Articolo 10: IL
DECIMO COMANDAMENTO
Non desiderare... alcuna cosa che appartenga al tuo
prossimo (Es 20,17).
Non desiderare la casa del tuo prossimo, né il suo campo, né il suo
schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna delle cose
che sono del tuo prossimo (Dt 5,21).
Là dov’è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore (Mt
6,21).
[2534] Il decimo comandamento
sdoppia e completa il nono, che verte sulla concupiscenza della carne. Il
decimo proibisce la cupidigia dei beni altrui, che è la radice del furto, della
rapina e della frode, vietati dal settimo comandamento. «La concupiscenza degli
occhi» (1Gv 2,16) porta alla
violenza e all’ingiustizia, proibite dal quinto comandamento . La bramosia,
come la fornicazione, trova origine nell’idolatria vietata nelle prime tre
prescrizioni della Legge . Il decimo comandamento riguarda l’intenzione del
cuore; insieme con il nono riassume tutti i precetti della Legge.
IV. «Voglio vedere Dio»
[2548] Il desiderio della vera
felicità libera l’uomo dallo smodato attaccamento ai beni di questo mondo, per
avere compimento nella visione e nella beatitudine di Dio. «La promessa di
vedere Dio supera ogni felicità. Nella Scrittura, vedere equivale a possedere.
Chi vede Dio, ha conseguito tutti i beni che si possano concepire» .
[2549] Il popolo santo deve
lottare, con la grazia che viene dall’Alto, per ottenere i beni che Dio
promette. Per possedere e contemplare Dio, i cristiani mortificano le loro
brame e trionfano, con la grazia di Dio, sulle seduzioni del piacere e del
potere.
[2550] Lungo
questo cammino della perfezione lo Spirito e la Sposa chiamano chi li
ascolta alla piena comunione con Dio:Là sarà la vera gloria, dove
nessuno verrà lodato per sbaglio o per adulazione; il vero onore, che non sarà
rifiutato a nessuno che ne sia degno, non sarà riconosciuto a nessuno che ne
sia indegno; né d’altra parte questi potrebbe pretenderlo, perché vi sarà
ammesso solo chi è degno. Vi sarà la vera pace, dove nessuno subirà avversità
da parte di se stesso o da parte di altri. Premio della virtù sarà colui che
diede la virtù e che promise se stesso come ciò di cui non può esservi nulla di
migliore e di più grande... «Sarò vostro Dio e voi sarete mio popolo» (Lv
16,12)... Ancora
questo indicano... le parole dell’Apostolo: «Perché Dio sia tutto in tutti» (1Cor
15,28). Egli
sarà il fine di tutti i nostri desideri, contemplato senza fine, amato senza
fastidio, lodato senza stanchezza. Questo dono, questo affetto, questo atto
sarà certamente comune a tutti, come la stessa vita eterna .