Paragrafo 1: LA CHIESA NEL DISEGNO DI
DIO
I. I nomi e le immagini della Chiesa
[751] La parola «Chiesa»
[«ekklèsia», dal greco «ek-kalein»-«chiamare fuori»] significa «convocazione».
Designa assemblee del popolo,
generalmente di carattere religioso. È il termine frequentemente usato nell’Antico
Testamento greco per indicare l’assemblea del popolo eletto riunita davanti a
Dio, soprattutto l’assemblea del Sinai, dove Israele ricevette la Legge e fu
costituito da Dio come suo popolo santo . Definendosi «Chiesa», la prima
comunità di coloro che credevano in Cristo si riconosce erede di
quell’assemblea. In essa, Dio «convoca» il suo Popolo da tutti i confini della
terra. Il termine «Kyriaké», da cui sono derivati «Church», «Kirche», significa
«colei che appartiene al Signore».
[752] Nel linguaggio cristiano, il
termine «Chiesa» designa l’assemblea liturgica, ma anche la comunità locale
o tutta la comunità universale dei credenti . Di fatto questi tre
significati sono inseparabili. La «Chiesa» è il popolo che Dio raduna nel mondo
intero. Essa esiste nelle comunità locali e si realizza come assemblea
liturgica, soprattutto eucaristica. Essa vive della Parola e del Corpo di
Cristo, divenendo così essa stessa Corpo di Cristo.
I simboli della Chiesa
[753] Nella Sacra Scrittura
troviamo moltissime immagini e figure tra loro connesse mediante le quali la
Rivelazione parla del mistero insondabile della Chiesa. Le immagini dell’Antico
Testamento sono variazioni di un’idea di fondo, quella del «Popolo di Dio». Nel
Nuovo Testamento tutte queste immagini
trovano un nuovo centro, per il fatto che Cristo diventa il «Capo» di questo
Popolo, che è quindi il suo Corpo.
Attorno a questo centro si sono raggruppate immagini «desunte sia dalla vita
pastorale o agricola, sia dalla costruzione di edifici o anche dalla famiglia e
dagli sponsali» .
[754] «Così la Chiesa è l’ovile, la cui porta unica e
necessaria è Cristo . È pure il gregge, di cui Dio stesso ha preannunziato che
sarebbe il pastore e le cui pecore,
anche se governate da pastori umani, sono però incessantemente condotte al
pascolo e nutrite dallo stesso Cristo, il Pastore buono e il Principe dei
pastori, il quale ha dato la sua vita
per le pecore .
[755] La Chiesa è il podere o campo di Dio . In quel campo cresce
l’antico olivo, la cui santa radice sono stati i patriarchi e nel quale è
avvenuta e avverrà la riconciliazione dei Giudei e delle genti . Essa è stata
piantata dal celeste Agricoltore come vigna scelta . Cristo è la vera Vite, che
dà vita e fecondità ai tralci, cioè a noi, che per mezzo della Chiesa rimaniamo
in lui e senza di lui nulla possiamo fare .
[756] Più spesso ancora la Chiesa
è detta l’edificio di Dio . Il
Signore stesso si è paragonato alla pietra che i costruttori hanno rigettata,
ma che è divenuta la pietra angolare . Sopra quel fondamento la Chiesa è stata
costruita dagli Apostoli e da esso
riceve stabilità e coesione. Questa costruzione viene chiamata in varie
maniere: casa di Dio, nella quale abita
la sua famiglia , la dimora di
Dio nello Spirito, “la dimora di Dio con
gli uomini” (Ap 21,3), e
soprattutto tempio santo,
rappresentato da santuari di pietra, che è lodato dai santi Padri e che la
Liturgia giustamente paragona alla Città santa, la nuova Gerusalemme. In essa,
infatti, quali pietre viventi, veniamo a formare su questa terra un tempio
spirituale . E questa Città santa Giovanni la contempla mentre nel finale
rinnovamento del mondo essa scende dal cielo, da presso Dio, “preparata come
una sposa che si è ornata per il suo sposo” (Ap 21,1-2).
[757] La
Chiesa che è chiamata “Gerusalemme che è in alto” e “madre nostra” (Gal 4,26), viene pure descritta come l’immacolata sposa dell’Agnello immacolato,
sposa che Cristo “ha amato... e per la quale ha dato se stesso, al fine
di renderla santa” (Ef 5,25-26),
che si è associata con patto indissolubile e che incessantemente “nutre e...
cura” (Ef 5,29)» .