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CAPITOLO PRIMO: IO CREDO IN DIO PADRE

CAPITOLO PRIMO: IO CREDO IN DIO PADRE

 

[198] La nostra professione di fede incomincia con Dio, perché Dio è «il primo e l’ultimo» (Is 44,6), il Principio e la Fine di tutto. Il Credo incomincia con Dio Padre, perché il Padre è la prima Persona divina della Santissima Trinità; il nostro Simbolo incomincia con la creazione del cielo e della terra, perché la creazione è l’inizio e il fondamento di tutte le opere di Dio.

 

Paragrafo 5: IL CIELO E LA TERRA

 

Introduzione

 

[325] Il Simbolo degli Apostoli professa che Dio è «il Creatore del cielo e della terra», e il Simbolo di Nicea-Costantinopoli esplicita: «... di tutte le cose visibili e invisibili».

 

[326] Nella Sacra Scrittura, l’espressione «cielo e terra» significa: tutto ciò che esiste, l’intera creazione. Indica pure, all’interno della creazione, il legame che ad un tempo unisce e distingue cielo e terra: «La terra» è il mondo degli uomini . «Il cielo», o «i cieli», può indicare il firmamento,  ma anche il «luogo» proprio di Dio: il nostro «Padre che è nei cieli» (Mt 5,16)  e, di conseguenza, anche il «cielo» che è la gloria escatologica. Infine, la parola «cielo» indica il «luogo» delle creature spirituali - gli angeli - che circondano Dio.

 

[327] La professione di fede del Concilio Lateranense IV afferma che Dio «fin dal principio del tempo, creò dal nulla l’uno e l’altro ordine di creature, quello spirituale e quello materiale, cioè gli angeli e il mondo terrestre; e poi l’uomo, quasi partecipe dell’uno e dell’altro, composto di anima e di corpo» .

 

II. Il mondo visibile

 

[337] È Dio che ha creato il mondo visibile in tutta la sua ricchezza, la sua varietà e il suo ordine. La Scrittura presenta simbolicamente l’opera del Creatore come un susseguirsi di sei giorni di «lavoro» divino, che terminano nel «riposo» del settimo giorno . Il testo sacro, riguardo alla creazione, insegna verità rivelate da Dio per la nostra salvezza,  che consentono di «riconoscere la natura intima di tutta la creazione, il suo valore e la sua ordinazione alla lode di Dio» .

 

[338] Non esiste nulla che non debba la propria esistenza a Dio Creatore. Il mondo ha avuto inizio quando è stato tratto dal nulla dalla Parola di Dio; tutti gli esseri esistenti, tutta la natura, tutta la storia umana si radicano in questo evento primordiale: è la genesi della formazione del mondo e dell’inizio del tempo .

 

[339] Ogni creatura ha la sua propria bontà e la sua propria perfezione. Per ognuna delle opere dei «sei giorni» è detto: «E Dio vide che ciò era buono». «È dalla loro stessa condizione di creature che le cose tutte ricevono la loro propria consistenza, verità, bontà, le loro leggi proprie e il loro ordine» . Le varie creature, volute nel loro proprio essere, riflettono, ognuna a suo modo, un raggio dell’infinita sapienza e bontà di Dio. Per questo l’uomo deve rispettare la bontà propria di ogni creatura, per evitare un uso disordinato delle cose, che disprezza il Creatore e comporta conseguenze nefaste per gli uomini e per il loro ambiente.

 

[340] L’interdipendenza delle creature è voluta da Dio. Il sole e la luna, il cedro e il piccolo fiore, l’aquila e il passero: le innumerevoli diversità e disuguaglianze stanno a significare che nessuna creatura basta a se stessa, che esse esistono solo in dipendenza le une dalle altre, per completarsi vicendevolmente, al servizio le une delle altre.

 

[341] La bellezza dell’universo. L’ordine e l’armonia del mondo creato risultano dalla diversità degli esseri e dalle relazioni esistenti tra loro. L’uomo le scopre progressivamente come leggi della natura. Esse sono oggetto dell’ammirazione degli scienziati. La bellezza della creazione riflette la bellezza infinita del Creatore. Deve ispirare il rispetto e la sottomissione dell’intelligenza e della volontà dell’uomo.

 

[342] La gerarchia delle creature è espressa dall’ordine dei «sei giorni», che va dal meno perfetto al più perfetto. Dio ama tutte le sue creature,  si prende cura di ognuna, perfino dei passeri. Tuttavia, Gesù dice: «Voi valete più di molti passeri» (Lc 12,6-7), o ancora: «Quanto è più prezioso un uomo di una pecora!» (Mt 12,12).

 

[343] L’uomo è il vertice dell’opera della creazione. Il racconto ispirato lo esprime distinguendo nettamente la creazione dell’uomo da quella delle altre creature .

 

[344] Esiste una solidarietà fra tutte le creature per il fatto che tutte hanno il medesimo Creatore e tutte sono ordinate alla sua gloria:

 

"Laudato si, mi Signore, cun tutte le tue creature,

spezialmente messer lo frate Sole

lo quale è iorno, e allumini noi per lui.

Ed ello è bello e radiante cun grande splendore:

de te, Altissimo, porta significazione. ...

 

Laudato si, mi Signore, per sor Aqua,

la quale è molto utile e umile e preziosa e casta. ...

 

Laudato si, mi Signore, per sora nostra matre Terra,

la quale ne sustenta e governa

e produce diversi fructi con coloriti fiori ed erba. ...

 

Laudate e benedicite mi Signore,

e rengraziate e serviteli cun grande umiliate"..

 

            [345]            Il Sabato - fine dell’opera dei «sei giorni». Il testo sacro dice che «Dio, nel settimo giorno portò a termine il lavoro che aveva fatto» e così «furono portati a compimento il cielo e la terra»; Dio «cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro», «benedisse il settimo giorno e lo consacrò» (Gen 2,1-3). Queste parole ispirate sono ricche di insegnamenti salutari:

 

            [346]            Nella creazione Dio ha posto un fondamento e delle leggi che restano stabili,  sulle quali il credente potrà appoggiarsi con fiducia, e che saranno per lui il segno e il pegno della incrollabile fedeltà dell’Alleanza di Dio . Da parte sua, l’uomo dovrà rimaner fedele a questo fondamento e rispettare le leggi che il Creatore vi ha inscritte.

 

            [347]            La creazione è fatta in vista del Sabato e quindi del culto e dell’adorazione di Dio. Il culto è inscritto nell’ordine della creazione . «Operi Dei nihil praeponatur» - Nulla si anteponga all’«Opera di Dio», dice la Regola di san Benedetto, indicando in tal modo il giusto ordine delle preoccupazioni umane.

 

            [348]            Il Sabato è al cuore della Legge di Israele. Osservare i comandamenti equivale a corrispondere alla sapienza e alla volontà di Dio espresse nell’opera della creazione.

 

            [349]            L’ottavo giorno. Per noi, però, è sorto un giorno nuovo: quello della Risurrezione di Cristo. Il settimo giorno porta a termine la prima creazione. L’ottavo giorno dà inizio alla nuova creazione. Così, l’opera della creazione culmina nell’opera più grande della Redenzione. La prima creazione trova il suo senso e il suo vertice nella nuova creazione in Cristo, il cui splendore supera quello della prima .

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