Sup, 56

Terza parte e Supplemento > I Sacramenti > Il matrimonio > L’impedimento di parentela spirituale


Supplemento
Questione 56
Proemio

Veniamo ora a parlare dell'impedimento di parentela spirituale.
In proposito si pongono cinque quesiti:

1. Se la parentela spirituale sia un impedimento del matrimonio;
2. Come si contragga questa parentela;
3. Tra quali persone nasca;
4. Se si trasmetta dal marito alla moglie;
5. Se si trasmetta ai figli del padrino spirituale.



Terza Parte e Supplemento > I Sacramenti > Il matrimonio > L’impedimento di parentela spirituale > Se la parentela spirituale sia un impedimento del matrimonio


Supplemento
Questione 56
Articolo 1

SEMBRA che la parentela spirituale non impedisca il matrimonio.
Infatti:
1. Il matrimonio non è impedito che da quanto è in contrasto con un bene del matrimonio. Ma la parentela spirituale non è in contrasto con alcun bene del matrimonio. Dunque non ne è un impedimento.

2. Un impedimento perpetuo del matrimonio non può sussistere con esso. Ora, la parentela spirituale talora sussiste col matrimonio, come nota il testo delle Sentenze: quando, p. es., uno battezza il proprio figlio in caso di necessità; perché allora acquista una parentela spirituale con la propria moglie, e tuttavia il matrimonio non viene sciolto. Perciò la parentela spirituale non impedisce il matrimonio.

3. Un'unione spirituale non si comunica alla carne. Ma il matrimonio è un'unione carnale. Essendo quindi la parentela spirituale nell'ordine dello spirito, non può diventare un impedimento del matrimonio.

4. Cose tra loro contrarie non hanno i medesimi effetti. Ora, la parentela spirituale è contraria alla disparità di culto; essendo quella "un'affinità derivante dal conferimento dei sacramenti, o dall'appoggio in tale funzione"; mentre la disparità di culto consiste in una carenza di sacramenti, come sopra abbiamo visto. Ma essendo la disparità di culto un impedimento matrimoniale, è chiaro che non può avere tale effetto la parentela spirituale.

IN CONTRARIO: 1. Più un legame è sacro, più va rispettato. Ma un legame spirituale è più sacro di quello corporale. Ora, poiché il legame di parentela corporale impedisce il matrimonio, è evidente che lo stesso effetto va attribuito alla parentela spirituale.

2. Nel matrimonio l'unione delle anime è superiore a quella dei corpi, poiché la precede. Perciò la parentela spirituale può impedire il matrimonio più di quella carnale.

RISPONDO: Come con la generazione carnale un nuovo uomo riceve la vita naturale, così con i sacramenti riceve la vita spirituale. Perciò come è naturale per l'uomo, in quanto entità di natura, il vincolo di consanguineità derivante dalla generazione; così in quanto uno è membro della Chiesa, diventa per lui quasi naturale contrarre il vincolo che deriva dal ricevere i sacramenti. E quindi, come impedisce il matrimonio la parentela carnale, così per legge ecclesiastica lo impedisce la parentela spirituale.
Però a proposito di questa parentela spirituale bisogna distinguere; perché essa può precedere il matrimonio o seguirlo. Se lo precede, impedisce di contrarlo, e lo dirime se venisse contratto. Se invece lo segue, allora non dirime il vincolo matrimoniale: però rispetto all'atto coniugale bisogna distinguere. Perché o la parentela spirituale interviene per causa di necessità, come quando il padre battezza il proprio figlio in pericolo di morte; e allora non impedisce l'atto matrimoniale a nessuna delle due parti. — Oppure interviene fuori del caso di necessità, ma per ignoranza. E allora, se chi ne ha preso l'iniziativa ha usato la debita diligenza, il caso si risolve come quello precedente; se invece uno l'ha fatto di proposito, fuori del caso di necessità, allora il coniuge responsabile perde il diritto di chiedere il debito coniugale; però è tenuto a renderlo, perché per colpa sua l'altro non deve riportare un danno.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Sebbene la parentela non impedisca nessuno dei beni principali del matrimonio, tuttavia ne impedisce qualcuno dei secondari, cioè l'espansione dell'amicizia. Poiché la parentela spirituale è di per sé motivo sufficiente di amicizia. Ecco perché col matrimonio si deve cercare presso altre persone familiarità e amicizia.

