Sup, 35

Terza parte e Supplemento > I Sacramenti > Gli effetti del sacramento dell'ordine


Supplemento
Questione 35
Proemio

Passiamo a esaminare gli effetti di questo sacramento.
In proposito si pongono cinque quesiti:

1. Se nel sacramento dell'ordine venga conferita la grazia;
2. Se venga impresso il carattere;
3. Se il carattere dell'ordine presupponga quello battesimale;
4. Se presupponga il carattere della confermazione;
5. Se il carattere di un ordine presupponga il carattere di quello precedente.



Terza Parte e Supplemento > I Sacramenti > Gli effetti del sacramento dell'ordine > Se nel sacramento dell'ordine venga conferita la grazia santificante


Supplemento
Questione 35
Articolo 1

SEMBRA che nel sacramento dell'ordine non venga conferita la grazia santificante. Infatti:
1. Si dice comunemente che il sacramento dell'ordine ha lo scopo di togliere l'ignoranza. Ma a rimedio dell'ignoranza non viene data la grazia santificante, bensì quella gratis data: poiché la prima riguarda piuttosto la volontà. Perciò nel sacramento dell'ordine non viene data la grazia santificante.

2. Ordine implica distinzione. Ora, i membri della Chiesa non si distinguono per la grazia santificante, ma per le grazie gratis date, secondo le parole di S. Paolo: "Ci sono diversità di carismi". Dunque nell'ordine non viene conferita la grazia santificante.

3. Nessuna causa presuppone il proprio effetto. Ma in chi si presenta agli ordini si presuppone la grazia che lo rende idoneo a esercitare i compiti. Quindi codesta grazia non viene conferita nell'ordinazione.

IN CONTRARIO: 1. I sacramenti della nuova legge "producono ciò che significano". Ora l'ordine col suo numero settenario significa i sette doni dello Spirito Santo, come dice il testo delle Sentenze. Dunque nell'ordine vengono dati i doni dello Spirito Santo, i quali non sono mai separati dalla grazia santificante.

2. L'ordine è un sacramento della nuova legge. Ma nella definizione di questi sacramenti si dice che "sono causa della grazia". Perciò esso in chi lo riceve causa la grazia.

RISPONDO: Sta scritto; "Le opere di Dio sono perfette". Perciò a chiunque viene data da Dio una facoltà, vengono dati pure gli aiuti per esercitarla in modo conveniente. Ciò è evidente anche nell'ordine naturale: poiché agli animali vengono fornite le membra mediante le quali le loro facoltà psichiche possono emettere i loro atti, salvo difetti dovuti alla materia. Ora, la grazia santificante, come è necessaria per ricevere degnamente i sacramenti, così è richiesta per degnamente amministrarli. Perciò, come viene data la grazia santificante nel battesimo, che rende l'uomo capace di ricevere gli altri sacramenti; così viene data nel sacramento dell'ordine, che lo rende capace di amministrarli ad altri.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. L'ordine viene dato non per un vantaggio personale, ma per il bene di tutta la Chiesa. Perciò quando si dice che esso "è dato contro l'ignoranza" non va inteso nel senso che con l'ordinazione viene tolta l'ignoranza in chi lo riceve: ma che costui nel riceverlo viene posto in grado di liberarne i fedeli.

2. Sebbene i doni della grazia santificante siano comuni a tutti i membri della Chiesa, tuttavia i loro atti, in base alla cui distinzione tali membri si distinguono tra loro, non si possono ricevere degnamente senza la carità: e questa non può sussistere senza la grazia santificante.

3. Per esercitare degnamente il ministero dell'ordine non basta una bontà qualsiasi, ma si richiede una bontà eminente: in modo che chi riceve l'ordine, come viene posto in un grado superiore di dignità, così superi gli altri nella santità. La grazia quindi prerequisita è quella sufficiente per appartenere degnamente ai fedeli di Cristo: mentre nell'ordinazione si riceve un dono di grazia più abbondante, per essere idonei a compiti più grandi.



Terza Parte e Supplemento > I Sacramenti > Gli effetti del sacramento dell'ordine > Se tutti gli ordini imprimano il carattere


Supplemento
Questione 35
Articolo 2

SEMBRA che non tutti gli ordini imprimano il carattere. Infatti:
1. Il carattere dell'ordine consiste in un potere spirituale. Ma certi ordini sono deputati ad atti materiali, come nel caso degli ostiari, p. es., e degli accoliti. Dunque in essi non viene impresso il carattere.

2. Il carattere è sempre indelebile. Quindi in forza del carattere si è posti in uno stato che non si può più abbandonare. Invece chi ha ricevuto certi ordini può tornare lecitamente allo stato laicale. Perciò essi non imprimono il carattere.

