III, 90

Terza parte > I Sacramenti > La penitenza > Le parti della penitenza in generale


Tertia pars
Quaestio 90
Prooemium

[51521] IIIª q. 90 pr.
Deinde considerandum est de partibus poenitentiae. Et primo, in generali; secundo, in speciali de singulis. Circa primum quaeruntur quatuor.
Primo, utrum poenitentia habeat partes.
Secundo, de numero partium.
Tertio, quales partes sint.
Quarto, de divisione eius in partes subiectivas.

 
Terza parte
Questione 90
Proemio

[51521] IIIª q. 90 pr.
Passiamo ora a considerare le parti della penitenza. Primo, in generale; secondo, in particolare, le singole parti.
Sul primo tema esamineremo quattro cose:

1. Se la penitenza abbia delle parti;
2. Il loro numero;
3. Quali esse siano;
4. La divisione della penitenza in parti soggettive.




Terza Parte > I Sacramenti > La penitenza > Le parti della penitenza in generale > Se alla penitenza si debbano assegnare delle parti


Tertia pars
Quaestio 90
Articulus 1

[51522] IIIª q. 90 a. 1 arg. 1
Ad primum sic proceditur. Videtur quod poenitentiae non debent partes assignari. Sacramenta enim sunt in quibus divina virtus secretius operatur salutem. Sed virtus divina est una et simplex. Non ergo poenitentiae, cum sit sacramentum, debent partes assignari.

 
Terza parte
Questione 90
Articolo 1

[51522] IIIª q. 90 a. 1 arg. 1
SEMBRA che alla penitenza non si debbano assegnare delle parti. Infatti:
1. I sacramenti sono dei riti nei quali "la virtù di Dio opera misteriosamente la salvezza". Ma la virtù di Dio è una e semplice. Quindi alla penitenza, che è un sacramento, non si devono assegnare delle parti.

[51523] IIIª q. 90 a. 1 arg. 2
Praeterea, poenitentia est virtus, et est sacramentum. Sed ei inquantum est virtus, non assignantur partes, cum virtus sit habitus quidam, qui est simplex qualitas mentis. Similiter etiam ei poenitentiae inquantum est sacramentum, non videtur quod partes sint assignandae, quia Baptismo et aliis sacramentis non assignantur partes. Ergo poenitentiae nullae debent partes assignari.

 

[51523] IIIª q. 90 a. 1 arg. 2
2. La penitenza è virtù e sacramento. Ma in quanto essa è una virtù non può avere delle parti: infatti la virtù è un abito, che è una qualità semplice dell'anima. Lo stesso si dica della penitenza in quanto sacramento: poiché al battesimo e agli altri sacramenti non vengono assegnate delle parti. Perciò alla penitenza in nessun modo vanno assegnate delle parti.

[51524] IIIª q. 90 a. 1 arg. 3
Praeterea, poenitentiae materia est peccatum, ut supra dictum est. Sed peccato non assignantur partes. Ergo etiam nec poenitentiae sunt partes assignandae.

 

[51524] IIIª q. 90 a. 1 arg. 3
3. Materia della penitenza è il peccato, come sopra abbiamo detto. Ora, nel peccato non si distinguono delle parti. Quindi non vanno distinte neppure nella penitenza.

[51525] IIIª q. 90 a. 1 s. c.
Sed contra est quod partes sunt ex quibus perfectio alicuius integratur. Sed poenitentiae perfectio integratur ex pluribus, scilicet ex contritione, confessione et satisfactione. Ergo poenitentia habet partes.

 

[51525] IIIª q. 90 a. 1 s. c.
IN CONTRARIO: Le parti sono gli elementi che concorrono a integrare la perfezione di una cosa. Ora, la perfezione della penitenza viene integrata da più elementi, cioè dalla contrizione, dalla confessione e dalla soddisfazione. Dunque la penitenza ha delle parti.

