Sup, 42

Terza parte e Supplemento > I Sacramenti > Il matrimonio > Il matrimonio come sacramento


Supplemento
Questione 42
Proemio

Passiamo quindi a parlare del matrimonio come sacramento.
Sul tema indicato si pongono quattro quesiti:

1. Se il matrimonio sia un sacramento;
2. Se dovesse essere istituito prima del peccato;
3. Se conferisca la grazia;
4. Se la copula carnale sia parte integrante del matrimonio.



Terza Parte e Supplemento > I Sacramenti > Il matrimonio > Il matrimonio come sacramento > Se il matrimonio sia un sacramento


Supplemento
Questione 42
Articolo 1

SEMBRA che il matrimonio non sia un sacramento. Infatti:
1. Tutti i sacramenti della nuova legge hanno una forma, che è essenziale al sacramento. Invece la benedizione data dal sacerdote nelle nozze non è essenziale al sacramento. Dunque il matrimonio non è un sacramento.

2. A detta di Ugo di S. Vittore, a il sacramento è "un elemento materiale". Ora, il matrimonio non ha per materia un elemento materiale. Quindi non è un sacramento.

3. I sacramenti hanno la loro efficacia dalla passione di Cristo Ma l'uomo col matrimonio, il quale implica il piacere, non vieni reso conforme alla passione di Cristo, che era dolorosa. Dunque il matrimonio non è un sacramento.

4. Ogni sacramento della nuova legge "produce ciò che significa". Invece il matrimonio non produce l'unione di Cristo con la Chiesa, che esso significa. Perciò non è un sacramento.

5. Negli altri sacramenti si riscontra qualche cosa che è "insieme realtà e simbolo". Ora, questo non si riscontra nel matrimonio; esso infatti non imprime il carattere, che altrimenti non potrebbe più ripetersi. Quindi non è un sacramento.

IN CONTRARIO: 1. S. Paolo afferma; "Grande è questo sacramento".

2. Il sacramento è il segno di una cosa sacra. Ma tale è il matrimonio. Perciò esso e un sacramento.

RISPONDO: I sacramenti sono rimedi destinati a santificare l'uomo e a guarirlo dal peccato mediante segni sensibili. Ora, poiché tali condizioni si riscontrano nel matrimonio, questo va computato tra i sacramenti.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Forma di questo sacramento sono le parole che esprimono il consenso matrimoniale; non già la benedizione del sacerdote, che è un sacramentale soltanto.

2. Il sacramento del matrimonio esige la cooperazione di chi lo riceve come la penitenza. Perciò, come la penitenza non ha altra materia che gli atti esterni del penitente, in sostituzione dell'elemento sensibile, così avviene anche nel matrimonio.

3. Sebbene il matrimonio non renda conformi alla passione di Cristo nella sofferenza, tuttavia tale conformità si produce quanto alla carità, con la quale egli accettò la passione per unire a sé come sposa la Chiesa.

4. L'unione di Cristo con la Chiesa non è la realtà contenuta in questo sacramento, ma solo la realtà da esso significata: e tale realtà non costituisce nessun sacramento. Il matrimonio però, come vedremo, produce un'altra realtà da esso contenuta e significata. — Il Maestro delle Sentenze parla della sola realtà [significata e] non contenuta, perché opinava che il matrimonio non producesse realtà alcuna.

5. Quelle tre cose si riscontrano anche in questo sacramento. "Segni sensibili" sono infatti gli atti esterni; "realtà e sacramento" è l'obbligo reciproco dell'uomo e della donna derivante da codesti atti; "realtà contenuta" è l'effetto di questo sacramento; "realtà non contenuta" invece è quello di cui parla il Maestro delle Sentenze.



Terza Parte e Supplemento > I Sacramenti > Il matrimonio > Il matrimonio come sacramento > Se il matrimonio dovesse essere istituito prima del peccato


Supplemento
Questione 42
Articolo 2

SEMBRA che il matrimonio non dovesse essere istituito prima del peccato. Infatti:
1. Ciò che è di diritto naturale non ha bisogno di istituzione. Ma tale è il matrimonio, come abbiamo già notato. Dunque esso non doveva essere istituito.

