[50469] IIIª q. 74 a. 1 co. Respondeo dicendum quod circa materiam huius sacramenti aliqui multipliciter erraverunt. Quidam enim, qui dicuntur Artotyritae, ut Augustinus dicit, in libro de haeresibus, offerunt panem et caseum in hoc sacramento, dicentes a primis hominibus oblationes de fructibus terrae et ovium fuisse celebratas. Alii vero, scilicet Cataphrygae et Pepuziani, de infantis sanguine, quem de toto eius corpore minutis punctionum vulneribus extorquent, quasi Eucharistiam suam conficere perhibentur, miscendo eum farinae, panem inde facientes. Quidam vero, qui dicuntur aquarii, aquam solam, sub specie sobrietatis, in hoc sacramento offerunt. Omnes autem hi errores, et similes, excluduntur per hoc quod Christus hoc sacramentum sub specie panis et vini instituit, sicut patet Matth. XXVI. Unde panis et vinum sunt materia conveniens huius sacramenti. Et hoc rationabiliter. Primo quidem, quantum ad usum huius sacramenti, qui est manducatio. Sicut enim aqua assumitur in sacramento Baptismi ad usum spiritualis ablutionis quia corporalis ablutio communiter fit in aqua, ita panis et vinum, quibus communius homines reficiuntur, assumuntur in hoc sacramento ad usum spiritualis manducationis. Secundo, quantum ad passionem Christi, in qua sanguis a corpore est separatus. Et ideo in hoc sacramento, quod est memoriale dominicae passionis, seorsum sumitur panis ut sacramentum corporis, et vinum ut sacramentum sanguinis. Tertio, quantum ad effectum consideratum in unoquoque sumentium. Quia, ut Ambrosius dicit, super epistolam ad Corinthios, hoc sacramentum valet ad tuitionem corporis et animae, et ideo caro Christi sub specie panis pro salute corporis, sanguis vero sub specie vini pro salute animae offertur, sicut dicitur Levit. XVII, quod animalis anima in sanguine est. Quarto, quantum ad effectum respectu totius Ecclesiae, quae constituitur ex diversis fidelibus, sicut panis conficitur ex diversis granis, et vinum fluit ex diversis uvis, ut dicit Glossa super illud I Cor. X, multi unum corpus sumus, et cetera.
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[50469] IIIª q. 74 a. 1 co.
RISPONDO: Circa la materia di questo sacramento ci sono stati molti e diversi errori. Alcuni, i cosiddetti Artoturiti, in questo sacramento, "offrono", come scrive S. Agostino, "pane e formaggio, dicendo che i primi uomini facevano le loro oblazioni con i frutti della terra e delle pecore". - Altri, ossia i Catafrigi e i Pepuziani, "si dice che confezionino una specie di Eucarestia con il sangue di un bambino, spillandolo da tutto il suo corpo attraverso minute incisioni, mescolandolo con farina e cuocendolo come pane". - Alcuni, chiamati Acquariani, offrono in questo sacramento acqua soltanto, sotto pretesto di sobrietà.
Ebbene, tutti questi e altri simili errori si confutano con il fatto che Cristo istituì questo sacramento sotto le specie del pane e del vino, come risulta dal Vangelo. Quindi il pane e il vino sono la materia conveniente di questo sacramento. E questo per buone ragioni. Primo, a motivo dell'uso di questo sacramento che consiste nella manducazione. Infatti come nel sacramento del battesimo per l'abluzione spirituale si adopera l'acqua, perché l'abluzione corporale si fa comunemente con acqua, così nella Eucarestia si assumono per la refezione spirituale il pane e il vino, perché di essi più comunemente si cibano gli uomini.
Secondo, in rapporto alla passione di Cristo, che avvenne con la separazione del sangue dal corpo. Perciò in questo sacramento, che è il memoriale della passione del Signore, si assumono separatamente il pane come sacramento del corpo e il vino come sacramento del sangue.
Terzo, in rapporto all'effetto considerato in ciascuno di coloro che ricevono il sacramento. Poiché come dice S. Ambrogio, "questo sacramento vale a custodire sia l'anima che il corpo": e quindi si offre "il corpo di Cristo" sotto le specie del pane "per la salvezza del corpo", e "il sangue per la salvezza dell'anima" sotto le specie del vino; poiché, come afferma il Levitico, "l'anima di ogni vivente sta nel sangue".
Quarto, in rapporto all'effetto relativo a tutta la Chiesa, la quale, secondo la Glossa posta a commento delle parole di S. Paolo: "Molti siamo un solo corpo", è costituita dalla diversità dei fedeli "come il pane deriva da chicchi diversi e il vino è spremuto da diversi grappoli d'uva".
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