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Articolo 10: IL DECIMO COMANDAMENTO

Articolo 10: IL DECIMO COMANDAMENTO

 

Non desiderare... alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo (Es 20,17).

Non desiderare la casa del tuo prossimo, né il suo campo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna delle cose che sono del tuo prossimo (Dt 5,21).

Là dov’è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore (Mt 6,21).

 

[2534] Il decimo comandamento sdoppia e completa il nono, che verte sulla concupiscenza della carne. Il decimo proibisce la cupidigia dei beni altrui, che è la radice del furto, della rapina e della frode, vietati dal settimo comandamento. «La concupiscenza degli occhi» (1Gv 2,16) porta alla violenza e all’ingiustizia, proibite dal quinto comandamento . La bramosia, come la fornicazione, trova origine nell’idolatria vietata nelle prime tre prescrizioni della Legge . Il decimo comandamento riguarda l’intenzione del cuore; insieme con il nono riassume tutti i precetti della Legge.

 

III. La povertà di cuore

 

[2544] Ai suoi discepoli Gesù chiede di preferirlo a tutto e a tutti, e propone di «rinunziare a tutti» i loro «averi» (Lc 14,33) per lui e per il Vangelo . Poco prima della sua Passione ha additato loro come esempio la povera vedova di Gerusalemme, la quale, nella sua miseria, ha dato tutto quanto aveva per vivere . Il precetto del distacco dalle ricchezze è vincolante per entrare nel Regno dei cieli.

 

[2545] Tutti i fedeli devono sforzarsi «di rettamente dirigere i propri affetti, affinché dall’uso delle cose di questo mondo e dall’attaccamento alle ricchezze, contrario allo spirito della povertà evangelica, non siano impediti di tendere alla carità perfetta» .

 

[2546] «Beati i poveri in spirito» (Mt 5,3). Le beatitudini rivelano un ordine di felicità e di grazia, di bellezza e di pace. Gesù esalta la gioia dei poveri, ai quali già appartiene il Regno: Il Verbo chiama «povertà di spirito» l’umiltà volontaria di uno spirito umano e il suo rinnegamento; e l’Apostolo ci addita come esempio la povertà di Dio quando dice: «Si è fatto povero per noi» (2Cor 8,9) .

 

[2547] Il Signore apostrofa i ricchi, perché trovano la loro consolazione nell’abbondanza dei beni (Lc 6,24). «Il superbo cerca la potenza terrena, mentre il povero in spirito cerca il Regno dei cieli» . L’abbandono alla Provvidenza del Padre del cielo libera dall’apprensione per il domani . La fiducia in Dio prepara alla beatitudine dei poveri. Essi vedranno Dio

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