Sup, 31

Terza parte e Supplemento > I Sacramenti > Il ministro dell'estrema unzione


Supplemento
Questione 31
Proemio

Passiamo ora a trattare dell'amministrazione di questo sacramento.
Sulla questione si pongono tre quesiti:

1. Se un laico possa amministrare questo sacramento;
2. Se possa amministrarlo un diacono;
3. Se ciò sia riservato al vescovo.



Terza Parte e Supplemento > I Sacramenti > Il ministro dell'estrema unzione > Se anche un laico possa amministrare questo sacramento


Supplemento
Questione 31
Articolo 1

SEMBRA che anche un laico possa amministrare questo sacramento. Infatti:
1. S. Giacomo afferma che l'efficacia di questo sacramento deriva dalla preghiera. Ma la preghiera del laico talvolta è gradita a Dio come quella del sacerdote. Quindi un laico può amministrare questo sacramento.

2. Si legge di alcuni Padri d'Egitto che ungevano con l'olio gli infermi e questi guarivano. Come pure si narra di S. Genoveffa che ungeva con l'olio gl'infermi. Quindi anche i laici possono amministrare l'estrema unzione.

IN CONTRARIO: Con questo sacramento vengono assolti i peccati. Ma i laici non hanno il potere di rimettere i peccati. Quindi...

RISPONDO: Secondo Dionigi, alcuni uomini, possono compiere azioni gerarchiche, altri possono soltanto riceverle, e questi sono i laici. Quindi i laici di suo non possono amministrare nessun sacramento: che poi, in caso di necessità, possano battezzare, è una concessione divina acciocché a nessuno manchi la possibilità di rinascere spiritualmente.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Il sacerdote pronuncia quella preghiera non in nome proprio, perché, nel caso che si trovasse in peccato, non verrebbe esaudito: ma in nome di tutta la Chiesa, come suo pubblico rappresentante; il laico invece è una persona privata.

2. Quelle unzioni non erano un sacramento: producevano tuttavia la salute fisica non per la grazia sacramentale, ma per "il carisma delle guarigioni", che proveniva dalla devozione di chi riceveva l'unzione e dai meriti di chi la operava.



Terza Parte e Supplemento > I Sacramenti > Il ministro dell'estrema unzione > Se i diaconi possano amministrare questo sacramento


Supplemento
Questione 31
Articolo 2

SEMBRA che i diaconi possano amministrare questo sacramento.
Infatti:
1. I diaconi, secondo Dionigi, possiedono la facoltà di "purificare". Ora, l'estrema unzione è stata istituita proprio per purificare l'anima e il corpo dalle infermità. Quindi i diaconi possono amministrarla.

2. Il sacramento del battesimo è superiore a quello dell'estrema unzione. Ma i diaconi possono battezzare: come risulta da quanto fece S. Lorenzo. Quindi possono amministrare anche l'estrema unzione.

IN CONTRARIO: S. Giacomo dice: "Chiami i presbiteri della Chiesa".

RISPONDO: Il diacono possiede la facoltà di purificare, e non quella d'illuminare. Ora, siccome l'illuminazione avviene per mezzo della grazia, il diacono, di suo, non può conferire nessun sacramento che dia la grazia. Quindi neppure l'estrema unzione, giacché con questa viene infusa la grazia.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: Questo sacramento purifica illuminando mediante l'infusione della grazia. Perciò non spetta al diacono il conferirlo.

2. L'estrema unzione non è necessaria come il battesimo. Perciò anche in caso di necessità la sua amministrazione è affidata a chi ne ha l'ufficio, non a tutti. Ai diaconi, per ufficio, non spetta neppure battezzare.



Terza Parte e Supplemento > I Sacramenti > Il ministro dell'estrema unzione > Se soltanto il vescovo possa amministrare questo sacramento


Supplemento
Questione 31
Articolo 3

SEMBRA che soltanto il vescovo possa amministrare questo sacramento. Infatti:
1. Questo sacramento, come la confermazione, consiste nell'unzione. Ma solo il vescovo può confermare. Quindi solo lui può conferire l'estrema unzione.

2. Chi non può fare il meno non può fare il più. Ma l'uso della materia consacrata è più importante della stessa consacrazione: in quanto quello è il fine di questa. Perciò il sacerdote non può fare uso della materia consacrata, dato che non può neppure consacrarla.

IN CONTRARIO: Come nota S. Giacomo, il ministro di questo sacramento "va chiamato" vicino al malato. Ma il vescovo non può accorrere presso tutti i suoi diocesani infermi. Perciò non è riservata a lui l'amministrazione di questo sacramento.

RISPONDO: Il vescovo, secondo Dionigi, ha il compito "di perfezionare", come il sacerdote ha quello "d'illuminare". Perciò è riservata al solo vescovo l'amministrazione di quei sacramenti che elevano colui che li riceve a uno stato di perfezione superiore agli altri. Ciò non capita in questo sacramento: poiché viene dato a tutti. Quindi possono amministrarlo anche i semplici sacerdoti.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. La confermazione imprime il carattere, per mezzo del quale l'uomo viene collocato in uno stato di perfezione, come abbiamo detto sopra. Ora, questo non avviene nell'estrema unzione. Quindi il paragone non vale.

2. Benché nell'ordine della causalità finale l'uso della materia consacrata sia superiore alla sua consacrazione, nell'ordine della causalità efficiente è superiore la consacrazione: perché l'uso stesso procede da quell'identica causa. E quindi la consacrazione esige un potere attivo superiore a quello del semplice uso.

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