2. I sacramenti sono medicine per guarire il peccato. Ora, la medicina non va preparata prima della malattia. Quindi casi non potevano essere istituiti prima del peccato.

3. L'identico istituto non ha bisogno che di una sola istituzione. Ebbene, il matrimonio fu istituito anche dopo il peccato, come dice il testo delle Sentenze. Perciò esso non fu istituito prima del peccato.

4. L'istituzione di un sacramento deve esser fatta da Dio. Ora, le parole concernenti espressamente il matrimonio prima del peccato non furono pronunziate da Dio, ma da Adamo: mentre quelle dette da Dio, "Crescete e moltiplicatevi", furono rivolte anche alle bestie, tra le quali non c'è matrimonio. Dunque il matrimonio non fu istituito prima del peccato.

5. Il matrimonio è tra i sacramenti della nuova legge. Ma questi furono iniziati da Cristo. Quindi il matrimonio non doveva essere istituito prima del peccato.

IN CONTRARIO: 1. Nel Vangelo si legge: "Non avete mai letto come all'inizio il Creatore degli uomini li fece maschio e femmina?".

2. Il matrimonio fu istituito per la procreazione della prole. Ma la procreazione della prole era necessaria anche prima del peccato. Dunque il matrimonio doveva essere istituito prima del peccato.

RISPONDO: La natura inclina al matrimonio in vista di un bene, che però cambia secondo le varie epoche della storia umana. Perciò il bene suddetto va determinato diversamente con istituzioni diverse secondo le varie epoche. Ecco quindi che il matrimonio, in quanto è ordinato alla procreazione della prole, necessaria anche se non ci fosse stato il peccato, fu istituito prima del peccato. In quanto invece è un rimedio alle ferite del peccato, fu istituito dopo il peccato, al tempo delta legge di natura. "Nella legge di Mosè furono regolate le condizioni personali richieste per il matrimonio. Ma in quanto rappresenta l'unione di Cristo con la Chiesa, il matrimonio fu istituito nella nuova legge, ed è un sacramento della nuova alleanza. Rispetto poi agli altri vantaggi connessi col matrimonio, quali l'amicizia e l'aiuto reciproco dei coniugi, si ha una istituzione da parte della legge civile.
Siccome però il sacramento è per sua natura un segno e un rimedio, il matrimonio è un sacramento in forza delle [tre] istituzioni intermedie; invece in forza della prima esso è un compito naturale, e in forza dell'ultima è un compito sociale.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Le funzioni che sono di diritto naturale hanno bisogno di essere istituite rispetto alle loro concrete determinazioni, secondo le varie epoche storielle. È di diritto naturale, p. es., che i malfattori siano puniti, ma la determinazione della pena va fatta dal diritto positivo.

2. Il matrimonio non è soltanto un rimedio al peccato, ma è principalmente un compito di natura. E prima del peccato fu istituito sotto tale aspetto, non già quale rimedio.

3. Per il fatto che il matrimonio va determinato sotto vari aspetti, niente impedisce che abbia avuto diverse istituzioni. E quindi le varie istituzioni riguardavano la stessa cosa, ma sotto aspetti diversi.

4. Prima del peccato il matrimonio fu istituito da Dio per il fatto che questi diede all'uomo come aiuto la donna, formandola da una costola di lui, dicendo loro: "Crescete e moltiplicatevi". Sebbene infatti egli dicesse la stessa cosa agli animali, tuttavia tale ordine non doveva essere eseguito da questi ultimi come dagli uomini. D'altra parte le parole riferite furono pronunciate da Adamo per ispirazione divina, per ricordare l'istituzione del matrimonio compiuta da Dio.

5. Com'è evidente dalla risposta, prima di Cristo il matrimonio non fu istituito quale sacramento della nuova legge.



Terza Parte e Supplemento > I Sacramenti > Il matrimonio > Il matrimonio come sacramento > Se il matrimonio conferisca la grazia


Supplemento
Questione 42
Articolo 3

SEMBRA che il matrimonio non conferisca la grazia. Infatti:
1. Stando a Ugo [da S.Vittore] "i sacramenti conferiscono la grazia mediante una santificazione". Ora, il matrimonio non implica per se stesso nessuna santificazione. Quindi non conferisce la grazia.