[51526] IIIª q. 90 a. 1 co.
Respondeo dicendum quod partes rei sunt in quas materialiter totum dividitur, habent enim se partes ad totum sicut materia ad formam; unde in II Physic. partes ponuntur in genere causae materialis, totum autem in genere causae formalis. Ubicumque igitur ex parte materiae invenitur aliqua pluralitas, ibi est invenire partium rationem. Dictum est autem supra quod in sacramento poenitentiae actus humani se habent per modum materiae. Et ideo, cum plures actus humani requirantur ad perfectionem poenitentiae, scilicet contritio, confessio et satisfactio, ut infra patebit, consequens est quod sacramentum poenitentiae habeat partes.

 

[51526] IIIª q. 90 a. 1 co.
RISPONDO: Le parti di una cosa sono gli elementi in cui materialmente un tutto si divide: poiché le parti stanno al tutto come la materia alla forma; infatti Aristotele considera le parti nel genere della causa materiale, e il tutto nel genere della causa formale. Perciò dovunque si riscontra dal lato della materia una certa pluralità, là è possibile riscontrare delle parti. Ora, come abbiamo visto sopra, nel sacramento della penitenza gli atti umani costituiscono come la materia. Perciò, siccome alla perfezione della penitenza si richiedono diversi atti umani, cioè la contrizione, la confessione e la soddisfazione, come vedremo nell'articolo seguente, è chiaro che il sacramento della penitenza ha delle parti.

[51527] IIIª q. 90 a. 1 ad 1
Ad primum ergo dicendum quod quodlibet sacramentum habet simplicitatem ratione virtutis divinae, quae in eo operatur. Sed virtus divina, propter sui magnitudinem, operari potest et per unum et per multa, ratione quorum alicui sacramento possunt partes assignari.

 

[51527] IIIª q. 90 a. 1 ad 1
SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. I sacramenti sono tutti dotati di semplicità rispetto alla virtù divina che opera in essi. Ma la virtù di Dio, a motivo della sua grandezza, può agire per mezzo di uno strumento unico o molteplice: e in base a questa molteplicità in un dato sacramento si possono riscontrare delle parti.

[51528] IIIª q. 90 a. 1 ad 2
Ad secundum dicendum quod poenitentiae secundum quod est virtus, non assignantur partes, actus enim humani, qui multiplicantur in poenitentia, non comparantur ad habitum virtutis sicut partes, sed sicut effectus. Unde relinquitur quod partes assignentur poenitentiae inquantum est sacramentum, ad quod actus humani comparantur ut materia. In aliis autem sacramentis materia non sunt actus humani, sed aliqua res exterior, una quidem simplex, ut aqua vel oleum; sive composita, ut chrisma. Et ideo aliis sacramentis non assignantur partes.

 

[51528] IIIª q. 90 a. 1 ad 2
2. Le parti non vengono assegnate alla penitenza virtù: poiché gli atti umani, che nella penitenza sono molteplici, non sono parti rispetto all'abito delle virtù, bensì effetti di essa. Perciò le parti vengono assegnate alla penitenza in quanto sacramento, nella quale gli atti umani hanno funzione di materia. Negli altri sacramenti invece la materia non è costituita dagli atti umani, bensì da cose esterne: o semplici e uniche, come l'acqua e l'olio; oppure composte, come il crisma. Ecco perché, negli altri sacramenti non si parla di parti.

[51529] IIIª q. 90 a. 1 ad 3
Ad tertium dicendum quod peccata sunt materia remota poenitentiae, inquantum scilicet sunt ut materia vel obiectum humanorum actuum, qui sunt propria materia poenitentiae prout est sacramentum.

 

[51529] IIIª q. 90 a. 1 ad 3
3. I peccati sono materia remota della penitenza: in quanto sono materia od oggetto degli atti umani, i quali sono materia propria della penitenza sacramento.




Terza Parte > I Sacramenti > La penitenza > Le parti della penitenza in generale > Se sia esatto assegnare, come parti della penitenza, la contrizione, la confessione e la soddisfazione


Tertia pars
Quaestio 90
Articulus 2

[51530] IIIª q. 90 a. 2 arg. 1
Ad secundum sic proceditur. Videtur quod inconvenienter assignentur partes poenitentiae contritio, confessio et satisfactio. Contritio enim est in corde, et sic pertinet ad interiorem poenitentiam. Confessio autem est in ore, et satisfactio in opere, et sic duo ultima pertinent ad poenitentiam exteriorem. Poenitentia autem interior non est sacramentum, sed sola poenitentia exterior, quae sensui subiacet. Non ergo convenienter assignantur hae partes sacramento poenitentiae.

