forse quella dell'acqua, che, sembra contenere già in se stessa un principio purificatore". Perciò di alcuni elementi almeno non è certo che saranno purificati.

3. Non sarà mai possibile purificare il luogo della contaminazione eterna. Tale sarà appunto la contaminazione dell'inferno. Ma poiché anche l'inferno rientra fra gli elementi, non tutti gli elementi saranno totalmente purificati.

4. Il paradiso terrestre si trova in questa terra. Eppure esso non sarà purificato, come non fu raggiunto dalle acque del diluvio, come dicono S. Beda e il Maestro delle Sentenze. Dunque non tutti gli elementi saranno completamente purificati.

IN CONTRARIO: La Glossa, da noi già citata, afferma che "quel fuoco consumerà i quattro elementi".

RISPONDO: Alcuni affermano che quel fuoco salirà fino alla sommità dello spazio che contiene i quattro elementi per purificarli completamente, sia dalla contaminazione del peccato, da cui non sono esenti neppure le parti superiori degli elementi, come è evidente nel caso del fumo dell'idolatria, il quale infetta le sfere più alte; sia dalla corruzione, perché gli elementi sono per natura corruttibili in tutte le loro parti.
Ma questa opinione è in contrasto con i testi della S. Scrittura: poiché S. Pietro afferma che "sono destinati al fuoco" i cieli, che già furono purificati dal diluvio. E S. Agostino insegna che "è serbato per il fuoco il mondo che fu distrutto dal diluvio". Ora, noi sappiamo che le acque del diluvio non salirono fino alla sommità dello spazio occupato dagli elementi, ma solo "a quindici cubiti sopra l'altezza dei monti".
Sappiamo inoltre che i vapori, o il fumo di qualunque specie, non possono attraversare tutta la sfera del fuoco fino alla sua sommità. Perciò la contaminazione del peccato non ha potuto mai giungere fino a codesti spazi.
Né gli elementi saranno purificati dalla corruzione, togliendo ad essi qualcosa che il fuoco può bruciare, perché il fuoco potrà soltanto togliere le macchie derivanti loro dalla composizione con gli altri elementi. Ora, codeste misture avvengono soprattutto su questa terra fino alla regione media dell'aria. Perciò il fuoco dell'ultima conflagrazione purificherà gli elementi compresi in codesto spazio. Arriverà quindi dove arrivarono le acque del diluvio: che è un livello determinabile in base all'altezza dei monti da esse superata di quindici cubiti.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Il primo argomento noi lo consideriamo valido.

2. La perplessità della Glossa è dichiarata: "Si ritiene che l'acqua sia in se stessa una forza purificatrice". Ma questa non basta per la purificazione richiesta dallo stato futuro, come è evidente da quanto è stato detto.

3. La purificazione finale dovrà soprattutto eliminare dalla dimora dei santi ogni imperfezione. Perciò con codesta operazione tutto ciò che è immondo sarà concentrato nel luogo dei dannati. Quindi l'inferno non sarà purificato, che anzi in esso saranno convogliate tutte le sozzure dell'universo.

4. Il paradiso terrestre, come del resto anche il cielo empireo, non è un luogo di peccato, quantunque l'uomo vi abbia commesso il peccato originale; perché da codesti due luoghi l'uomo e il diavolo furono scacciati subito dopo il peccato. Perciò il paradiso terrestre non ha bisogno di purificazione.



Terza parte e Supplemento > Il fine della vita immortale > Il fuoco della conflagrazione finale > Se la conflagrazione finale debba venire dopo il giudizio


Supplemento
Questione 74
Articolo 7

SEMBRA che la conflagrazione finale debba venire dopo il giudizio. Infatti:
1. S. Agostino dice che gli eventi relativi al giudizio futuro si svolgeranno nel seguente ordine: "Nel giudizio o in prossimità di esso si svolgeranno i fatti seguenti: La venuta di Elia Tesbite, la conversione dei Giudei, la persecuzione dell'Anticristo, il giudizio del Cristo, la resurrezione dei morti, la separazione dei buoni dai cattivi, la conflagrazione del mondo ed il suo rinnovamento". Quindi la conflagrazione verrà dopo il giudizio.