3. Il carattere abilita a dare, o a ricevere qualche cosa di sacro. Ma per ricevere i sacramenti basta il carattere battesimale. E per poter dare i sacramenti si richiede l'ordine sacerdotale. Perciò negli altri ordini non viene impresso il carattere.

IN CONTRARIO: 1. Tutti i sacramenti che non imprimono il carattere si possono reiterare. Invece nessun ordine è reiterabile. Dunque tutti gli ordini imprimono il carattere.

2. Il carattere è un segno distintivo. Ma qualsiasi ordine implica una distinzione. Quindi qualsiasi ordine imprime il carattere.

RISPONDO: Sull'argomento abbiamo tre opinioni. Alcuni hanno affermato che il carattere viene impresso solo dall'ordine del sacerdozio. — Ma questo non è vero. Poiché nessuno può esercitare lecitamente l'ufficio di diacono, senza il diaconato. E ciò dimostra che egli ha un potere speciale nel distribuire i sacramenti, che altri non hanno.
Per questo altri hanno affermato che il carattere viene impresso dagli ordini maggiori, ma non dai minori. — Però anche questo non regge. Perché uno con qualsiasi ordine viene costituito superiore al popolo, in vista della distribuzione dei sacramenti.
Perciò, essendo il carattere un segno che distingue dagli altri, è necessario che tutti gli ordini imprimano il carattere. Ne è un indizio il fatto che essi rimangono in perpetuo, e che non vengono mai reiterati. Questa è la terza opinione, ed è la più comune.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Un ordine qualsiasi, o ha il compito di fare dei sacramenti, o è ordinato alla loro amministrazione: gli ostiari, p. es., hanno il compito di ammettere all'assistenza dei santi sacramenti; e così gli altri ordini. Perciò in tutti si richiede un potere spirituale.

2. Per quanto uno ritorni allo stato laicale, il carattere gli rimane per sempre. Prova ne sia il fatto che se rientra nel clero non può ricevere di nuovo l'ordine già ricevuto.

3. Alla terza difficoltà si risponde come alla prima.



Terza Parte e Supplemento > I Sacramenti > Gli effetti del sacramento dell'ordine > Se il carattere dell'ordine presupponga quello battesimale


Supplemento
Questione 35
Articolo 3

SEMBRA che il carattere dell'ordine non presupponga quello battesimale. Infatti:
1. Per il carattere dell'ordine l'uomo diventa amministratore dei sacramenti; per il carattere battesimale diventa capace di riceverli. Ma la potenza attiva non presuppone necessariamente quella passiva: perché può esistere senza di essa, come in Dio, p. es. Dunque il carattere dell'ordine non presuppone necessariamente il carattere battesimale.

2. Può darsi che uno non sia battezzato, pur credendo di esserlo. Ora, se costui accedesse agli ordini, non ne riceverebbe il carattere, se è vero che il carattere dell'ordine presuppone quello battesimale. E così sarebbero invalidi i suoi atti nel consacrare e nell'assolvere, con inganno della Chiesa. Il che è inammissibile.

IN CONTRARIO: Il battesimo è "la porta dei sacramenti". Dunque l'ordine, essendo un sacramento, presuppone il battesimo.

RISPONDO: Nessuno può ricevere una cosa, se non ha la facoltà di riceverla. Ora, l'uomo diventa capace di ricevere gli altri sacramenti mediante il carattere battesimale. Dunque chi non ha questo carattere non può ricevere nessun altro sacramento. Perciò il carattere dell'ordine presuppone quello battesimale.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. In chi possiede per se stesso la potenza attiva, questa non presuppone la potenza passiva. Ma in chi deve riceverla da un altro la potenza attiva presuppone sempre la potenza passiva che prepari a riceverla.

2. Se un tale uomo fosse ordinato sacerdote, non sarebbe sacerdote, e non sarebbe in grado né di consacrare, né di assolvere in confessione. E quindi a norma dei canoni dovrebbe essere battezzato e ordinato di nuovo. E se fosse stato promosso all'episcopato, quelli ordinati da lui non avrebbero l'ordine sacro. — Tuttavia si può piamente supporre che il sacerdote Supremo supplirebbe gli effetti ultimi dei sacramenti; e non permetterebbe che rimanesse nascosto un fatto simile, il quale metterebbe in pericolo la Chiesa.



Terza Parte e Supplemento > I Sacramenti > Gli effetti del sacramento dell'ordine > Se il carattere dell'ordine presupponga necessariamente quello della confermazione


Supplemento
Questione 35
Articolo 4

SEMBRA che l'ordine presupponga necessariamente il carattere della confermazione. Infatti:
1. Nelle cose ordinate tra loro come l'intermedia presuppone la prima, così l'ultima presuppone quella intermedia. Ora, il carattere della confermazione presuppone, come primo, quello battesimale. Dunque il carattere dell'ordine presuppone, come intermedio, quello della confermazione.