 
Terza parte
Questione 90
Articolo 2

[51530] IIIª q. 90 a. 2 arg. 1
SEMBRA che non sia esatto assegnare, come parti della penitenza, la contrizione, la confessione e la soddisfazione. Infatti:
1. La contrizione si produce nel cuore: e quindi rientra nella penitenza interiore. La confessione invece si ha nella bocca e la soddisfazione nell'opera: cosicché queste due ultime appartengono alla penitenza esteriore. Ora, la penitenza interiore non è un sacramento, lo è invece la sola penitenza esteriore che ricade nel dominio dei sensi. Perciò non sono ben assegnate le parti suddette al sacramento della penitenza.

[51531] IIIª q. 90 a. 2 arg. 2
Praeterea, in sacramento novae legis confertur gratia, ut supra habitum est. Sed in satisfactione non confertur aliqua gratia. Ergo satisfactio non est pars sacramenti.

 

[51531] IIIª q. 90 a. 2 arg. 2
2. Nei sacramenti della nuova legge viene conferita la grazia, come sopra abbiamo visto. Ma nella soddisfazione non viene conferita nessuna grazia. Dunque la soddisfazione non è parte di questo sacramento.

[51532] IIIª q. 90 a. 2 arg. 3
Praeterea, non est idem fructus rei et pars. Sed satisfactio est fructus poenitentiae, secundum illud Luc. III, facite vobis dignos fructus poenitentiae. Ergo non est pars poenitentiae.

 

[51532] IIIª q. 90 a. 2 arg. 3
3. I frutti non si identificano con le parti di una cosa. Ma la soddisfazione è frutto della penitenza, secondo l'esortazione evangelica: "Fate degni frutti di penitenza". Essa quindi non è parte della penitenza.

[51533] IIIª q. 90 a. 2 arg. 4
Praeterea, poenitentia ordinatur contra peccatum. Sed peccatum potest perfici solum in corde per consensum, ut in secunda parte habitum est. Ergo et poenitentia. Non ergo debent poenitentiae partes poni confessio oris et satisfactio operis.

 

[51533] IIIª q. 90 a. 2 arg. 4
4. La penitenza è ordinata contro il peccato. Ma il peccato può esser consumato anche solo nel cuore mediante il consenso, come abbiamo visto nella Seconda Parte. Dunque anche la penitenza. Perciò non devono considerarsi parti di essa la confessione della bocca e la soddisfazione delle opere.

[51534] IIIª q. 90 a. 2 s. c.
Sed contra, videtur quod debeant poni plures partes poenitentiae. Pars enim hominis ponitur non solum corpus, quasi materia, sed etiam anima, quae est forma. Sed tria praedicta, cum sint actus poenitentis, se habent sicut materia, absolutio autem sacerdotis se habet per modum formae. Ergo absolutio sacerdotis debet poni quarta pars poenitentiae.

 

[51534] IIIª q. 90 a. 2 s. c.
IN CONTRARIO: Sembra che le parti della penitenza debbano essere più numerose. Infatti tra le parti dell'uomo non c'è soltanto il corpo, quale materia, ma c'è anche l'anima, quale sua forma. Ora, le tre cose suddette quali atti del penitente hanno funzione di materia; però l'assoluzione del sacerdote ha funzione di forma. Dunque l'assoluzione del sacerdote va considerata come quarta parte della penitenza.