2. Ogni sacramento conferisce la grazia con la sua materia e con la sua forma. Ora, gli atti che sono materia di questo sacramento non sono causa della grazia; poiché sarebbe conforme all'eresia pelagiana sostenere che i nostri atti sono causa della grazia. E neppure sono causa della grazia le parole che esprimono il consenso: poiché esse non producono nessuna santificazione. Dunque nel matrimonio non viene conferita affatto la grazia.

3. La grazia data per curare la piaga del peccato è necessaria a tutti coloro che hanno codesta piaga. Ma la piaga della concupiscenza si trova in tutti. Quindi, se nel matrimonio venisse data la grazia contro la piaga della concupiscenza, tutti gli uomini dovrebbero contrarre matrimonio. E allora sarebbe davvero stolto astenersene.

4. Una malattia non si può curare con ciò che l'aggrava. Ora, col matrimonio la concupiscenza si aggrava: poiché, a detta del Filosofo, "la concupiscenza è insaziabile, e aumenta se viene assecondata con atti corrispondenti". Dunque il matrimonio non conferisce il rimedio della grazia contro la concupiscenza.

IN CONTRARIO: 1. La definizione deve identificarsi con la cosa definita. Ma nella definizione del sacramento si dice che causa la grazia. Perciò, essendo il matrimonio un sacramento, causa la grazia.

2. S. Agostino afferma che il matrimonio è "una medicina per i malati". Ma non può essere una medicina, se non in quanto ha una qualche efficacia. Dunque ha una certa efficacia per reprimere la concupiscenza. La concupiscenza però non viene repressa che dalla grazia. Quindi in esso viene conferita la grazia.

RISPONDO: In proposito ci sono state tre opinioni. Alcuni hanno affermato che il matrimonio in nessun modo produce la grazia, ma è solo un segno [che sta ad indicarla]. — Questo però non può essere. Perché allora non sarebbe in nessun modo al disopra dei sacramenti dell'antica legge: quindi non ci sarebbe nessun motivo per annoverare il matrimonio tra i sacramenti della nuova legge. Infatti anche nell'antica per la natura stessa dell'atto coniugale il matrimonio offriva un rimedio dando uno sfogo alla concupiscenza, perché col reprimerla troppo non degenerasse violentemente.
Perciò altri opinarono che in esso viene conferita la grazia per recedere dal male; poiché gli atti, che fuori del matrimonio sarebbero peccaminosi, non lo sono in esso.—Ma anche questo è troppo poco: perché ciò avveniva anche nell'antica legge.
Affermano quindi che esso elimina il peccato frenando la concupiscenza, perché non vada oltre i beni del matrimonio: ma con tale grazia non si otterrebbe un aiuto a ben operare. — Anche questo però è insostenibile. Perché a togliere il peccato e a inclinare al bene è sempre la medesima grazia: come è identico il calore che toglie il freddo e che riscalda.
Ecco perché altri affermano che il matrimonio cristiano conferisce la grazia in ordine ai compiti propri del matrimonio. E questa è l'opinione più probabile. Poiché quando Dio dà una facoltà, accorda anche tutti gli aiuti con i quali l'uomo può usarne convenientemente: come a tutte le facoltà dell'anima, p. es., corrispondono altrettanti organi del corpo, per compiere le operazioni corrispondenti. Quindi, siccome nel matrimonio viene concesso all'uomo per istituzione divina di usare della propria moglie per la procreazione della prole, viene in esso conferita anche la grazia, senza la quale non si potrebbe far questo come si conviene. È quanto abbiamo detto sopra sul potere dell'ordine. Perciò la grazia così conferita è il contenuto sostanziale [res] ultimo, presente in questo sacramento.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Come nel battesimo l'acqua ottiene dal contatto con la carne di Cristo di "toccare il corpo e di purificare il cuore"; così il matrimonio ha un influsso analogo principalmente dal fatto che Cristo volle raffigurarlo con la sua passione, non già in forza di una benedizione del sacerdote.

