Sup, 73

Terza parte e Supplemento > Il fine della vita immortale > I segni precursori del giudizio finale


Supplemento
Questione 73
Proemio

Passiamo a considerare i segni che precederanno il giudizio finale.
Intorno a questo argomento si pongono tre quesiti:

1. Se la venuta del Signore come giudice sarà preceduta da qualche segno;
2. Se il sole e la luna si oscureranno realmente;
3. Se le potenze celesti saranno allora sconvolte.



Terza parte e Supplemento > Il fine della vita immortale > I segni precursori del giudizio finale > Se la venuta del Signore come giudice sarà preceduta da qualche segno


Supplemento
Questione 73
Articolo 1

SEMBRA che la venuta del Signore come giudice non sarà preceduta da qualche segno. Infatti:
1. S. Paolo ha scritto: "Quando diranno: Pace e sicurezza, allora li sorprenderà improvvisamente la rovina". Ma non vi sarebbero pace e sicurezza, se gli uomini fossero atterriti da segni premonitori. Quindi tali segni non precederanno quella venuta.

2. I segni servono a rendere una cosa manifesta. Ora, la venuta del Signore deve invece essere occulta; perché, come dice S. Paolo, "il giorno del Signore verrà come un ladro di notte". Dunque non devono precederlo dei segni.

3. Il tempo della prima venuta di Cristo fu conosciuto avanti dai profeti; non è così invece per quello della seconda venuta.
Ma per la prima venuta non ci furono segni premonitori; quindi non ci saranno neppure per la seconda.

IN CONTRARIO: 1. Nel Vangelo si legge: "Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle".

2. S. Girolamo enumera quindici segni che precederanno il giudizio e afferma che il primo giorno il mare si solleverà di quindici cubiti sulle montagne. - Nel secondo le acque sprofonderanno negli abissi, fino a rendersi quasi invisibili. - Nel terzo esse torneranno al livello di prima. - Nel quarto tutti i mostri marini e gli abitatori delle acque si riuniranno insieme, emergendo dal mare e muggiranno gli uni contro gli altri. - Nel quinto tutti gli uccelli dell'aria si riuniranno nei campi e piangeranno insieme senza mangiare, né bere. - Nel sesto torrenti di fuoco si leveranno alti nel cielo percorrendolo dall'oriente all'occidente. - Nel settimo tutte le stelle, erranti e fisse, saranno seguite da chiome di fuoco simili alle comete. - Nell'ottavo vi sarà un terremoto così pauroso, che abbatterà tutti gli animali. - Nel nono tutte le pietre, grandi e piccole, si frantumeranno a vicenda, dividendosi in quattro parti. - Nel decimo da tutte le piante fluirà una rugiada di sangue. - Nell'undicesimo i monti, le colline e gli edifici saranno ridotti in polvere. - Nel dodicesimo tutti gli animali usciranno fuori ruggendo dalle foreste e dalle montagne per venire nei campi senza prender cibo. - Nel tredicesimo tutti i sepolcri, dalla mattina alla sera si apriranno per far risorgere i cadaveri. – Nel quattordicesimo tutti gli uomini abbandoneranno le proprie case, per correre qua e là muti e inebetiti. - Nel quindicesimo moriranno tutti per risorgere con quelli che erano morti molto tempo prima.

RISPONDO: Quando Cristo verrà a giudicare il mondo apparirà glorioso, come si conviene alla sua autorità di giudice. Ora il potere giudiziario richiede alcuni indizi capaci di ispirare rispetto e sottomissione. Perciò la venuta di Cristo giudice sarà preceduta da molti segni: affinché i cuori degli uomini si sottomettano al giudice venturo e si preparino al giudizio, per questi segni premonitori.
Ma non è facile sapere quali saranno. Perché i segni descritti nel Vangelo, come nota S. Agostino, si riferiscono non solo alla venuta di Cristo e al giudizio finale, ma anche alla distruzione di Gerusalemme ed alla venuta continua con la quale Cristo assiste la sua Chiesa. Cosicché, com'egli dice, se si studia bene la questione, è probabile che nessuno dei segni descritti si riferisca all'ultima venuta; perché i segni di cui parla il Vangelo, come le guerre, gli spaventi e simili, ci furono sin dalle origini del genere umano; a meno che non si dica che in quel periodo essi aumenteranno. Ma rimane sempre incerto in quale misura il loro aumento voglia significare l'imminenza del giudizio.
I segni poi elencati da S. Girolamo, da lui non sono dati per certi, ma egli dice di averli trovati descritti negli annali degli Ebrei. Ed essi sono ben poco verosimili.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Avvicinandosi la fine del mondo, secondo quanto afferma S. Agostino, vi sarà una persecuzione dei cattivi contro i buoni, i quali saranno nel timore, mentre i cattivi si sentiranno sicuri. Le parole quindi, "Quando diranno pace e sicurezza, ecc.". si riferiscono ai cattivi, che prenderanno alla leggera i segni del giudizio. Ai buoni invece si addicono le altre parole di S. Luca: "Gli uomini tramortiranno dalla paura, ecc.".
Oppure si può rispondere che tutti i segni del giudizio si manifesteranno nel periodo e nel giorno stesso del giudizio, cosicché il giorno del giudizio li abbraccerebbe tutti. Perciò, sebbene gli uomini sbigottiranno al loro apparire, prima che essi si manifestino gli empi si crederanno tranquilli e sicuri, non vedendo la fine del mondo subito dopo la morte dell'Anticristo, come essi prima pensavano.