2. Lo stesso S. Agostino scrive nella medesima opera: "Dopo che gli empi saranno stati giudicati e gettati nel fuoco eterno, la figura di questo mondo sparirà in una conflagrazione universale". La conclusione è dunque quella di sopra.

3. Quando verrà a giudicare, il Signore troverà dei vivi su questa terra, come appare dalla 1.a Lettera ai Tessalonicesi, dove l'Apostolo parla mettendosi nel loro numero: "Poi, noi che siamo vivi, che siamo rimasti alla venuta del Signore, ecc.". Ma ciò non potrebbe accadere, se la conflagrazione travolgendo tutti precedesse il giudizio. Perciò questa avverrà dopo il giudizio.

4. Si dice che il Signore giudicherà il mondo col fuoco. Quindi la conflagrazione finale si presenta come l'esecuzione del giudizio divino. Ma l'esecuzione segue il giudizio. Dunque la conflagrazione deve venire dopo il giudizio.

IN CONTRARIO: 1. Nei Salmi si legge: "Il fuoco lo precederà".

2. La resurrezione precederà il giudizio, altrimenti non "tutti gli occhi potranno vedere" Cristo Giudice. Ora, la conflagrazione finale deve precedere la resurrezione. Infatti i corpi dei santi dovranno essere spirituali e impassibili cosicché non potranno più essere purificati dal fuoco; ma d'altra parte S. Agostino afferma che "tramite quel fuoco sarà purificato ciò che in alcuni deve essere purificato". Perciò quel fuoco precederà il giudizio.

RISPONDO: La conflagrazione avrà inizio certamente prima del giudizio. Ciò risulta chiaramente dal fatto che il giudizio sarà preceduto dalla resurrezione dei morti. S. Paolo infatti afferma che anche "quelli che sono morti, saranno rapiti sulle nuvole per aria e andranno incontro a Cristo", quando verrà a giudicare.
Ora, la resurrezione universale e la glorificazione dei corpi dei beati saranno simultanee; perché i santi risorgeranno col proprio corpo glorioso, come afferma altrove S. Paolo: "Si semina un corpo ignobile, e risorgerà nella gloria". Contemporaneamente alla glorificazione dei corpi dei santi, tutto il creato si rinnoverà a suo modo, secondo quanto si legge nella Lettera ai Romani: "La stessa creazione sarà liberata dalla servitù della corruzione, per aver parte alla libertà gloriosa dei figli di Dio". Se dunque, come abbiamo già visto, la conflagrazione sarà come una preparazione al rinnovamento generale, si può concludere che essa quale purificazione del mondo deve precedere il giudizio. Invece riguardo al suo effetto secondario, che è quello di convogliare tutti i cattivi all'inferno, verrà dopo il giudizio.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. S. Agostino non intende proporre una verità certa, ma la propria opinione. Il che è evidente da quel che segue: "Bisogna credere che tutte queste cose avverranno; ma in quale maniera e con quale ordine si vedrà alla loro realizzazione, più di quanto oggi possa dire l'umana intelligenza. Penso però che i fatti si svolgeranno nell'ordine che ho ricordato". Dunque è chiaro che egli ha esposto una sua opinione.

2. La stessa risposta vale per la seconda difficoltà.

3. Gli uomini moriranno o risorgeranno tutti. Ma sono detti vivi quelli che si troveranno a vivere col corpo, al momento della conflagrazione.

4. Il fuoco finale non seguirà la sentenza del giudice, e quindi il giudizio, se non riguardo all'investimento dei cattivi.



Terza parte e Supplemento > Il fine della vita immortale > Il fuoco della conflagrazione finale > Se quel fuoco produrrà negli uomini gli effetti indicati


Supplemento
Questione 74
Articolo 8

SEMBRA che quel fuoco non produrrà negli uomini gli effetti indicati. Infatti:
1. Essere consunto vuol dire essere ridotto al nulla. Ma il corpo dei malvagi non verrà annichilato, ché rimarrà in eterno per sostenere la pena eterna. Perciò il fuoco non sarà "la consunzione dei cattivi", che è il primo effetto descritto dal Maestro delle Sentenze.

