Sup, 85

Terza parte e Supplemento > Il fine della vita immortale > Lo splendore del corpo dei beati


Supplemento
Questione 85
Proemio

Veniamo ora a esaminare lo splendore del corpo dei beati dopo la resurrezione.
Sull'argomento si pongono tre quesiti:

1. Se lo splendore sarà una dote dei corpi gloriosi;
2. Se codesto splendore potrà esser visto da un occhio non glorificato;
3. Se i corpi gloriosi saranno visti necessariamente dai corpi non gloriosi.



Terza parte e Supplemento > Il fine della vita immortale > Lo splendore del corpo dei beati > Se lo splendore si addica ai corpi glorificati


Supplemento
Questione 85
Articolo 1

SEMBRA che lo splendore non si addica ai corpi glorificati. Infatti:
1. Come nota Avicenna, "tutti i corpi luminosi sono composti di parti trasparenti". Ma le parti del corpo glorioso non sono trasparenti: poiché in alcune di esse, ossia nelle carni e nelle ossa, predomina la terra. Dunque i corpi glorificati non saranno luminosi.

2. Ogni corpo luminoso impedisce di vedere al di là di esso: cosicché l'astro che è dietro viene eclissato, e la fiamma stessa impedisce di vedere gli oggetti che le sono dietro. I corpi gloriosi invece non nasconderanno quanto è dentro di essi: poiché, come dice S. Gregorio nel commentare quel passo di Giobbe, "Non sono paragonabili ad essa né l'oro né il vetro", nella patria celeste "la corporeità delle membra non nasconderà il pensiero di ciascuno alla vista dell'altro, e apparirà agli occhi corporei la stessa armonia inferiore del corpo umano". Perciò i corpi gloriosi non saranno luminosi.

3. La luce richiede nel soggetto una disposizione contraria a quella richiesta dal colore: perché, come spiega Aristotele, "la luce è l'estremità di ciò che è trasparente in un corpo dai bordi non delimitati", mentre "il colore è l'estremità di corpi delimitati". Ma i corpi gloriosi avranno i loro colori; perché, come dice S. Agostino, "la bellezza del corpo è l'armonia delle parti con una certa delicatezza di colori". Ora nei corpi gloriosi non potrà mancare la bellezza. Quindi essi non saranno luminosi.

4. Se i corpi gloriosi saranno dotati di luminosità, codesta dote dovrà essere uguale in tutte le parti del corpo; poiché tutte codeste parti sono ugualmente impassibili, ed agili. Ma questo non è giusto; perché certe membra hanno per la luminosità maggiore disposizione di altre: gli occhi, p. es., vi sono più disposti delle mani, gli spiriti vitali più delle ossa, e gli umori più della carne e dei nervi. Perciò sembra che quei corpi non debbano essere luminosi.

IN CONTRARIO: 1. Nel Vangelo si legge: "I giusti splenderanno come il sole nel regno del loro Padre"; e nella Sapienza: "I giusti brilleranno, e come scintille ...".

2. S. Paolo afferma [a proposito del corpo degli eletti] "Sarà seminato ignobile, risorgerà nella gloria". Ora, queste parole accennano allo splendore, come risulta dal contesto in cui paragona la gloria dei risorti "allo splendore delle stelle". Dunque i corpi dei santi risorgeranno luminosi.

RISPONDO: Che i corpi dei santi dopo la resurrezione saranno splendenti è necessario ammetterlo, per l'autorità della Scrittura che lo promette. Alcuni però ne attribuiscono la causa alla quinta essenza, che allora prenderebbe il predominio sul corpo umano.
Ma questo è assurdo, come spesso abbiamo spiegato; perciò è meglio affermare che codesto splendore sarà causato dalla ridondanza della gloria dell'anima sul corpo. Infatti ciò che un essere riceve lo riceve secondo la propria natura e non secondo la natura di chi glielo comunica. Ecco perché lo splendore che nell'anima è spirituale viene ricevuto dal corpo come splendore corporale. Perciò in base al grado di luminosità dovuto all'anima secondo i suoi meriti, ci sarà pure una differenza di luminosità nei corpi, secondo le parole di S. Paolo. Cosicché nel corpo glorioso si potrà conoscere la gloria dell'anima, come attraverso il vetro si conosce il colore del corpo contenuto in un vaso di vetro, come nota S. Gregorio nell'esegesi di quel testo di Giobbe: "Non sono paragonabili ad essa né l'oro né il vetro".

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Avicenna parla di quei corpi che devono la loro luminosità alla natura degli elementi componenti. Ma non per questa via avrà tale dote il corpo glorioso, bensì dal merito della virtù.