[51535] IIIª q. 90 a. 2 co.
Respondeo dicendum quod duplex est pars, ut dicitur in V Metaphys. scilicet pars essentiae, et pars quantitatis. Partes quidem essentiae sunt, naturaliter quidem, forma et materia, logice autem, genus et differentia. Hoc autem modo quodlibet sacramentum distinguitur in materiam et formam sicut in partes essentiae, unde et supra dictum est quod sacramenta consistunt in rebus et verbis. Sed quia quantitas se tenet ex parte materiae, partes quantitatis sunt partes materiae. Et hoc modo sacramento poenitentiae specialiter assignantur partes, ut supra dictum est, quantum ad actus poenitentis, qui sunt materia huius sacramenti. Dictum est autem supra quod alio modo fit recompensatio offensae in poenitentia, et in vindicativa iustitia. Nam in vindicativa iustitia fit recompensatio secundum arbitrium iudicis, non secundum voluntatem offendentis vel offensi, sed in poenitentia fit recompensatio offensae secundum voluntatem peccantis, et secundum arbitrium Dei, in quem peccatur; quia hic non quaeritur sola reintegratio aequalitatis iustitiae, sicut in iustitia vindicativa, sed magis reconciliatio amicitiae, quod fit dum offendens recompensat secundum voluntatem eius quem offendit. Sic igitur requiritur ex parte poenitentis, primo quidem, voluntas recompensandi, quod fit per contritionem; secundo, quod se subiiciat arbitrio sacerdotis loco Dei, quod fit in confessione; tertio, quod recompenset secundum arbitrium ministri Dei, quod fit in satisfactione. Et ideo contritio, confessio et satisfactio ponuntur partes poenitentiae.

 

[51535] IIIª q. 90 a. 2 co.
RISPONDO: Ci sono due tipi di parti, come spiega Aristotele: parti essenziali e parti quantitative. Le parti essenziali in natura sono la forma e la materia; in logica sono il genere e la differenza. E in tal senso qualsiasi sacramento si divide nelle sue parti essenziali che sono la materia e la forma: ecco perché sopra abbiamo detto che i sacramenti sono costituiti "di cose e di parole". - Ma poiché la quantità è connessa con la materia, le parti quantitative sono parti della materia. Ed è da questo lato che al sacramento della penitenza, come sopra abbiamo precisato, vengono assegnate in modo speciale delle parti in rapporto agli atti del penitente, i quali formano la materia di questo sacramento.
Sopra però abbiamo notato che il risarcimento di un'offesa vien fatto nella penitenza in modo diverso che nella giustizia vendicativa. In quest'ultima infatti il risarcimento è fatto secondo l'arbitrio di un giudice, e non secondo la volontà dell'offensore o dell'offeso: invece nella penitenza il risarcimento dell'offesa vien fatto secondo la volontà di chi ha peccato e secondo l'arbitrio di Dio, contro il quale si pecca; poiché qui non si cerca la sola reintegrazione della giusta uguaglianza, come nella giustizia vendicativa, ma piuttosto la riconciliazione dell'amicizia, assicurata dal fatto che l'offensore risarcisce secondo la volontà dell'offeso. Perciò da parte del penitente si richiede: primo, la volontà di risarcire, il che si ha con la contrizione; secondo, la sottomissione all'arbitrio del sacerdote il quale fa le veci di Dio, il che avviene nella confessione; terzo, il risarcimento secondo l'arbitrio del ministro di Dio, il che si ha nella soddisfazione. Ecco perché contrizione, confessione e soddisfazione vengono considerate parti della penitenza.

[51536] IIIª q. 90 a. 2 ad 1
Ad primum ergo dicendum quod contritio secundum essentiam quidem est in corde, et pertinet ad interiorem poenitentiam, virtualiter autem pertinet ad poenitentiam exteriorem, inquantum scilicet implicat propositum confitendi et satisfaciendi.

 

[51536] IIIª q. 90 a. 2 ad 1
SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. La contrizione essenzialmente risiede nel cuore, e appartiene alla penitenza interiore; ma virtualmente appartiene alla penitenza esteriore, in quanto implica il proposito di confessarsi e di soddisfare.

[51537] IIIª q. 90 a. 2 ad 2
Ad secundum dicendum quod satisfactio confert gratiam prout est in proposito, et auget eam prout est in executione, sicut Baptismus in adultis, ut supra dictum est.

 

[51537] IIIª q. 90 a. 2 ad 2
2. La soddisfazione conferisce la grazia in quanto è concepita come proposito, e l'aumenta in quanto è posta in esecuzione: analogamente a quel che avviene nel battesimo degli adulti, come sopra abbiamo visto.