2. Il matrimonio è un vincolo perpetuo; e quindi nessun impedimento successivo può dirimerlo. Ed è per questo che talora capita la coesistenza del matrimonio con un suo impedimento: ma ciò non avviene, se l'impedimento è antecedente.

3. Nel matrimonio non c'è soltanto un'unione corporale, ma anche spirituale. Ecco perché una parentela spirituale ne è un impedimento, senza che la parentela suddetta si trasformi in parentela carnale.

4. Niente impedisce che due contrari siano incompatibili con una identica cosa: la misura maggiore, p. es., e la minore si contrappongono entrambe a quella uguale. È così che la disparità di culto e la parentela spirituale sono incompatibili col matrimonio: poiché in un caso è eccessiva la distanza, nell'altro è eccessiva l'affinità richiesta per il matrimonio. Ecco perché entrambe ne sono un impedimento.



Terza Parte e Supplemento > I Sacramenti > Il matrimonio > L’impedimento di parentela spirituale > Se la parentela spirituale si contragga soltanto col battesimo


Supplemento
Questione 56
Articolo 2

SEMBRA che la parentela spirituale si contragga soltanto col battesimo. Infatti:
1. Come la parentela carnale sta alla generazione materiale, così la parentela spirituale sta alla generazione spirituale. Ma per generazione spirituale s'intende soltanto il battesimo. Dunque soltanto col battesimo si contrae la parentela spirituale.

2. La cresima imprime il carattere come l'imprime l'ordine. Ma col ricevere gli ordini non ai contrae nessuna parentela spirituale. Quindi neppure la cresima. Perciò si contrae solo col battesimo.

3. I sacramenti sono superiori ai sacramentali. Ora, da certi sacramenti è sicuro che non segue nessuna parentela spirituale: p, es., dall'estrema unzione. Molto meno quindi può derivare dall'istruzione catechistica, come alcuni vorrebbero.

4. Tra i sacramentali che accompagnano il battesimo ci sono tante altre cose oltre l'istruzione catechistica. Dunque non c'è motivo di attribuire a quest'ultima la parentela spirituale, a preferenza degli altri sacramentali.

5. La preghiera non è meno efficace dell'istruzione e del catechismo nel condurre le anime al bene. Ma con la preghiera non si contrae una parentela spirituale. Quindi neppure con l'istruzione catechistica.

6. L'istruzione che si fa ai battezzati con la predicazione non è meno efficace di quella che si fa ai non battezzati. Ma con la predicazione non si contrae nessuna parentela spirituale. Dunque neppure si contrae con la catechesi.

IN CONTRARIO: 1. S. Paolo scriveva ai Corinzi: "Per mezzo dell'evangelo io vi ho generato in Cristo"; e la generazione spirituale causa la parentela spirituale. Perciò la parentela spirituale non deriva solo dal battesimo, ma anche dalla predicazione del Vangelo e dall'istruzione.

2. Come il battesimo cancella il peccato originale, la penitenza cancella quello attuale. Quindi come causa parentela spirituale il battesimo, così la causa pure la penitenza.

3. Per esprimere la parentela spirituale ai ricorre al termine padre. Ma si diventa padri spirituali di altri mediante la penitenza sacramentale, l'insegnamento, la cura pastorale e molte altre funzioni consimili. Perciò la parentela spirituale si contrae con molti altri atti, oltre che col battesimo e con la cresima.