2. È detto che il giorno del Signore verrà "come un ladro", perché se ne ignora il momento esatto e non si potrà arguirlo da quei segni. Anche perché, come si è detto sopra, tutti quei segni evidentissimi che immediatamente lo precedono, faranno parte del giorno del giudizio.

3. La prima venuta di Cristo doveva essere occulta, benché il tempo preciso di essa fosse stato conosciuto prima dai profeti. Non c'era dunque bisogno che si manifestassero quei segni, che non mancheranno invece nella seconda venuta, quando, pur rimanendone nascosto il momento, Cristo verrà manifestatamene [nella sua gloria].



Terza parte e Supplemento > Il fine della vita immortale > I segni precursori del giudizio finale > Se il sole e la luna realmente si oscureranno nell'imminenza del giudizio


Supplemento
Questione 73
Articolo 2

SEMBRA che nell'imminenza del giudizio il sole e la luna realmente si oscureranno. Infatti:
1. Secondo Rabano Mauro, "nulla vieta di credere che in quel tempo, il sole con la luna e le altre stelle, saranno realmente privati della loro luce; come è già avvenuto del sole durante la passione del Signore".

2. La luce dei corpi celesti è ordinata alla generazione di quelli inferiori; perché è con essa che quei corpi influiscono sui corpi inferiori, e non solamente col moto come vorrebbe Averroè. Ma al tempo del giudizio la generazione avrà termine. Dunque verrà a cessare anche la luce dei corpi celesti.

3. Le sostanze inferiori o materiali saranno purificate, secondo il parere di alcuni, da quelle qualità che sono principio delle loro operazioni. Ora, i corpi celesti agiscono non solo mediante il moto, ma anche con la luce, come ora abbiamo visto. Se quindi cesserà il moto dei corpi celesti, verrà meno anche la loro luce.

IN CONTRARIO: 1. Dicono gli astrologi che non è possibile una eclissi simultanea del sole e della luna. Invece alla venuta del Signore sole e luna si oscureranno simultaneamente. Non si tratterà perciò di un oscuramento vero e proprio mediante un'eclissi naturale.

2. Non può la stessa cosa essere causa di mancamento e di crescita di uno stesso fenomeno. Ma alla venuta del Signore si avrà un aumento della luminosità negli astri, come è predetto da Isaia: "Lo splendore della luna sarà pari a quello del sole, e quest'ultima sette volte più intensa". Quindi non è conveniente che la luce di codesti astri si spenga alla venuta del Signore.

RISPONDO: Se intendiamo parlare del momento stesso della apparizione del Cristo, non è credibile che il sole e la luna si oscurino e siano privati della loro luce; perché tutto il mondo si rinnoverà alla venuta di lui e quando i santi risorgeranno. Se invece parliamo del tempo che precederà il giudizio, può darsi che il sole, la luna e gli altri astri si oscurino e perdano la loro luce l'uno dopo l'altro, oppure simultaneamente, per un miracolo della virtù divina, destinato a incutere agli uomini [un salutare] spavento.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Rabano Mauro parla del tempo che precede il giudizio.

2. La luce non è ordinata esclusivamente a causare la generazione nei corpi inferiori, ma è pure complemento e decoro dei corpi celesti. Non segue dunque che, venendo a cessare la generazione, cessi anche la luce negli astri, ma piuttosto dovrebbe aumentare.