[51538] IIIª q. 90 a. 2 ad 3
Ad tertium dicendum quod satisfactio est pars poenitentiae sacramenti; fructus autem poenitentiae virtutis.

 

[51538] IIIª q. 90 a. 2 ad 3
3. La soddisfazione è parte della penitenza sacramento, ed è frutto della penitenza virtù.

[51539] IIIª q. 90 a. 2 ad 4
Ad quartum dicendum quod plura requiruntur ad bonum, quod procedit ex integra causa, quam ad malum, quod procedit ex singularibus defectibus, secundum Dionysium, IV cap. de Div. Nom. Et ideo, licet peccatum perficiatur in consensu cordis, ad perfectionem tamen poenitentiae requiritur et contritio cordis, et confessio oris, et satisfactio operis.

 

[51539] IIIª q. 90 a. 2 ad 4
4. I requisiti del bene, il quale "procede da una causa integra" sono più numerosi dei requisiti del male, il quale "deriva da singoli difetti", come si esprime Dionigi. Quindi sebbene il peccato si compia già nel solo consenso del cuore, per la perfezione della penitenza si richiede e la contrizione del cuore, e la confessione della bocca, e la soddisfazione delle opere.

[51540] IIIª q. 90 a. 2 ad 5
Ad contrarium patet solutio per ea quae dicta sunt.

 

[51540] IIIª q. 90 a. 2 ad 5
5. La soluzione dell'argomento in contrario risulta da quanto abbiamo detto (nel "rispondo").




Terza Parte > I Sacramenti > La penitenza > Le parti della penitenza in generale > Se i tre atti predetti siano le parti integranti della penitenza


Tertia pars
Quaestio 90
Articulus 3

[51541] IIIª q. 90 a. 3 arg. 1
Ad tertium sic proceditur. Videtur quod praedicta tria non sint partes integrales poenitentiae. Poenitentia enim, ut dictum est, contra peccatum ordinatur. Sed peccatum cordis, oris et operis sunt partes subiectivae peccati, et non partes integrales, quia peccatum de quolibet horum praedicatur. Ergo etiam in poenitentia contritio cordis et confessio oris et satisfactio operis non sunt partes integrales.

 
Terza parte
Questione 90
Articolo 3

[51541] IIIª q. 90 a. 3 arg. 1
SEMBRA che i tre atti predetti non siano le parti integranti della penitenza. Infatti:
1. La penitenza è ordinata contro il peccato. Ma nel peccato la distinzione tra peccato di pensiero, di parola e d'opera è divisione in parti soggettive e non in parti integranti: poiché il peccato si predica di ciascuna di esse. Dunque anche nella penitenza la contrizione del cuore, la confessione della bocca e la soddisfazione delle opere non sono parti integranti.

[51542] IIIª q. 90 a. 3 arg. 2
Praeterea, nulla pars integralis in se continet aliam sibi condivisam. Sed contritio continet in se confessionem et satisfactionem in proposito. Ergo non sunt partes integrales.

 

[51542] IIIª q. 90 a. 3 arg. 2
2. Nessuna parte integrante contiene in sé le altre parti dell'identica divisione. Ora, la contrizione contiene in sé come proposito la confessione e la soddisfazione. Quindi non si tratta di parti integranti.

[51543] IIIª q. 90 a. 3 arg. 3
Praeterea, ex partibus integralibus simul et aequaliter constituitur totum, sicut linea ex suis partibus. Sed hoc non contingit hic. Ergo praedicta non sunt partes integrales poenitentiae.

 

[51543] IIIª q. 90 a. 3 arg. 3
3. Le parti integranti concorrono insieme ed ugualmente a costituire il tutto, come i segmenti in una linea. Ma nel caso nostro questo non avviene. Dunque i tre atti suddetti non sono parti integranti della penitenza.

[51544] IIIª q. 90 a. 3 s. c.
Sed contra, illae dicuntur partes integrales ex quibus integratur perfectio totius. Sed ex tribus praedictis integratur perfectio poenitentiae. Ergo sunt partes integrales poenitentiae.

 

[51544] IIIª q. 90 a. 3 s. c.
IN CONTRARIO: Integranti si dicono quelle parti che concorrono alla perfezione del tutto nella sua integrità. Ma le cose predette concorrono così a integrare la perfezione della penitenza. Quindi sono parti integranti di essa.