RISPONDO: Sull'argomento ci sono tre opinioni. Alcuni infatti dicono che la rigenerazione spirituale, essendo data mediante la grazia settiforme dello Spirito Santo, viene comunicata mediante sette cerimonie, cominciando dalla prima recezione del sale fino alla confermazione data dal vescovo; e quindi con ciascuna di esse si contrarrebbe la parentela spirituale. — Ma tale opinione non sembra ragionevole. Poiché la stessa parentela carnale non si contrae se non con l'atto completo della generazione: cosicché l’affinità non si contrae se non mediante l'atto coniugale completo, capace di produrre la generazione carnale. Ora, la generazione spirituale non avviene che mediante un sacramento. Perciò non è giusto attribuire la produzione della parentela spirituale a cerimonie che non sono dei sacramenti.
Ecco perché altri affermano che la parentela spirituale si contrae con tre soli sacramenti, cioè "col catechismo, il battesimo, e la cresima". — Ma questi pare che non capiscano le parole con le quali si esprimono: perché l'istruzione catechistica non è un sacramento, ma un sacramentale.
Perciò altri ritengono che essa si contragga con due soli sacramenti, cioè con la cresima e col battesimo. Ed è l'opinione più comune. Alcuni di essi però dicono che l'istruzione catechistica è anch'essa "un impedimento debole": poiché impedisce di contrarre matrimonio, ma non lo dirime se contratto.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Esistono due nascite nella generazione carnale. La prima intrauterina; in cui il neonato è talmente debole da non potersi esporre all'esterno senza pericolo. E a tale nascita somiglia la rigenerazione battesimale, in cui il rigenerato è come incluso nelle viscere della Chiesa. —La seconda è la nascita fuori del seno materno: quando il feto nato nell'utero è talmente maturo da poter essere esposto senza pericolo agli agenti esterni, che potrebbero ucciderlo. E a questa nascita somiglia la cresima, irrobustito dalla quale un uomo può esporsi al pubblico per confessare il nome di Cristo. — Ecco perché la parentela spirituale si contrae con questi due sacramenti.

2. Il sacramento dell'ordine non produce una rigenerazione, ma "una trasmissione di poteri". Cosicché la donna non è in grado di riceverlo. Perciò da esso non può derivare nessun impedimento al matrimonio. Ecco perché qui non si tiene conto di codesta parentela spirituale.

3. Assistere al catechismo equivale a un impegno per il futuro battesimo: come gli sponsali sono una promessa di futuro matrimonio. Perciò, come si contrae una certa affinità con gli sponsali, così si contrae con l'istruzione catechistica, impedendo per lo meno di contrarre matrimonio, come dicono alcuni. Ciò invece non avviene in altri sacramenti.

4. Negli altri sacramentali del battesimo non si prende un impegno di fede come col frequentare il catechismo. Perciò il confronto non regge.

5. 6. Lo stesso si dica per la preghiera e per la predicazione.

7. La predicazione della fede fatta dall'Apostolo ai Corinzi era in forma di catechesi. E tale istruzione in qualche modo era ordinata alla generazione spirituale.

8. Col sacramento della penitenza non si contrae una vera parentela spirituale. Perciò il figlio di un sacerdote può contrarre matrimonio con una penitente di suo padre, altrimenti qualche figlio di sacerdote non potrebbe trovare in tutta la parrocchia una donna per sposarsi. — Né vale l'osservazione che con la penitenza si toglie il peccato [mortale] attuale. Perché ciò avviene non alla maniera di rigenerazione, ma di guarigione.
Tuttavia il sacramento della penitenza implica un patto tacito tra penitente e confessore, simile a una parentela spirituale: cosicché un peccato grave con essa sarebbe grave come se fosse sua figlioccia: e per togliere ogni occasione di peccato è stata fatta l'accennata proibizione.

9. La denominazione di padre spirituale deriva per analogia dalla paternità carnale. Ora, a detta di Aristotele, un padre carnale dà al figlio tre cose: "l'esistenza, il nutrimento e l'educazione". Perciò uno può dirsi padre spirituale per ognuna di queste tre cose. Tuttavia un padre spirituale non contrae la parentela spirituale, se non per un atto analogo alla generazione con cui si riceve l'esistenza.
E in tal senso si potrebbe risolvere anche la difficoltà precedente.



Terza Parte e Supplemento > I Sacramenti > Il matrimonio > L’impedimento di parentela spirituale > Se si contragga parentela spirituale tra il battezzato e il padrino, o la madrina del battesimo


Supplemento
Questione 56
Articolo 3

SEMBRA che tra il battezzato e il padrino, o la madrina del battesimo non si contragga parentela spirituale. Infatti:
1. Nella generazione carnale si contrae parentela solo con chi genera, non già con chi rileva il neonato. Perciò neppure la parentela spirituale si contrae tra il neofita e chi lo rileva dal sacro fonte.