2. S. Gregorio paragona i corpi gloriosi all'oro e al vetro: all'oro per lo splendore, e al vetro per la trasparenza. Perciò essi saranno insieme trasparenti e luminosi. Il fatto che di suo i corpi luminosi non sono trasparenti si deve alla densità delle particelle luminose: infatti la densità è incompatibile con la trasparenza. Ma allora la luminosità sarà prodotta da un'altra causa, come sopra abbiamo detto. Invece la densità dei corpi gloriosi non pregiudica la loro trasparenza: come la densità del vetro non toglie quella del vetro.
Alcuni però dicono che i corpi gloriosi vengono paragonati al vetro non perché sono trasparenti, ma per il fatto che come quanto viene racchiuso nel vetro è sempre visibile, cosi non resterà nascosta la gloria dell'anima racchiusa nel corpo glorificato. - Però la prima spiegazione è migliore; perché salva meglio la dignità del corpo glorioso, ed è più aderente alle parole di S. Gregorio.

3. La gloria del corpo non ne distruggerà la natura, ma la perfezionerà. Quindi il colore dovuto al corpo per la natura dei suoi componenti rimarrà in esso: ma vi si aggiungerà lo splendore derivante dalla gloria dell'anima. Del resto già vediamo che i corpi colorati risplendono per la loro natura, sia per lo splendore del sole, sia per altre cause estrinseche o intrinseche.

4. Come lo splendore della gloria ridonda dall'anima sul corpo secondo la natura di quest'ultimo, e quindi in modo diverso che nell'anima, così in ciascuna parte del corpo esso ridonderà a suo modo. Perciò non ci sono difficoltà ad ammettere che le varie membra abbiano uno splendore diverso, secondo la diversa loro disposizione a codesta luminosità. Ma non si può dire altrettanto delle altre doti del corpo, rispetto alle quali le varie membra non presentano diversità di disposizioni.



Terza parte e Supplemento > Il fine della vita immortale > Lo splendore del corpo dei beati > Se lo splendore dei corpi gloriosi sia visibile per occhi non glorificati


Supplemento
Questione 85
Articolo 2

SEMBRA che lo splendore dei corpi gloriosi non sia visibile per occhi non glorificati. Infatti:
1. Tra la vista e il proprio oggetto deve esserci proporzione. Ora, un occhio non glorificato non è proporzionato alla visione dello splendore della gloria; perché è di un genere diverso dallo splendore naturale. Perciò lo splendore del corpo glorioso non sarà visibile all'occhio non glorificato.

2. Lo splendore dei corpi gloriosi sarà superiore all'attuale splendore del sole: perché allora, come si dice, anche lo splendore del sole sarà superiore a quello di adesso; e molto più forte sarà lo splendore dei corpi gloriosi per cagione dei quali il sole e il mondo intero avranno uno splendore più grande. Ma gli occhi non glorificati non sono in grado adesso di guardare il sole nella sua pienezza, per l'intensità del suo splendore. Molto meno dunque potranno guardare lo splendore di un corpo glorioso.

3. Un oggetto visibile posto di fronte agli occhi di chi guarda è veduto necessariamente, se non c'è una lesione degli occhi. Ora, lo splendore dei corpi gloriosi posta di fronte a occhi non glorificati non è veduto necessariamente da essi; il che è evidente nei casi dei discepoli i quali dopo la resurrezione videro il corpo del Signore, senza vederne lo splendore. Dunque tale splendore non è visibile per occhi non glorificati.

IN CONTRARIO: 1. A commento di quel testo paolino, "conforme al corpo del suo splendore", la Glossa spiega: "Saremo simili allo splendore che egli ebbe nella trasfigurazione". Ma quello splendore fu visto dagli occhi non glorificati dei discepoli. Perciò anche lo splendore dei corpi gloriosi sarà visibile agli occhi non glorificati.

2. Gli empi nel giudizio saranno tormentati al vedere la gloria dei giusti, come risulta dal libro della Sapienza. Ma essi non ne vedrebbero pienamente la gloria, se non potessero scorgere lo splendore dei loro corpi. Dunque...

RISPONDO: Alcuni affermano che lo splendore dei corpi gloriosi non è visibile agli occhi non glorificati, se non per miracolo. Ma questa opinione è insostenibile, a meno che codesto splendore fosse solo metaforico. Perché la luce per sua natura è fatta per impressionare la vista; e la vista per sua natura è fatta per percepire la luce: ossia come il vero è fatto per l'intelligenza e il bene per la volontà. Perciò se esistesse una vista del tutto incapace di percepire la luce, si tratterebbe o di una vista o di una luce metaforiche. Ma ciò non può applicarsi al caso nostro; perché allora l'affermazione che i corpi glorificati saranno luminosi non potrebbe dirci nulla; come l'affermazione che c'è il cane nei cieli non dice nulla a chi non conosce altro che l'animale di codesto nome. Quindi è necessario concludere che lo splendore dei corpi gloriosi potrà essere naturalmente visibile anche per occhi non glorificati.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Lo splendore della gloria sarà di un genere diverso da quello della natura a motivo della sua causa, non già a motivo della sua specie. Perciò come è proporzionato alla vista per il suo essere specifico lo splendore naturale, così è proporzionato lo splendore della gloria.