2. Coloro che sono posti a confermare gli altri devono essere fermissimi. Ma quelli che ricevono gli ordini devono confermare gli altri. Quindi spetta ad essi soprattutto ricevere il sacramento della confermazione.

IN CONTRARIO: Gli Apostoli ricevettero il potere di ordine prima dell'Ascensione, quando loro fu detto: "Ricevete lo Spirito Santo". Invece furono confermati dopo l'Ascensione con la discesa dello Spirito Santo. Dunque quel potere non presuppone la confermazione.

RISPONDO: Tra i prerequisiti dell'ordinazione alcuni sono di necessità per il sacramento, altri invece di convenienza. Infatti è di necessità che chi si presenta agli ordini sia capace di riceverli, il che si ottiene mediante il battesimo. Ed ecco perché il carattere battesimale è un presupposto necessario alla validità del sacramento, cosicché senza di esso è impossibile riceverlo. È invece per motivo di convenienza che ci siano tutte le perfezioni che rendono idonei all'esercizio dell'ordine: e una di esse è l'essere cresimati. Perciò è conveniente, ma non necessario, che al carattere dell'ordine preceda quello della confermazione.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Il rapporto di una cosa intermedia con l'ultima non è paragonabile a quella esistente tra la prima e l'intermedia: poiché uno per il carattere battesimale diventa capace di ricevere la cresima, ma non diventa capace di ricevere il sacramento dell'ordine mediante il sacramento della cresima. Perciò il paragone non regge.

2. L'argomento dimostra che c'è un motivo di convenienza.



Terza Parte e Supplemento > I Sacramenti > Gli effetti del sacramento dell'ordine > Se il carattere di un ordine presupponga necessariamente quello degli ordini precedenti


Supplemento
Questione 35
Articolo 5

SEMBRA che il carattere di un ordine presupponga necessariamente quello degli ordini precedenti. Infatti:
1. È più stretto il legame tra un ordine e l'altro, che tra l'ordine e un altro sacramento. Ora, il carattere dell'ordine presuppone il carattere di un altro sacramento, cioè del battesimo. Dunque a maggior ragione presuppone quello degli ordini precedenti.

2. Gli ordini sono come dei gradini. Ora, nessuno può raggiungere il grado superiore senza aver prima raggiunto quello precedente. Perciò nessuno può ricevere il carattere di un ordine, senza aver prima ricevuto quello degli ordini precedenti.

IN CONTRARIO: Se nel conferire un sacramento viene omesso qualche cosa di necessario, il sacramento va reiterato. I canoni invece prescrivono che se uno riceve un ordine più alto, omettendo quelli precedenti, non venga riordinato, ma si suppliscano le cose omesse. Dunque gli ordini precedenti non sono strettamente necessari per quelli successivi.

RISPONDO: Per ricevere gli ordini più alti non è necessario che uno prima abbia ricevuto quelli minori: poiché si tratta di poteri distinti; e di suo l'uno non richiede l'altro nel medesimo soggetto.
Ecco perché nella Chiesa primitiva venivano ordinati sacerdoti alcuni che non avevano ricevuto in precedenza gli ordini inferiori; e tuttavia avevano tutti i poteri di questi ultimi; poiché il potere inferiore è virtualmente implicito in quello superiore, come il senso è nell'intelletto e il ducato nel regno. In seguito però fu stabilito per legge ecclesiastica che non si acceda agli ordini maggiori, senza prima umiliarsi negli uffici minori. Ecco perché nei canoni viene prescritto che chi è stato ordinato saltando dei gradi, non venga ordinato di nuovo, ma si suppliscono le cerimonie omesse degli ordini precedenti.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Nella specie gli ordini sono più connessi tra loro che con il battesimo: ma nel rapporto tra potenza e atto un ordine è più connesso col battesimo che con gli altri ordini. Poiché è col battesimo che si acquista la potenza passiva per ricevere gli ordini: mentre non sono gli ordini inferiori a dare la potenza passiva per ricevere quelli superiori.

2. Gli ordini sono gradi, ma non come quelli richiesti in un'unica funzione o in un unico moto, per cui è indispensabile il passaggio dal primo all'ultimo: bensì come quelli che si riscontrano in cose diverse. L'angelo e l'uomo, p. es., sono così in gradi diversi: ma per questo non è necessario che un angelo prima sia stato uomo.
Così pure c'è diversità di grado tra il capo e le altre membra del corpo: ma non occorre che il capo prima fosse piede. Lo stesso si dica nel caso nostro.

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