[51545] IIIª q. 90 a. 3 co.
Respondeo dicendum quod quidam dixerunt haec tria esse partes subiectivas poenitentiae. Sed hoc non potest esse. Quia partibus subiectivis singulis adest tota virtus totius, et simul, et aequaliter, sicut tota virtus animalis, inquantum est animal, salvatur in qualibet specie animalis, quae simul et aequaliter dividunt animal. Sed hoc non est in proposito. Et ideo alii dixerunt quod sunt partes potentiales. Sed nec hoc iterum esse potest. Quia singulis partibus potentialibus adest totum secundum totam essentiam, sicut tota essentia animae adest cuilibet eius potentiae. Sed hoc non est in proposito. Unde relinquitur quod praedicta tria sint partes integrales poenitentiae, ad quarum rationem exigitur ut totum non adsit singulis partibus neque secundum totam virtutem eius, neque secundum totam essentiam, sed omnibus simul.

 

[51545] IIIª q. 90 a. 3 co.
RISPONDO: Alcuni hanno affermato che queste tre cose sono parti soggettive della penitenza. - Ma ciò è impossibile. Perché in ogni singola parte soggettiva si riscontra il valore del tutto e simultaneamente ed ugualmente: tutto il valore di animale, p. es., si salva in qualsiasi specie di animale che suddivide codesto genere. Ma questo nel caso nostro non si riscontra.
Perciò altri hanno detto che si tratta di parti potenziali. Ma anche questo è impossibile. Perché nelle singole parti potenziali il tutto è presente secondo tutta la sua essenza: cioè come l'essenza dell'anima è presente in ciascuna delle sue potenze. Ma questo non fa al caso nostro.
Dunque rimane che i tre atti predetti sono parti integranti della penitenza: e per questo si richiede che il tutto si riscontri non nelle singole parti, né secondo tutta la sua virtù, né secondo tutta la sua essenza, ma in tutte cumulativamente prese.

[51546] IIIª q. 90 a. 3 ad 1
Ad primum ergo dicendum quod peccatum, quia rationem mali habet, potest in uno tantum perfici, ut dictum est. Et ideo peccatum quod in solo corde perficitur, est una species peccati. Alia vero species est peccatum quod perficitur in corde et ore. Tertia vero species est peccatum quod perficitur in corde et opere. Et huius peccati partes quasi integrales sunt quod est in corde, et quod est in ore, et quod est in opere. Et ideo poenitentiae, quae in his tribus perficitur, haec tria sunt partes integrales.

 

[51546] IIIª q. 90 a. 3 ad 1
SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Il peccato, avendo natura di male, può compiersi, come abbiamo notato sopra, anche solo con una delle sue fasi. Ecco perché il peccato che si compie con il cuore soltanto è una specie di peccato. Altra specie è il peccato che si compie con il cuore e con la bocca. Terza specie è il peccato che si compie col cuore e con l'opera. Ma per il peccato in queste ultime forme sono come parti integranti il fatto di esser compiuto con il cuore, e quello di esserlo con la bocca e con l'opera. Ecco perché nella penitenza, che si compie sempre mediante queste tre cose, queste sono parti integranti.

[51547] IIIª q. 90 a. 3 ad 2
Ad secundum dicendum quod una pars integralis potest continere totum, licet non secundum essentiam, fundamentum enim quodammodo virtute continet totum aedificium. Et hoc modo contritio continet virtute totam poenitentiam.

 

[51547] IIIª q. 90 a. 3 ad 2
2. Una parte integrante può contenere il tutto, sebbene non attualmente o essenzialmente: le fondamenta, p. es., contengono virtualmente tutto l'edificio. Ed è così che la contrizione contiene virtualmente tutta la penitenza.

