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Se un'indulgenza possa valere per colui che la concede
Supplemento
Questione 27
Articolo 4
SEMBRA che un'indulgenza non possa valere per colui che la concede.
Infatti:
1. Concedere indulgenze è proprio del potere di giurisdizione. Ma nessuno può esercitare tale potere su se stesso. Dunque nessuno può acquistare le indulgenze da lui concesse.
2. Ammesso codesto fatto, chi concede indulgenze potrebbe, con un'azione insignificante, assolvere se stesso da tutte le pene dovute per i suoi peccati, e cosi peccare impunemente. Il che è inaudito.
3. È proprio del medesimo potere sia concedere indulgenze che scomunicare. Ma uno non può scomunicare se stesso. Dunque neppure può usufruire delle indulgenze da lui concesse.
IN CONTRARIO: Se [il prelato] non potesse usufruire del tesoro della Chiesa, che dispensa agli altri, si troverebbe in condizione peggiore di loro.
RISPONDO: È necessario che le indulgenze vengano concesse per qualche motivo, affinché i fedeli, per mezzo di quelle, siano stimolati a compiere opere le quali ridondino a utilità della Chiesa e a gloria di Dio. Ora, il prelato, a cui spetta promuovere il bene della Chiesa e la gloria di Dio, non ha bisogno di incitamenti a tale scopo. Quindi non può concedere indulgenze [speciali] a se stesso. Può invece usufruire di quelle da lui concesse agli altri, perché esse hanno già una causa sufficiente.
SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Nessuno può esercitare il potere di giurisdizione su se stesso. Tuttavia un prelato può servirsi dei benefici temporali o spirituali, che egli ha concesso agli altri col suo potere di giurisdizione. Allo stesso modo il vescovo può servirsi dei suffragi della Chiesa, che egli concede agli altri, e il cui effetto immediato non è un atto di giurisdizione, ma la remissione della pena mediante le indulgenze.
2. La risposta alla seconda difficoltà è evidente da quanto abbiamo detto.
3. La scomunica viene inflitta come una sentenza [giudiziale], che nessuno può pronunciare contro se stesso: in giudizio, infatti, nessuno può fungere insieme da giudice e da reo. L'indulgenza invece non è data come una sentenza, ma come un'elargizione: e questa uno può concederla a se stesso.
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