2. Se poi uno rispondesse che il fuoco consumerà i corpi dei malvagi perché li riduce in cenere, si replica che anche i corpi dei buoni subiranno la stessa sorte; poiché è privilegio esclusivo di Cristo che "la sua carne non abbia visto la corruzione". Dunque anche i buoni allora vivi saranno consumati dal fuoco.

3. La contaminazione del peccato è più profonda negli elementi del corpo umano che in quelli ad esso estranei; poiché persino nei buoni si riscontra la corruzione del fomite. Ora, gli elementi estranei al corpo umano saranno purificati dalla contaminazione del peccato. Perciò a maggior ragione dovranno essere purificati gli elementi che fanno parte del corpo umano, sia dei buoni che dei cattivi. Dunque il dissolvimento colpirà sia gli uni che gli altri.

4. Finché dura questa vita, gli elementi hanno un'azione identica sui buoni e sui cattivi. Ma sino al momento di quella conflagrazione questa vita durerà ancora: perché dopo di quel fuoco non ci sarà più la morte naturale, che tuttavia dovrà essere prodotta dal fuoco suddetto. Dunque esso agirà allo stesso modo sui buoni e sui malvagi. Perciò non c'è alcuna differenza tra di loro nel modo di subire quel fuoco, come invece afferma il testo delle Sentenze.

5. La conflagrazione finale avverrà quasi in un momento. Ma allora ci saranno molti vivi che avranno pure bisogno di purificarsi di molte cose. Dunque la conflagrazione finale non sarà sufficiente a purificarli.

RISPONDO: Il fuoco della conflagrazione finale agirà per virtù naturale, e come strumento della giustizia divina. Per virtù naturale esso avrà lo stesso effetto sui buoni e sui cattivi tuttora viventi, riducendo in cenere i loro corpi. Invece come strumento della giustizia divina avrà un'azione ben diversa sugli uni e sugli altri in rapporto alla pena. Perché i cattivi saranno tormentati dal fuoco; i buoni invece, che nulla hanno da purificare, non riporteranno dal fuoco nessun dolore, come i tre giovani nella fornace, benché i loro corpi non rimangano integri come quelli dei giovani. La potenza divina farà sì che i loro corpi si disgreghino, senza che essi ne siano affatto tormentati. - Quei buoni però che avranno qualcosa da purificare, saranno tormentati dal dolore in proporzione del loro merito.
Tuttavia dopo il giudizio il fuoco potrà tormentare solo i dannati: perché i corpi dei buoni saranno impassibili.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. "Consunzione" qui non vuol dire annichilazione, ma soltanto riduzione in cenere.

2. I buoni, come i giovani della fornace, non sentiranno alcun dolore quando il loro corpo sarà ridotto in cenere dal fuoco. Questa è la differenza tra loro e i cattivi.

3. Gli elementi del corpo umano saranno purificati dal fuoco anche negli eletti; ma questo, per virtù divina, avverrà senza dolore.

4. Il fuoco non agirà solo per virtù naturale, ma anche in qualità di strumento della giustizia divina.

5. Coloro che saranno vivi alla fine del mondo potranno purificarsi assai presto por tre motivi. Primo, perché dopo gli spaventi e le persecuzioni subite, avranno poco da purificarsi. - Secondo, perché sopporteranno da vivi e volontariamente la pena. Ora, la pena sopportata volontariamente in questa vita purifica assai meglio di quella inflitta dopo la morte; come vediamo nei martiri, "nei quali, anche se c'è qualcosa da purificare, tutto viene tolto dalla spada del martirio", come si esprime S. Agostino. Eppure la pena del martirio è breve in confronto a quella del purgatorio. - Terzo, perché quel fuoco recupererà in intensità, quel che avrà perduto in durata.



Terza parte e Supplemento > Il fine della vita immortale > Il fuoco della conflagrazione finale > Se quel fuoco travolgerà i reprobi


Supplemento
Questione 74
Articolo 9

SEMBRA che quel fuoco non travolgerà i reprobi. Infatti:
1. La Glossa così commenta le parole di Malachia. "Purificherà i figli di Levi": "Sta scritto che vi saranno due fuochi: uno, fatto per purificare gli eletti, che precederà il giudizio; l'altro tormenterà i dannati". Ma quest'ultimo è il fuoco dell'inferno che travolgerà i reprobi; il primo invece quello della conflagrazione universale. Quindi quest'ultimo non sarà quello che travolgendoli investirà i dannati.

