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Se quel fuoco distruggerà gli altri elementi
Supplemento
Questione 74
Articolo 5
SEMBRA che quel fuoco distruggerà gli altri elementi. Infatti:
1. S. Beda così commenta la seconda lettera di S. Pietro: "I quattro elementi dell'universo saranno divorati da quel fuoco potente. Però non tutti così completamente da distruggerli, perché due di essi saranno distrutti, e due solo perfezionati". Sembra dunque che almeno due elementi saranno totalmente distrutti.
2. Si legge nell'Apocalisse: "Il cielo di prima e la terra d'una volta sono scomparsi, e il mare non c'è più". Ma per "cielo" secondo S. Agostino, si deve intendere l'aria. E il mare non è altro che "il raduno delle acque". Sembra dunque che questi tre elementi spariranno completamente.
3. Il fuoco non purifica se non quanto diventa sua materia, ossia combustibile. Se quindi il fuoco purifica gli altri elementi, bisogna che questi subiscano codesta sorte. Quindi diventeranno fuoco. Cosicché verranno distrutti nella loro natura.
4. La materia elementare non può raggiungere una forma più nobile di quella del fuoco. Ma con la purificazione finale tutte le cose saranno trasmutate nel loro stato più nobile. Dunque tutti gli altri elementi saranno trasformati in fuoco.
IN CONTRARIO: 1. A commento delle parole di S. Paolo, "Passa la figura di questo mondo", la Glossa afferma: "Passa la bellezza, non la sostanza". Ma la sostanza degli elementi fa parte della perfezione dell'universo. Perciò gli elementi non saranno distrutti nella loro sostanza.
2. La purificazione finale attraverso il fuoco sarà simile a quella del diluvio. Ora, l'acqua non distrusse la sostanza degli elementi. Quindi non la distruggerà neppure la purificazione finale col fuoco.
RISPONDO: Intorno a questo problema ci furono molte opinioni contrastanti. Tutti gli elementi, dicono alcuni, rimarranno quanto alla materia, ma tutti saranno ridotti ad uno stato più perfetto; due di essi, cioè l'aria e la terra, conserveranno la propria forma sostanziale; due invece la perderanno, trasformandosi in quella del cielo; cosicché i tre elementi: fuoco, acqua e aria verranno insieme denominati cielo; sebbene l'aria conservi la stessa forma sostanziale attuale. Questo perché nell'Apocalisse, si parla solo di cielo e di terra: "Vidi un nuovo cielo e una nuova terra".
Ma questa spiegazione è assurda. Perché essa è incompatibile con i principii della filosofia, i quali non ammettono che i corpi inferiori siano in potenza a rivivere la forma del cielo, non avendo in comune con esso neppure la materia, ne fisica contrarietà.
Ripugna pure ai principii della teologia, perché se togliamo due elementi, come vuole questa teoria, non si salva la perfezione dell'universo con l'integrità delle sue parti. Dunque bisogna concludere che il termine cielo vale per la quinta essenza; mentre col termine terra sono elencati i quattro elementi. Infatti nei Salmi si legge: "Lodate il Signore della terra", e subito dopo: "il fuoco, la grandine, la neve, il ghiaccio, ecc.".
Perciò altri affermano che tutti gli elementi rimarranno quanto alla sostanza, ma perderanno le loro qualità attive e passive. Questi ammettono pure che nel corpo composto gli elementi costitutivi conserveranno la loro forma sostanziale, senza le qualità proprie, che sarebbero ridotte a delle qualità intermedie, le quali escludono le qualità estreme degli elementi. Sembra che S. Agostino propenda per questa opinione, quando afferma: "La conflagrazione universale distruggerà del tutto le qualità caratteristiche degli elementi corporei, e anche la loro sostanza sarà mirabilmente sublimata dalle qualità che si addicono ai corpi immortali".
Ma questa opinione non pare probabile, perché le qualità proprie degli elementi, essendo effetto delle loro forme sostanziali, se queste rimangono, quelle qualità possono essere mutate soltanto per un'azione violenta e passeggera. Vediamo, p. es., che l'acqua ricupera presto la sua frigidità perduta sotto l'azione del fuoco, purché rimanga nella sua natura specifica. - Inoltre codeste qualità degli elementi sono per essi la perfezione seconda, quali loro passioni proprie: e non è probabile che la finale conflagrazione tolga agli elementi qualcosa che appartiene alla loro perfezione naturale.
Bisogna dunque ritenere che gli elementi conserveranno la loro sostanza e le qualità loro proprie, ma che saranno purificati dalla contaminazione dei peccati commessi dagli uomini, e dalle impurità contratte per le loro mutue combinazioni: del resto diventerà impossibile negli elementi inferiori, non appena cesserà il moto del primo [cielo] mobile, questo succedersi di azioni e passioni. Ed è questa successione che S. Agostino chiama "qualità degli elementi corruttibili", perché si tratta di disposizioni che non sono loro naturali e che li avvicinano alla corruzione.
SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Si dice che il fuoco finale consumerà i quattro elementi perché in qualche modo li purificherà. L'affermazione poi che "due saranno totalmente distrutti", non va intesa nel senso che saranno distrutti nella loro natura, ma che essi saranno completamente liberati dalle proprietà attuali. Alcuni ritengono che gli elementi in questione siano il fuoco e l'acqua, i quali attaccano con più violenza gli altri corpi col caldo e col freddo, che sono i massimi principii della loro corruzione.
Ora, poiché essi perderanno allora questo loro potere attivo, appariranno totalmente trasformati. - Altri invece ritengono che i due elementi suddetti saranno invece l'aria e l'acqua, per i vari movimenti che essi ricevono dai corpi celesti. E poiché codesti moti come l'alta e la bassa marea, i venti, ecc., non ci saranno più, essi saranno radicalmente mutati rispetto alle proprietà che hanno attualmente.
2. Nel commento alle parole della Scrittura, "il mare non c'è più", S. Agostino scrive che per "mare" si può intendere il secolo presente, di cui poco sopra era stato detto: "Il mare ha reso i suoi morti". - Se poi vogliamo intenderlo in senso letterale, allora bisogna dire che nel termine mare sono incluse due cose: la sostanza dell'acqua, che rimarrà e la sua attitudine alla salsedine ed all'agitazione dei flutti, che invece sparirà.
3. Quel fuoco agirà solo come strumento della potenza divina. Perciò esso purificherà gli altri elementi, senza distruggerli. E non è necessario che la materia combustibile perda la propria natura per l’azione del fuoco; come è chiaro nel caso del ferro incandescente, il quale conserva la propria natura e ritorna qual era, non appena viene allontanato dal fuoco. Così avverrà degli elementi purificati dal fuoco.
4. Nelle parti di un tutto, bisogna tener presente non solo ciò che potrebbe giovare a ciascuna, in se stessa, ma anche quello che le conviene in ordine al tutto. Perciò è vero che acqua, terra e aria acquisterebbero una forma più eccellente, se diventassero fuoco; ma l'universo sarebbe impoverito e perderebbe la sua perfezione, se tutta la materia degli elementi si trasformasse in fuoco.
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