Articolo 2: NOI
CREDIAMO
Introduzione
[166] La fede è un atto personale:
è la libera risposta dell’uomo all’iniziativa di Dio che si rivela. La fede
però non è un atto isolato. Nessuno può credere da solo, così come nessuno può
vivere da solo. Nessuno si è dato la fede da se stesso, così come nessuno da se
stesso si è dato l’esistenza. Il credente ha ricevuto la fede da altri e ad
altri la deve trasmettere. Il nostro amore per Gesù e per gli uomini ci spinge
a parlare ad altri della nostra fede. In tal modo ogni credente è come un
anello nella grande catena dei credenti. Io non posso credere senza essere
sorretto dalla fede degli altri, e, con la mia fede, contribuisco a sostenere
la fede degli altri.
[167] «Io credo»: è la fede della Chiesa professata
personalmente da ogni credente, soprattutto al momento del Battesimo. «Noi
crediamo»: è la fede della Chiesa
confessata dai vescovi riuniti in Concilio, o, più generalmente, dall’assemblea
liturgica dei credenti. «Io credo»: è anche la Chiesa, nostra Madre, che
risponde a Dio con la sua fede e che ci insegna a dire: «Io credo», «Noi
crediamo».
I.Guarda, Signore, alla fede della tua Chiesa
[168] È innanzi tutto la Chiesa
che crede, e che così regge, nutre e sostiene la mia fede. È innanzi tutto la
Chiesa che, ovunque, confessa il Signore,
e con essa e in essa, anche noi siamo trascinati e condotti a
confessare: «Io credo», «Noi crediamo». Dalla Chiesa riceviamo la fede e la
vita nuova in Cristo mediante il Battesimo. Nel «Rituale Romano» il ministro
del Battesimo domanda al catecumeno: «Che cosa chiedi alla Chiesa di Dio?». E
la risposta è: «La fede». «Che cosa ti dona la fede?». «La vita eterna».
[169] La
salvezza viene solo da Dio; ma, poiché riceviamo la vita della fede attraverso
la Chiesa, questa è nostra Madre: «Noi crediamo la Chiesa come Madre della
nostra nuova nascita, e non nella Chiesa come se essa fosse l’autrice della
nostra salvezza» . Essendo nostra Madre, la Chiesa è anche l’educatrice della
nostra fede.