2. Quel fuoco sarà lo strumento di Dio per purificare il mondo. Dovrebbe quindi avere una ricompensa come gli altri elementi, tanto più che è il più nobile di essi. Perciò questo fuoco non dovrà essere confinato all'inferno a tormentare i dannati.

3. Il fuoco che travolgerà i cattivi sarà quello dell'inferno. Ora, codesto fuoco fu preparato per i dannati fin dal principio del mondo. Poiché si legge nel Vangelo: "Andate, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo"; e in Isaia: "Già da ieri Tofet è stata preparata, dal Re è stata preparata". E la Glossa commenta: "da ieri, cioè dall'inizio; Tofet, cioè la Valle della Geenna".
Invece il fuoco della conflagrazione finale non fu preparato dall'inizio, ma si sprigionerà dall'unione di tutti i fuochi dell'universo. Non si tratta dunque del fuoco dell'inferno che investirà i reprobi.

IN CONTRARIO: 1. La Scrittura, parlando di quel fuoco, dice, che "brucerà all'intorno i suoi nemici".

2. La Glossa alle parole di Daniele, "un fiume di fuoco usciva dal suo cospetto", fa seguire questa spiegazione: "per trascinare i peccatori nella Geenna". E si tratta del fuoco di cui stiamo trattando, perché "dovrà purificare i buoni e punire i cattivi", come dice la Glossa interlineare. Quindi il fuoco della conflagrazione finale sarà sprofondato nell'inferno assieme ai dannati.

RISPONDO: La purificazione completa del mondo e il suo rinnovamento è destinata alla purificazione e al rinnovamento dell'umanità. Perciò la purificazione e il rinnovamento del mondo devono corrispondere a questi due scopi. Ebbene, una purificazione dell'umanità avrà luogo in qualche modo, quando i cattivi saranno separati dai buoni, come dice l'Evangelista: "Egli, col suo ventilabro in mano pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento", cioè gli eletti, "nel suo granaio, la paglia invece", cioè i reprobi, "la brucerà col fuoco inestinguibile". Così sarà dunque nella purificazione dell'universo: tutto ciò che è vile e sudicio sarà rinchiuso coi reprobi nell'inferno, tutto ciò che è invece bello e nobile sarà conservato nelle sfere superiori a gloria degli eletti. Lo stesso avverrà per il fuoco della conflagrazione, come afferma S. Basilio commentando le parole del Salmo, "La voce del Signore divide le fiamme del fuoco". Quel che vi è nel fuoco di caldo, di bruciante e di grossolano scenderà all'inferno a punire i dannati; ciò che invece vi è di agile e di luminoso resterà nelle sfere superiori a gloria degli eletti.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Nonostante le opinioni in contrario, il fuoco che purificherà gli eletti prima del giudizio è identico a quello della conflagrazione finale, sebbene alcuni dicano diversamente: è giusto infatti che, essendo l'uomo parte dell'universo, sia purificato dall'identico fuoco. Si dice che sono due i fuochi che purificheranno i buoni e puniranno i cattivi riguardo al loro diverso ufficio, e anche in qualche modo alla loro sostanza, perché non tutta la sostanza del fuoco, come abbiamo detto, finirà all'inferno.

2. Il fuoco sarà rinumerato anch'esso, perché quanto vi si riscontra di grossolano verrà separato e sprofondato nell'inferno.

3. Dopo il giudizio, come sarà maggiore la gloria degli eletti, così sarà più grave la pena dei reprobi. Perciò, come aumenterà lo splendore dalle creature superiori a maggior gloria degli eletti così tutto ciò che vi è di turpe nel creato finirà all'inferno a maggior vergogna dei dannati. Quindi non c'è nessun inconveniente ad ammettere che al fuoco dell'inferno, già preparato all'inizio verrà ad aggiungersi altro fuoco.

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