I.
La missione congiunta del Figlio e dello Spirito
[689] Colui che il Padre «ha
mandato nei nostri cuori, lo Spirito del suo Figlio» (Gal 4,6) è realmente Dio. Consustanziale al Padre e al Figlio, ne
è inseparabile, tanto nella vita intima della Trinità quanto nel suo dono
d’amore per il mondo. Ma adorando la Trinità Santa, vivificante, consustanziale
e indivisibile, la fede della Chiesa professa anche la distinzione delle
Persone. Quando il Padre invia il suo Verbo, invia sempre il suo Soffio:
missione congiunta in cui il Figlio e lo Spirito Santo sono distinti ma
inseparabili. Certo, è Cristo che appare, egli, l’Immagine visibile del Dio
invisibile, ma è lo Spirito Santo che lo rivela.
[690] Gesù
è Cristo, «unto», perché lo Spirito ne è l’Unzione e tutto ciò che avviene a
partire dall’Incarnazione sgorga da questa pienezza . Infine, quando Cristo è
glorificato, può, a sua volta, dal
Padre, inviare lo Spirito a coloro che credono in lui: comunica loro la sua
Gloria, cioè lo Spirito Santo che lo
glorifica . La missione congiunta si dispiegherà da allora in poi nei figli
adottati dal Padre nel Corpo del suo Figlio: la missione dello Spirito di
adozione sarà di unirli a Cristo e di farli vivere in lui:
"La nozione di unzione suggerisce... che non c’è alcuna distanza tra il Figlio e lo Spirito. Infatti, come tra la superficie del corpo e l’unzione dell’olio né la ragione né la sensazione conoscono intermediari, così è immediato il contatto del Figlio con lo Spirito; di conseguenza colui che sta per entrare in contatto con il Figlio mediante la fede, deve necessariamente dapprima entrare in contatto con l’olio. Nessuna parte infatti è priva dello Spirito Santo. Ecco perché la confessione della Signoria del Figlio avviene nello Spirito Santo per coloro che la ricevono, dato che lo Spirito Santo viene da ogni parte incontro a coloro che si approssimano per la fede". ( S.Gregorio di Nissa )