Articolo 2 «E IN
GESÙ CRISTO SUO UNICO FIGLIO, NOSTRO SIGNORE»
I. Gesù
[430] Gesù in ebraico significa: «Dio
salva». Al momento dell’Annunciazione, l’angelo Gabriele dice che il suo nome
proprio sarà Gesù, nome che esprime ad un tempo la sua identità e la sua
missione . Poiché Dio solo può rimettere i peccati, è lui che, in Gesù, il suo Figlio eterno fatto uomo, «salverà il
suo popolo dai suoi peccati» (Mt 1,21).
Così, in Gesù, Dio ricapitola tutta la sua storia di salvezza a vantaggio degli
uomini.
[431] Nella storia della salvezza,
Dio non si è limitato a liberare Israele «dalla condizione servile» (Dt 5,6) facendolo uscire dall’Egitto;
lo salva anche dal suo peccato. Poiché il peccato è sempre un’offesa fatta a
Dio, solo Dio lo può cancellare . Per
questo Israele, prendendo sempre più coscienza dell’universalità del peccato,
non potrà più cercare la salvezza se non nell’invocazione del nome del Dio
Redentore .
[432] Il nome di Gesù significa che
il Nome stesso di Dio è presente nella persona del Figlio suo fatto uomo per l’universale e definitiva
Redenzione dei peccati. È il nome divino che solo reca la salvezza, e può ormai essere invocato da tutti perché,
mediante l’Incarnazione, egli si è unito a tutti gli uomini in modo tale che «non vi è altro nome dato
agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati» (At 4,12) .
[433] Il Nome del Dio Salvatore
era invocato una sola volta all’anno, per l’espiazione dei peccati d’Israele,
dal sommo sacerdote, dopo che questi aveva asperso col sangue del sacrificio il
propiziatorio del Santo dei Santi . Il propiziatorio era il luogo della
presenza di Dio . Quando san Paolo dice di Gesù che «Dio l’ha stabilito a
servire come strumento di espiazione... nel suo sangue» (Rm 3,25), intende affermare che nella
sua umanità «era Dio a riconciliare a sé il mondo in Cristo» (2Cor 5,19).
[434] La Risurrezione di Gesù
glorifica il nome di Dio Salvatore
perché ormai è il nome di Gesù che manifesta in pienezza la suprema
potenza del «Nome che è al di sopra di ogni altro nome» (Fil 2,9-10). Gli spiriti malvagi
temono il suo nome ed è nel suo nome
che i discepoli di Gesù compiono miracoli;
infatti tutto ciò che essi chiedono al Padre nel suo nome, il Padre lo
concede .
[435] Il
nome di Gesù è al centro della preghiera cristiana. Tutte le orazioni
liturgiche terminano con la formula «per Dominum nostrum Jesum Christum...-
per il nostro Signore Gesù Cristo...». L’ «Ave, Maria» culmina in «e benedetto
il frutto del tuo seno, Gesù». La preghiera del cuore, consueta presso gli
orientali è chiamata «preghiera di Gesù», dice: «Signore Gesù Cristo, Figlio di
Dio, abbi pietà di me peccatore». Parecchi cristiani muoiono con la sola parola
«Gesù» sulle labbra, come santa Giovanna d’Arco.