2. Dionigi chiama anadoco colui che rileva il battezzato dal sacro fonte, e a lui attribuisce il compito di istruire il bambino. Ma l'istruzione, come abbiamo detto, non è causa sufficiente per la parentela spirituale. Dunque non si contrae tra padrino e figlioccio nessuna parentela spirituale.

3. Può capitare che uno rilevi dal sacro fonte una creatura prima di essere egli stesso battezzato. Ora, in tal caso non si contrae nessuna parentela spirituale: poiché chi non è battezzato non è capace di nessuna funzione spirituale. Quindi rilevare uno dal sacro fonte non basta per contrarre una parentela spirituale.

IN CONTRARIO: La definizione riferita della parentela spirituale e gli altri testi riportati dalle Sentenze dimostrano il contrario.

RISPONDO: Come nella generazione carnale si nasce dal padre e dalla madre, così nella generazione spirituale si nasce come figli da Dio e dalla Chiesa. Ora, come chi conferisce il sacramento fa le parti di Dio, di cui è strumento e ministro; così chi rileva dal sacro fonte il battezzato, o fa da padrino alla cresima, fa le parti della Chiesa. Ecco perché essi contraggono una parentela spirituale.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Contrae parentela col generato non solo il padre che offre il seme alla generazione, ma anche la madre che somministra la materia e nel cui seno essa avviene. Allo stesso modo contrae parentela spirituale anche il padrino, che a nome di tutta la Chiesa presenta e rileva il battezzando, o tiene a cresima.

2. Costui contrae la parentela spirituale non per l'istruzione che impartisce, bensì per la rigenerazione spirituale cui coopera.

3. Un non battezzato non può rilevare nessuno dal fonte battesimale, non essendo membro della Chiesa, di cui si fa le veci nel rilevare il battezzando. Invece può battezzare, essendo una creatura di Dio, di cui fa le veci chi battezza. Però non può contrarre nessuna parentela spirituale: perché privo della vita spirituale, a cui si nasce mediante il battesimo.



Terza Parte e Supplemento > I Sacramenti > Il matrimonio > L’impedimento di parentela spirituale > Se la parentela spirituale del marito si comunichi alla moglie


Supplemento
Questione 56
Articolo 4

SEMBRA che la parentela spirituale del marito non si comunichi alla moglie. Infatti:
1. L'unione spirituale e quella materiale sono disparate e di genere diverso. Perciò mediante l'unione carnale tra marito e moglie non si può comunicare una parentela spirituale.

2. Collaborano di più nella rigenerazione spirituale, causa della parentela suddetta, il padrino e la madrina, che il padrino e la sua moglie. Ora, il padrino e la madrina non contraggono per questo nessuna parentela spirituale. Dunque non la contrae neppure la moglie per il fatto che il marito fa da padrino a qualcuno.

3. Può capitare che il marito sia battezzato e la moglie non battezzata: quando, p. es., l'uno si converte dal paganesimo e l'altra resta infedele. Ora, la parentela spirituale non può comunicarsi a un non battezzato. Quindi non sempre essa si comunica dal marito alla moglie.

4. Marito e moglie possono rilevare insieme un battezzato dal sacro fonte. Perciò, se la parentela spirituale si comunicasse dal marito alla moglie, ne seguirebbe che i due coniugi sarebbero due volte padrino e madrina della stessa persona. Ma questo non è ammissibile.

IN CONTRARIO: I beni spirituali sono più comunicabili di quelli corporali. Ora, la consanguineità del marito si comunica alla moglie mediante l'affinità. Dunque a maggior ragione si comunica la parentela spirituale.

