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Se la morte sarà per tutti il termine di partenza della resurrezione
Supplemento
Questione 78
Articolo 1
SEMBRA che la morte non sarà per tutti il termine di partenza della resurrezione. Infatti:
1. Alcuni non moriranno, ma saranno "sopravvestiti" d'immortalità. Nel Credo inoltre si afferma che Cristo "verrà a giudicare i vivi e i morti". Ora, queste parole non si possono riferire al tempo del giudizio; perché allora tutti saranno vivi. Perciò la suddetta distinzione si riferisce al tempo che lo precede. Quindi prima del giudizio non tutti moriranno.
2. Un desiderio comune e naturale non può essere frustrato in tutti. Ma l'Apostolo dice che per comune desiderio "noi non vogliamo essere spogliati, ma sopravvestiti". Vi saranno dunque alcuni che la morte non spoglierà mai del loro corpo, ma saranno sopravvestiti con la gloria della resurrezione.
3. Afferma S. Agostino che le ultime quattro petizioni del Pater riguardano la vita presente. Ora una di esse, dice: "Rimetti a noi i nostri debiti". Quindi la Chiesa chiede che in questa vita le vengano condonati tutti i debiti. Ma la preghiera della Chiesa non può andare a vuoto e non essere esaudita, perché Gesù ha detto: "Qualunque cosa domanderete al Padre in nome mio, ve la concederà". La Chiesa perciò in qualche momento della sua vita, avrà la remissione di ogni debito, non escluso quello dovuto al peccato originale. Verrà dunque il tempo in cui agli uomini sarà concesso da Dio di non nascere più nella Chiesa con questo peccato. La morte però non è che la pena del peccato originale. Dunque verso la fine del mondo, accadrà che alcuni uomini non moriranno. Quindi si torna alla conclusione precedente.
4. Il sapiente deve scegliere sempre la via più breve e più semplice. Ma è molto più semplice per coloro che vivranno alla fine dei tempi raggiungere direttamente l'impassibilità della resurrezione, senza prima morire e poi risorgere immortali. Perciò Dio, che è infinitamente sapiente, sceglierà questa strada.
IN CONTRARIO: 1. S. Paolo afferma: "Ciò che si semina non ha vita se prima non muore". E le sue parole sotto l'immagine del seme si riferiscono alla resurrezione dei corpi. Dunque i corpi risorgeranno dalla morte.
2. Inoltre l'Apostolo ha scritto: "Come in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti rivivranno". Ma in Cristo tutti riacquisteranno la vita. Perciò in Adamo tutti moriranno. Cosicché per tutti la resurrezione avverrà a partire dalla morte.
RISPONDO: Su questo problema i Santi Padri hanno espresso pareri contrastanti, come risulta dal testo delle Sentenze. Ma l'opinione più comune e più solida e che tutti moriranno e tutti risorgeranno da morte. Le ragioni che suffragano questa opinione sono tre. Primo, perché ciò è più consono alla giustizia divina, la quale ha condannato il genere umano per il peccato di Adamo; cosicché tutti coloro i quali ne discendono e contraggono il peccato originale paghino il debito del peccato, che è la morte.
Secondo, perché tale opinione concorda meglio con la sacra Scrittura, la quale predice che la resurrezione sarà universale. Ora, come dice il Damasceno, non può risorgere se non "quel che è caduto e si è dissolto".
Terzo, perché l'opinione suddetta concorda meglio con l'ordine naturale, dove osserviamo che ciò che è guasto e viziato non si rinnova se non mediante la sua distruzione: l'aceto, p. es., non diventa vino se prima non si guasta, tornando così ad essere l'umore della vite. Perciò l'umana natura dopo aver contratto la necessità di morire, non farà ritorno all'immortalità, se non mediante la morte.
Questo concorda meglio con l'ordine di natura anche per un altro motivo. Infatti, come dice Aristotele, il moto dei cieli è "come la vita per tutto ciò che esiste", come il movimento del cuore è una specie di vita per tutto il corpo. Perciò come se viene a cessare il battito del cuore, tutte le membra muoiono, così se viene a mancare il moto dei cieli, non potrà rimanere vivo nessun essere che da quel moto dipende. Ma tale è appunto per noi la vita presente. Dunque dovranno cessare di vivere quelli che saranno vivi alla cessazione del moto dei cieli.
SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. La distinzione tra vivi e morti non riguarda il tempo del giudizio, né tutto il tempo passato, perché tutti coloro che saranno giudicati un tempo erano vivi e poi furono morti; ma riguarda il tempo che precederà immediatamente il giudizio, ossia quando se ne cominceranno a vedere i segni premonitori.
2. Il desiderio assoluto dei santi non può essere vano, ma può esserlo un desiderio condizionato, come quello per cui "non vorremmo essere spogliati, ma sopravvestiti", se fosse possibile. Si tratta, secondo alcuni, di velleità più che di desiderio.
3. È un errore credere che, ad eccezione di Cristo, qualcuno possa essere concepito senza peccato originale. Perché nel caso costui non avrebbe bisogno della redenzione, operata da Cristo. Cosicché questi non sarebbe il Redentore di tutti.
Neppure si può affermare che essi non ebbero bisogno di redenzione, in quanto la grazia dell'immunità del peccato originale fu data ai genitori o alla stessa natura, che è stata risanata. Bisogna infatti assolutamente ammettere che, non solo a causa della natura, ma anche personalmente ciascuno ha bisogno della redenzione.
Soltanto chi ha contratto un debito, oppure è caduto nel male, può "essere liberato dal male", o "essere assolto dal debito". Perciò non tutti potrebbero sperimentare in se stessi il frutto della preghiera del Signore, ossia del Pater noster, se non nascessero tutti gravati dal debito e soggetti al male. Quindi "la remissione dei debiti" e la "liberazione dal male" non sarebbero comprensibili nel caso che uno nascesse senza debito o immune dal male; ma solo quando uno nasce col debito e ne è liberato per la grazia di Cristo.
Anche nell'ipotesi, non si sa quanto scevra di errore, che alcuni possano non morire, non è detto che possano nascere senza peccato originale. Perché Dio può condonare per misericordia la pena dovuta a una colpa passata, come fece con la donna adultera. Allo stesso modo potrebbe affrancare dalla morte quelli che, nascendo col peccato originale, hanno contratto l'ineluttabile necessità di morire. Non vale perciò l'illazione: "Non moriranno, quindi sono nati senza peccato originale".
4. Non sempre va preferita la via più sbrigativa; ma solo quando essa è maggiormente, o per lo meno egualmente, indicata per arrivare allo scopo. Ora, tale procedimento non era da adottarsi nel caso nostro, come abbiamo spiegato.
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