2. Un corpo glorioso come non può subire nulla per una passione fisica e naturale, ma solo per una passione dell'anima, così con le sue doti di gloria non può agire che mediante l'azione dell'anima. Ebbene lo splendore nella sua intensità non ferisce la vista in quanto agisce sotto l'influsso dell'anima, che sotto quest'aspetto piuttosto rallegra; ma ferisce in quanto agisce sotto l'influsso della natura, bruciando e rovinando l'organo della vista, e disgregandone gli spiriti. Perciò lo splendore del corpo glorioso, pur superando lo splendore del sole, per la sua natura non ferisce la vista, ma la rallegra. Ecco perché codesto splendore dall’Apocalisse è paragonato a quello del diaspro.

3. Lo splendore dei corpi gloriosi proviene dal merito della volontà. Perciò sarà governato dalla volontà, in modo da esser visto o non visto secondo il suo arbitrio: e sarà in potere del corpo glorioso mostrare o nascondere la propria luminosità. Tale era l'opinione del Prepositino.



Terza parte e Supplemento > Il fine della vita immortale > Lo splendore del corpo dei beati > Se i corpi gloriosi debbano esser visti necessariamente dai corpi non gloriosi


Supplemento
Questione 85
Articolo 3

SEMBRA che i corpi gloriosi debbano esser visti necessariamente dai corpi non gloriosi. Infatti:
1. I corpi gloriosi saranno luminosi. Ora, un corpo luminoso manifesta se stesso e le altre cose. Quindi i corpi gloriosi saranno visti necessariamente.

2. Un corpo che nasconde altri corpi situati dietro a lui viene necessariamente percepito dalla vista, proprio per il fatto che nasconde le cose retrostanti. Ora, il corpo glorioso nasconderà alla vista i corpi situati al di là di esso, perché è un corpo colorato. Dunque esso sarà veduto necessariamente.

3. La qualità per cui un corpo è visibile risiede in esso come la quantità. Ma la quantità, o estensione non sarà soggetta alla volontà, in modo che il corpo glorioso possa essere a piacimento più o meno esteso. Perciò neppure la qualità per cui è visibile può dipendere dalla volontà.

IN CONTRARIO: 1. Il nostro corpo verrà glorificato alla maniera del corpo di Cristo dopo la sua resurrezione. Ma allora il corpo di Cristo non era necessariamente visibile; anzi esso disparve dagli occhi dei due discepoli ad Emmaus, come narra S. Luca. Quindi anche i corpi glorificati non saranno necessariamente visibili.

2. Allora il corpo sarà assolutamente obbediente all'anima. Perciò esso sarà visibile o invisibile secondo il volere dell'anima.
RISPONDO: Un oggetto visibile è visto in quanto esercita un influsso sulla vista. Ma per il fatto che un essere esercita o non esercita un influsso sulle cose estrinseche non avviene in esso nessuna mutazione. Perciò, senza nessuna mutazione di qualsiasi proprietà richiesta dalla perfezione di un corpo glorificato, può capitare che esso sia visto e non visto. Resterà quindi in potere dell'anima glorificata far sì che il suo corpo sia visibile o non visibile, come sarà in suo potere qualsiasi azione del corpo: altrimenti il corpo glorioso non sarebbe uno strumento del tutto obbediente all'agente principale.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Di quella luminosità sarà arbitro il corpo glorioso, così da poterla manifestare o nascondere.

2. Il colore, di un corpo ne impedisce la trasparenza solo perché impressiona la vista, non potendo questa essere impressionata contemporaneamente in modo perfetto da due oggetti colorati. Ma il colore del corpo glorioso è lasciato all'arbitrio dell'anima, in modo da impressionare o non impressionare la vista. Perciò sarà in potere dell'anima il fatto di nascondere o meno i corpi retrostanti.

3. La quantità è inerente al corpo glorificato, e quindi non potrebbe essere modificata, senza una mutazione intrinseca del corpo glorioso, incompatibile con la sua impassibilità. Perciò la quantità non si può paragonare alla visibilità. Del resto la qualità stessa che rende visibile il corpo non dipende dall'arbitrio dell'anima; ma solo viene sospeso l'influsso di codesta qualità, così da nascondere il corpo secondo il volere dell'anima.

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