RISPONDO: Uno può diventare compare di una persona in due maniere. Primo, mediante l'azione di un altro, il quale ne battezza il figlio o lo tiene a battesimo. E in tal caso la parentela spirituale non si comunica dal marito alla moglie: a meno che il battezzato non sia figlio della moglie, perché allora questa contrae direttamente la parentela spirituale, come il marito.
Secondo, mediante l'azione propria: come quando rileva il figlio di un altro dal sacro fonte. E allora la parentela spirituale si comunica alla moglie solo se il matrimonio è consumato, che altrimenti i coniugi non sono diventati ancora "una sola carne".
Ciò avviene per una specie di affinità. E per lo stesso motivo sembra che essa si comunichi anche ad altre donne con le quali il padrino avesse avuto rapporti carnali, sebbene non siano sue mogli. Di qui sono nati i versi seguenti:
"Donna che mi levò dal sacro fonte,
o che levò mio figlio, mai mia sposa sarà.
Quella però non è negata
che rilevò il figliastro, a moglie morta".

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Dal fatto che l'unione corporale e quella spirituale sono di genere diverso si può concludere che l'una non s'identifica con l'altra, non già che l'una non può essere causa dell'altra; perché talora in cose di genere diverso l'una è causa dell'altra, o per se, o per accidens.

2. Padrino e madrina collaborano solo accidentalmente nella generazione spirituale del comune figlioccio: perché per essa uno solo di suo basterebbe. Perciò non è necessario che nasca tra loro una parentela spirituale, che impedisca di contrarre matrimonio tra loro. Vige infatti l'aforisma: "È regola fissa che per dirsi compare — l'un sia carnale e l'altro spirituale". Perciò il paragone non regge.

3. Se la moglie non è battezzata, la parentela spirituale non si comunica ad essa perché ne è incapace; non già perché il matrimonio non basti a trasmettere tale parentela dal marito alla moglie.

4. Niente impedisce che marito e moglie facciano insieme da padrini in un battesimo, poiché i padrini non contraggono tra loro nessuna parentela spirituale. D'altra parte niente impedisce che la sposa diventi madre spirituale della medesima persona per cause diverse; come può essere simultaneamente, per i legami del sangue, affine e consanguinea di una stessa persona.



Terza Parte e Supplemento > I Sacramenti > Il matrimonio > L’impedimento di parentela spirituale > Se la parentela spirituale si comunichi ai figli carnali del padrino


Supplemento
Questione 56
Articolo 5

SEMBRA che essa non si comunichi ai figli carnali del padrino.
Infatti:
1. Nella parentela spirituale non si riscontrano gradi. Invece ci sarebbero se essa si comunicasse dal padre al figlio: poiché, come sopra abbiamo visto, la persona generata "muta grado" di parentela. Perciò la parentela spirituale non si comunica ai figli carnali del padrino.

2. Il grado di parentela del padre col figlio è pari a quello tra fratello e fratello. Se quindi la parentela spirituale passasse dal padre al figlio, dovrebbe passare anche da fratello a fratello. Il che è falso.

IN CONTRARIO: Le autorità citate nel testo delle Sentenze dimostrano il contrario.

RISPONDO: Il figlio, come scrive Aristotele, è "qualche cosa del padre", ma non viceversa. Perciò la parentela spirituale passa dal padre al figlio, ma non viceversa.
Ci sono dunque tre tipi di parentela spirituale. La prima, denominata paternità spirituale, è quella tra il padrino e il suo figlioccio. La seconda, detta compaternità, è quella esistente tra il padrino e i genitori del battezzato. La terza, detta fraternità spirituale, e quella tra il figlioccio e i figli carnali del suo padrino. E ciascuna di esse è un impedimento dirimente del matrimonio.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Le persone che derivano mediante successive generazioni carnali determinano gradi diversi rispetto a una data persona nel medesimo genere di parentela, non già rispetto a una parentela di genere diverso: il figlio, p. es., è parente in primo grado rispetto a suo padre e alla matrigna, però in un altro genere di parentela. Ora, la parentela spirituale e quella carnale sono di genere diverso. Perciò il figlioccio non è nel medesimo genere di parentela con il figlio carnale rispetto al padre di lui, mediante il quale ha contratto codesto legame. Quindi non è necessario che la parentela spirituale abbia dei gradi.

2. Un fratello non è qualche cosa del fratello, come invece il figlio è "qualcosa del padre". La moglie però è qualcosa del marito, con il quale "è diventata un'unica carne". Ecco perché la parentela spirituale non passa da fratello a fratello, sia che la nascita dell'altra abbia preceduto, o seguito la suddetta parentela spirituale.

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