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Se per fare il matrimonio basti il consenso verbale al presente dato di nascosto
Supplemento
Questione 45
Articolo 5
SEMBRA che per fare il matrimonio non basti il consenso verbale al presente, dato di nascosto;
infatti:
1. Ciò che è sotto il dominio di una persona non viene trasferito sotto il dominio di un'altra se non per il consenso della prima.
Ma la fanciulla è sotto il dominio di suo padre. Perciò non può passare sotto il dominio del marito, se non col consenso del padre. Quindi se il consenso matrimoniale viene dato di nascosto, anche se espresso al presente, il matrimonio non sussiste.
2. Nel matrimonio i nostri atti sono necessari al sacramento come nella confessione. Ma il sacramento della penitenza non si produce se non mediante i ministri della Chiesa, che sono i dispensatori dei sacramenti. Dunque neppure il matrimonio può avvenire di nascosto, senza la benedizione del sacerdote.
3. Il battesimo, potendosi ricevere pubblicamente e di nascosto, dalla Chiesa non è proibito che si riceva di nascosto. Invece la Chiesa proibisce i matrimoni clandestini. Quindi essi non si possono fare di nascosto.
4. La Chiesa ha proibito che si contraggano matrimoni tra i parenti di secondo grado. Allo stesso modo ha proibito i matrimoni clandestini. Dunque essi non possono essere veri matrimoni.
IN CONTRARIO: 1. Posta la causa si pone anche l'effetto. Ma la causa efficiente del matrimonio è il consenso matrimoniale espresso al presente. Quindi, o che esso si dia in pubblico o di nascosto, il matrimonio segue ugualmente.
2. Quando alla debita materia si aggiunge la debita forma, il sacramento si produce. Ma nel matrimonio occulto viene osservata la debita forma, poiché ci sono le parole che esprimono il consenso richiesto; e c'è la debita materia, perché ai tratta di persone legittime. Dunque si ha allora un vero matrimonio.
RISPONDO: Nel matrimonio come negli altri sacramenti ci sono delle formalità essenziali, la cui omissione rende nullo il sacramento; e ce ne sono altre che appartengono alla solennità del sacramento, omettendo le quali ai compie un vero sacramento, sebbene chi le omette faccia peccato. Così il consenso espresso verbalmente al presente tra persone capaci di contrario, produce il matrimonio. Poiché queste due cose sono essenziali al sacramento: mentre tutte le altre ne formano la solennità, essendo fatte per renderlo più conveniente e decoroso. Perciò se si omettono, si ha un vero matrimonio; sebbene i contraenti pecchino, a meno che non ne siano scusati per un giusto motivo.
SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. La ragazza non è sotto il dominio del padre come una schiava, così da non avere il dominio sul proprio corpo, ma come una figlia da educare. Perciò in quanto è libera, essa può sottomettersi al dominio di un altro, senza il consenso di suo padre: come del resto un giovane, o una ragazza, può entrare nella vita religiosa, senza il consenso dei genitori, essendo una persona libera.
2. Sebbene i nostri atti nella confessione siano essenziali al sacramento, tuttavia non sono sufficienti per ottenere l'effetto immediato, che è l'assoluzione dei peccati: è necessario quindi che per produrre il sacramento intervenga l'atto del sacerdote. Invece nel matrimonio gli atti personali sono causa sufficiente per produrre l'effetto immediato, che è il vincolo coniugale: poiché chiunque è arbitro di se stesso può obbligarsi con un'altra persona. Perciò la benedizione del sacerdote non è richiesta nel matrimonio come formalità essenziale del sacramento.
3. È proibito anche ricevere il battesimo da chi non è sacerdote, se non si tratta di un caso di necessità. Ora, il matrimonio non è un sacramento di stretta necessità. Perciò il paragone non regge.
Ma i matrimoni clandestini sono proibiti per i gravi inconvenienti che facilmente ne derivano. Spesso infatti in codesti atti c'è l'inganno; e si passa di frequente ad altre nozze, pentendosi di quelle fatte senza ponderazione. E dopo tutti questi matrimoni hanno qualche cosa di indecente.
4. I matrimoni clandestini non sono proibiti perché contrari a ciò che è essenziale al matrimonio, come invece sono proibiti i matrimoni tra persone non legittime, che non sono materia adatta per questo sacramento. Perciò il paragone non regge.
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