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Se il secondo matrimonio sia un sacramento
Supplemento
Questione 63
Articolo 2
SEMBRA che il secondo matrimonio non sia un sacramento. Infatti:
1. Reiterare un sacramento equivale a disprezzarlo. Ma nessun sacramento può essere disprezzato. Dunque, se il secondo matrimonio fosse un sacramento, non si potrebbe reiterare in nessun modo.
2. In ogni sacramento si usa qualche benedizione. Invece nelle seconde nozze non c'è benedizione, come dice il testo delle Sentenze. Quindi in esse non c'è un sacramento.
3. È essenziale al sacramento significare qualche cosa. Ma nelle seconde nozze il significato del matrimonio non si salva; perché non c'è l'unione di un sol uomo con una sola donna, come tra Cristo e la Chiesa. Perciò esso non è un sacramento.
4. Un sacramento non può impedire di riceverne un altro. Ora invece il secondo matrimonio impedisce di ricevere l'ordine sacro. Dunque non è un sacramento.
IN CONTRARIO: 1. Il coito è giustificato nelle seconde nozze come nelle prime. Ma il coito matrimoniale è giustificato dai tre beni del matrimonio, che sono la fedeltà, la prole, e il sacramento. Dunque anche il secondo matrimonio è un sacramento.
2. Una seconda unione non sacramentale di un uomo con un'altra donna non provoca l'irregolarità: com'è evidente nel caso della fornicazione. Invece nelle seconde nozze si contrae l'irregolarità. Queste quindi sono sacramentali.
RISPONDO: Dove si riscontrano gli elementi essenziali di un sacramento c'è un vero sacramento. Ora, poiché nelle seconde nozze si riscontrano tutti gli elementi essenziali del sacramento, cioè la debita materia che consiste nella legittimità delle persone, e la debita forma, vale a dire la manifestazione del consenso interiore mediante la parola; è evidente che anche il secondo matrimonio è un sacramento come il primo.
SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Ciò vale per i sacramenti che producono un effetto perpetuo: nel cui caso, se il sacramento viene ripetuto, si viene a dire che il primo non era valido, e quindi a disprezzarlo; ed è il caso di tutti i sacramenti che imprimono il carattere. Ma i sacramenti che hanno un effetto non perpetuo possono essere ripetuti, senza fare ingiuria al sacramento: il che è evidente nel caso della confessione. E poiché il vincolo matrimoniale è eliminato dalla morte, non si fa nessuna ingiuria al sacramento, se la donna dopo la morte del marito si risposa.
2. Il secondo matrimonio, pur essendo in se stesso un perfetto sacramento, posto a confronto con il primo presenta un difetto di sacramentalità: poiché non ha il suo pieno significato, non essendo il matrimonio di un sol uomo con una sola donna come nel matrimonio tra Cristo e la Chiesa. Per tale difetto nelle seconde nozze non si dà la benedizione.
Questo però vale quando le nozze sono seconde e da parte dell'uomo e da parte della donna, oppure da parte della donna soltanto. Se infatti una vergine sposa un vedovo, le nozze si benedicono ugualmente: perché allora rispetto alle prime nozze [della sposa] in qualche modo si salva un certo simbolismo; perché Cristo, sebbene abbia in isposa una sola Chiesa, tuttavia in essa possiede molte anime a lui disposate. Invece l'anima non può avere altro sposo che Cristo: altrimenti abbiamo un adulterio col diavolo, e viene a mancare il matrimonio spirituale. Ecco perché quando si risposa la donna le nozze non si benedicono, venendo a mancare il simbolismo del sacramento.
3. Considerato in se stesso, il secondo matrimonio possiede un perfetto simbolismo sacramentale; non così però se si considera in rapporto al primo matrimonio. È in questo senso che esso manca di significazione sacramentale.
4. Le seconde nozze sono un impedimento per il sacramento dell'ordine non perché difettose come sacramento, ma in quanto difettano del simbolismo sacramentale.
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