2. Come nel battesimo la materia e la forma producono immediatamente, non la grazia, ma il carattere; così gli atti esterni e le parole che esprimono il consenso matrimoniale direttamente producono un vincolo, che è il sacramento del matrimonio; e tale vincolo, in forza dell'istituzione divina, produce la grazia.

3. Il terzo argomento sarebbe valido, se contro la concupiscenza non ci fosse un rimedio più efficace. Un rimedio migliore si ha negli esercizi spirituali e nella mortificazione della carne di coloro che rinunziano al matrimonio.

4. La concupiscenza si può curare in due maniere. Primo, rispetto alla concupiscenza medesima, in modo da reprimerla nella sua radice. E in tal senso il matrimonio è un rimedio mediante la grazia che in esso viene conferita.
Secondo, rispetto ai suoi atti. E precisamente in due modi. Primo, facendo sì che gli atti esterni cui inclina la concupiscenza perdano la loro disonestà. E ciò avviene mediante i beni del matrimonio, i quali coonestano la concupiscenza della carne. — Secondo, impedendo atti disonesti. E ciò risulta dalla natura stessa degli atti coniugali: poiché sfogandosi la concupiscenza nell'atto coniugale, non spinge ad altre azioni disoneste. Di qui le parole dell'Apostolo: "È meglio sposarsi che ardere". Sebbene infatti la concupiscenza sia portata di suo a crescere mediante gli atti corrispondenti, tuttavia viene ad essere repressa per il fatto che questi sono ordinati dalla ragione: poiché "da atti simili risultano abiti e disposizioni consimili".



Terza Parte e Supplemento > I Sacramenti > Il matrimonio > Il matrimonio come sacramento > Se per l'integrità del matrimonio sia richiesto l'atto coniugale


Supplemento
Questione 42
Articolo 4

SEMBRA che per l'integrità del matrimonio si richieda l'atto coniugale. Infatti:
1. Nell'istituzione del matrimonio fu detto: "Saranno due in una sola carne". Ma ciò non avviene che con l'atto coniugale. Perciò quest'ultimo è richiesto dall'integrità del matrimonio.

2. Come sopra abbiamo detto, è indispensabile al sacramento quanto ne esprime il significato. Ora, la copula carnale esprime, a detta del Maestro, il significato del sacramento. Dunque essa è parte integrale del matrimonio.

3. Questo sacramento e ordinato alla conservazione della specie. Ma questa non può prodursi senza l'atto coniugale. Quindi codesto atto è richiesto dall'integrità del sacramento.

4. Il matrimonio è un sacramento perché è un rimedio contro la concupiscenza, secondo le parole dell'Apostolo: "È meglio sposarsi che ardere". Ma tale rimedio non può prestarlo che a quanti compiono l'atto coniugale. Si ha perciò la stessa conclusione.

IN CONTRARIO: 1. Nel paradiso terrestre esisteva il matrimonio. Eppure là non ci fu l'atto coniugale. Dunque tale atto non è richiesto per l'integrità del matrimonio.

2. Sacramento dice santificazione. Ora, come dice il testo [delle Sentenze], il matrimonio è più santo senza l'atto coniugale. Quindi l'atto coniugale non è richiesto dal sacramento.
RISPONDO: L'integrità o perfezione di una cosa può essere di due generi: l'una consiste nell'essere di essa; l'altra consiste nella sua operazione. E poiché l'atto coniugale è un'operazione, di cui il matrimonio da la facoltà; codesto atto rientra nel secondo tipo di integrità e non nel primo.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Adamo espresse l'integrità del matrimonio in tutti e due i generi di perfezione: poiché una cosa si conosce dalle sue operazioni.

2. È indispensabile per un sacramento che esso significhi la grazia che contiene. Ma l'atto coniugale, come abbiamo visto, non significa questa realtà, bensì una realtà non contenuta.

3. Una cosa non raggiunge il suo fine che mediante il proprio atto. Quindi, siccome il fine del matrimonio non si raggiunge senza l'atto coniugale, è chiaro che esso appartiene al secondo genere di integrità e non al primo.

4. Prima della copula carnale il matrimonio è un rimedio in forza della grazia con esso conseguita, non già in forza delle sue funzioni. Queste sono richieste dal secondo tipo di integrità.

Alla Questione precedente

 

Alla Questione successiva