IV. Gli effetti del
sacramento del Matrimonio
[1638] «Dalla valida celebrazione del matrimonio sorge tra i coniugi un vincolo di sua natura perpetuo ed esclusivo; inoltre nel matrimonio cristiano i coniugi, per i compiti e la dignità del loro stato, vengono corroborati e come consacrati da uno speciale sacramento».
Il vincolo matrimoniale
[1639] Il
consenso, mediante il quale gli sposi si donano e si ricevono mutuamente, è
suggellato da Dio stesso . Dalla loro alleanza «nasce, anche davanti alla
società, l’istituto (del matrimonio) che ha stabilità per ordinamento divino» . L’alleanza degli sposi è integrata nell’alleanza di Dio con gli uomini: «L’autentico amore coniugale
è assunto nell’amore divino» .
[1640] Il vincolo matrimoniale è dunque stabilito da Dio stesso, così che il matrimonio concluso e consumato tra battezzati non può mai essere sciolto. Questo vincolo, che risulta dall’atto umano libero degli sposi e dalla consumazione del matrimonio, è una realtà ormai irrevocabile e dà origine ad un’alleanza garantita dalla fedeltà di Dio. Non è in potere della Chiesa pronunciarsi contro questa disposizione della sapienza divina.
La grazia del sacramento del Matrimonio
[1641] «I
coniugi cristiani... hanno, nel loro stato di vita e nel loro ordine, il
proprio dono in mezzo al Popolo di Dio» . Questa grazia propria del sacramento
del Matrimonio è destinata a perfezionare l’amore dei coniugi, a rafforzare la
loro unità indissolubile. In virtù di questa grazia essi «si aiutano a vicenda
per raggiungere la santità nella vita coniugale, nell’accettazione e
nell’educazione della prole» .
[1642] Cristo è la sorgente di questa grazia. «Come un tempo Dio venne incontro al suo popolo con un patto di amore e di fedeltà, così ora il Salvatore degli uomini e Sposo della Chiesa viene incontro ai coniugi cristiani attraverso il sacramento del Matrimonio» . Egli rimane con loro, dà loro la forza di seguirlo prendendo su di sé la propria croce, di rialzarsi dopo le loro cadute, di perdonarsi vicendevolmente, di portare gli uni i pesi degli altri, di essere «sottomessi gli uni agli altri nel timore di Cristo» (Ef 5,21) e di amarsi di un amore soprannaturale, delicato e fecondo. Nelle gioie del loro amore e della loro vita familiare egli concede loro, fin da quaggiù, una pregustazione del banchetto delle nozze dell’Agnello:
Come sarò capace di esporre la felicità di quel matrimonio
che