[51548] IIIª q. 90 a. 3 ad 3
Ad tertium dicendum quod omnes partes integrales habent ordinem quendam ad invicem. Sed quaedam habent ordinem tantum in situ, sive consequenter se habeant, sicut partes exercitus; sive se tangant, sicut partes acervi; sive etiam colligentur, sicut partes domus; sive etiam continuentur, sicut partes lineae. Quaedam vero habent insuper ordinem virtutis, sicut partes animalis, quarum prima virtute est cor, et aliae quodam ordine virtutis dependent ab invicem. Tertio modo ordinantur ordine temporis, sicut partes temporis et motus. Partes igitur poenitentiae habent ad invicem ordinem virtutis et temporis, quia sunt actus; non autem ordinem situs, quia non habent positionem.

 

[51548] IIIª q. 90 a. 3 ad 3
3. Le parti integranti hanno tutte un certo ordine tra loro. Ma alcune hanno un ordine solo di posizione: sia che stiano ordinate le une dopo le altre, come nel caso di un esercito; sia che si tocchino come le parti di un mucchio; sia che si trovino collegate come le parti di una casa; sia che abbiano una continuità tra loro come i segmenti di una linea. Alcune però hanno tra loro anche un ordine dinamico: come avviene tra le parti di un animale, la prima delle quali è il cuore, mentre le altre dipendono reciprocamente secondo un ordine d'influsso dinamico. In terzo luogo esse possono essere ordinate cronologicamente: cioè come le parti del tempo e del moto. Ebbene, le parti della penitenza, non essendo che atti, hanno tra loro un ordine dinamico e cronologico; ma va escluso un ordine di dislocazione, perché non sono localizzabili.




Terza Parte > I Sacramenti > La penitenza > Le parti della penitenza in generale > Se la penitenza sia ben divisa in penitenza prima del battesimo, penitenza dei peccati mortali e penitenza dei peccati veniali


Tertia pars
Quaestio 90
Articulus 4

[51549] IIIª q. 90 a. 4 arg. 1
Ad quartum sic proceditur. Videtur quod inconvenienter dividatur poenitentia in poenitentiam ante Baptismum, et poenitentiam mortalium, et poenitentiam venialium. Poenitentia enim est secunda tabula post naufragium, ut supra dictum est, Baptismus autem prima. Illud ergo quod est ante Baptismum, non debet poni species poenitentiae.

 
Terza parte
Questione 90
Articolo 4

[51549] IIIª q. 90 a. 4 arg. 1
SEMBRA che la penitenza non sia ben divisa in penitenza prima del battesimo, penitenza dei peccati mortali e penitenza dei peccati veniali. Infatti:
1. La penitenza, come sopra abbiamo visto, è "la seconda tavola dopo il naufragio": il battesimo invece è la prima. Perciò quanto precede il battesimo non deve porsi tra le specie della penitenza.

[51550] IIIª q. 90 a. 4 arg. 2
Praeterea, quod potest destruere maius, potest etiam destruere minus. Sed mortale est maius peccatum quam veniale. Illa vero poenitentia quae est de mortalibus, eadem etiam est de venialibus. Non ergo debent poni diversae species poenitentiae.

 

[51550] IIIª q. 90 a. 4 arg. 2
2. Ciò che può distruggere il più, può distruggere anche il meno. Ora, il peccato mortale è più grave di quello veniale. Quindi la penitenza dei mortali s'identifica con quella dei veniali. Perciò non si devono distinguere in proposito due specie di penitenza.

[51551] IIIª q. 90 a. 4 arg. 3
Praeterea, sicut post Baptismum peccatur venialiter et mortaliter, ita etiam ante Baptismum. Si ergo post Baptismum distinguitur poenitentia venialium et mortalium, pari ratione debet distingui ante Baptismum. Non ergo convenienter distinguitur poenitentia per has species.

 

[51551] IIIª q. 90 a. 4 arg. 3
3. Come si pecca venialmente e mortalmente dopo il battesimo, così si pecca allo stesso modo prima del battesimo. Se quindi si distingue la penitenza dei peccati veniali da quella dei peccati mortali dopo il battesimo, la stessa distinzione per lo stesso motivo va fatta prima del battesimo. Dunque non è giusto distinguere queste due specie di penitenza.

[51552] IIIª q. 90 a. 4 s. c.
Sed contra est quod Augustinus, in libro de poenitentia, ponit praedictas tres species poenitentiae.