3. Alcuni, è vero, l'hanno affermato; ma non sembra probabile che gli elementi perdano le loro qualità elementari. Se poi accettiamo l'ipotesi, non regge il paragone tra esse e la luce; perché le qualità elementari sono tra loro contrarie ed agiscono provocando la corruzione: invece la luce non agisce per via di contrarietà, ma come principio che armonizza e regola i contrari. – Né la luce si può paragonare al moto degli astri: perché il moto è "un atto derivante da una realtà imperfetta", che cessa col superamento dell'imperfezione. Il che non si può dire della luce.



Terza parte e Supplemento > Il fine della vita immortale > I segni precursori del giudizio finale > Se le potenze celesti saranno sconvolte alla venuta del Signore


Supplemento
Questione 73
Articolo 3

SEMBRA che le potenze celesti non saranno sconvolte alla venuta del Signore. Infatti:
1. Si chiamano potenze celesti solo gli spiriti beati. Ma l'immobilità è tra i costitutivi della beatitudine. Quindi tali potenze non potranno essere sconvolte.

2. Causa dell'ammirazione, come si dimostra all'inizio della metafisica è l'ignoranza. Ma gli angeli sono immuni dal timore come dall'ignoranza; perché, come nota S. Gregorio, "che cos'è che non vedono, se vedono chi tutto vede?". Non potranno quindi essere scossi dall'ammirazione, come si legge nel testo [delle Sentenze].

3. Secondo quanto è scritto nell'Apocalisse tutti gli angeli saranno presenti al giudizio: "Tutti gli angeli saranno davanti al trono". Ma le virtù sono un ordine speciale di angeli. Perciò non è giusto dire che, a preferenza degli altri angeli, queste saranno sconvolte.

IN CONTRARIO: 1. Sta scritto: "Le colonne del cielo paventeranno la sua venuta". Ma tali colonne non possono essere che le potenze celesti. Quindi esse saranno sconvolte.

2. Nel Vangelo si legge: "Le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli tremeranno".

RISPONDO: La parola virtù, come spiega Dionigi, ha due significati: talvolta significa un particolare ordine angelico che, secondo lo stesso Dionigi, è il secondo della seconda gerarchia: mentre per S. Gregorio è il primo della gerarchia più bassa. Ma ordinariamente con questo termine vengono designati tutti gli spiriti celesti. Ebbene, nel caso nostro il termine può valere in tutti e due i sensi.
Nel testo delle Sentenze esso è adoperato a significare tutti gli angeli. E in tal senso si afferma che gli angeli saranno presi d'ammirazione per ciò che avverrà di nuovo nel mondo.
Ma si può intendere anche nell'altro senso, in quanto cioè la parola virtù significa un determinato ordine angelico. Ebbene di codesto ordine si afferma che sarà mosso a preferenza degli altri per gli effetti che seguiranno. Infatti a detta di S. Gregorio, si attribuisco a codesto ordine il potere di compiere i miracoli, che avverranno appunto in gran copia nell'imminenza del giudizio. -
Oppure nel senso che essendo quell'ordine della seconda gerarchia, non ha un potere limitato, e perciò la sua attività si svolge intorno alle cause universali. Perciò sembra che il muovere i corpi celesti sia un ufficio proprio delle virtù, le quali esercitano il loro potere sugli esseri terrestri: del resto ciò significa il loro stesso nome di virtù dei cieli. Al tempo del giudizio esse saranno sconvolte, perché cesseranno la loro attività e non daranno più movimento ai corpi celesti; come del resto anche gli angeli deputati alla custodia degli uomini, cesseranno dal loro ufficio.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Il mutamento in questione non intacca qualcosa di essenziale del loro stato: ma si riferisce agli effetti, che possono cambiare senza la mutazione del soggetto: oppure a una nuova conoscenza delle cose che era loro impossibile con le sole loro idee innate. Questo mutar di pensiero non impedisce la loro beatitudine. Infatti S. Agostino afferma che "Dio muove la creatura spirituale nel tempo".

2. L'ammirazione nasce da ciò che supera la nostra condizione o le nostre capacità. In tal senso le virtù celesti ammireranno la divina potenza che compirà tali meraviglie, che essi sono incapaci di imitare e di comprendere. In tal senso S. Agnese diceva: "Il sole e la luna ammirano la sua bellezza". Ciò non suppone negli angeli l'ignoranza, ma solo l'incapacità a comprendere Dio.

3. Le risposte già date valgono a risolvere anche la terza difficoltà.

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