 

[51552] IIIª q. 90 a. 4 s. c.
IN CONTRARIO: S. Agostino enumera queste tre specie di penitenza.

[51553] IIIª q. 90 a. 4 co.
Respondeo dicendum quod haec divisio est poenitentiae secundum quod est virtus. Est autem considerandum quod quaelibet virtus operatur secundum congruentiam temporis, sicut et secundum alias debitas circumstantias. Unde et virtus poenitentiae actum suum habet in hoc tempore secundum quod convenit novae legi pertinet autem ad poenitentiam ut detestetur peccata praeterita, cum proposito immutandi vitam in melius, quod est quasi poenitentiae finis. Et quia moralia recipiunt speciem secundum finem, ut in secunda parte habitum est; consequens est quod diversae species poenitentiae accipiantur secundum diversas immutationes quas poenitens intendit. Est autem triplex immutatio a poenitente intenta. Prima quidem per regenerationem in novam vitam. Et haec pertinet ad poenitentiam quae est ante Baptismum. Secunda autem immutatio est per reformationem vitae praeteritae iam corruptae. Et haec pertinet ad poenitentiam mortalium post Baptismum. Tertia autem immutatio est in perfectiorem operationem vitae. Et haec pertinet ad poenitentiam venialium, quae remittuntur per aliquem ferventem actum caritatis, ut supra dictum est.

 

[51553] IIIª q. 90 a. 4 co.
RISPONDO: Questa divisione riguarda la penitenza virtù. Si deve però notare che ogni virtù agisce secondo le esigenze del tempo e secondo le debite altre circostanze. Cosicché la virtù della penitenza attualmente pone il suo atto secondo le esigenze della nuova legge. Ora, la penitenza ha il compito di detestare i peccati passati col proposito di cambiar vita in meglio, il che costituisce come il fine della penitenza. E poiché le azioni morali ricevono la specie dal fine, come abbiamo visto nella Seconda Parte, ne segue che le diverse specie della penitenza si desumono dalle diverse mutazioni intese dal penitente. Ebbene il penitente può aver di mira tre mutazioni. La prima si ha mediante la rigenerazione a una nuova vita. E questa è connessa alla penitenza che precede il battesimo. - La seconda si ha nell'emenda della vita passata già corrotta. E questa è intesa dalla penitenza dei peccati mortali dopo il battesimo. - La terza mutazione si ha con lo sforzo di tendere a una vita più perfetta. E questo appartiene alla penitenza dei peccati veniali, che vengono rimessi, come abbiamo notato sopra, mediante un fervente atto di carità.

[51554] IIIª q. 90 a. 4 ad 1
Ad primum ergo dicendum quod poenitentia quae est ante Baptismum, non est sacramentum, sed est actus virtutis disponens ad sacramentum Baptismi.

 

[51554] IIIª q. 90 a. 4 ad 1
SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. La penitenza prima del battesimo non è un sacramento, ma è un atto virtuoso che dispone al sacramento del battesimo.

[51555] IIIª q. 90 a. 4 ad 2
Ad secundum dicendum quod poenitentia quae delet peccata mortalia delet etiam venialia, sed non convertitur. Et ideo hae duae poenitentiae se habent sicut perfectum et imperfectum.

 

[51555] IIIª q. 90 a. 4 ad 2
2. La penitenza che cancella i peccati mortali, cancella anche quelli veniali: ma non viceversa. Perciò queste due specie di penitenza si distinguono come ciò che è perfetto si distingue da ciò che è imperfetto.

[51556] IIIª q. 90 a. 4 ad 3
Ad tertium dicendum quod ante Baptismum non sunt peccata venialia sine mortalibus. Et quia veniale sine mortali dimitti non potest, ut supra dictum est; ideo ante Baptismum non distinguitur poenitentia mortalium et venialium.

 

[51556] IIIª q. 90 a. 4 ad 3
3. Prima del battesimo non possono esserci dei peccati veniali senza qualche peccato mortale. E poiché il peccato veniale non può essere rimesso, come sopra abbiamo visto, senza la remissione dei mortali, prima del battesimo non è il caso di distinguere la penitenza dei mortali da quella dei peccati veniali.

Alla Questione precedente

 

Alla Questione successiva