Articolo 1: L’UOMO
IMMAGINE DI DIO
[1701] «Cristo... , proprio
rivelando il mistero del Padre e del suo Amore, svela anche pienamente l’uomo
all’uomo e gli fa nota la sua altissima vocazione» . È in Cristo, «immagine del
Dio invisibile» (Col 1,15) che l’uomo è stato creato ad «immagine e
somiglianza» del Creatore. È in Cristo, Redentore e Salvatore, che l’immagine
divina, deformata nell’uomo dal primo peccato, è stata restaurata nella sua
bellezza originale e nobilitata dalla grazia di Dio .
[1702] L’immagine divina è presente
in ogni uomo. Risplende nella comunione delle persone, a somiglianza
dell’unione delle persone divine tra loro.
[1703] Dotata di «un’anima
spirituale ed immortale», la persona
umana è in terra «la sola creatura che Dio abbia voluto per se stessa» . Fin
dal suo concepimento è destinata alla beatitudine eterna.
[1704] La persona umana partecipa
alla luce e alla forza dello Spirito divino. Grazie alla ragione è capace di
comprendere l’ordine delle cose stabilito dal Creatore. Grazie alla sua volontà
è capace di orientarsi da sé al suo vero bene. Trova la propria perfezione nel
«cercare» e nell’«amare il vero e il bene» .
[1705] In virtù della sua anima e
delle sue potenze spirituali d’intelligenza e di volontà, l’uomo è dotato di
libertà, «segno altissimo dell’immagine divina» .
[1706] Con la sua ragione l’uomo
conosce la voce di Dio che lo «chiama sempre... a fare il bene e a fuggire il
male» . Ciascuno è tenuto a seguire questa legge che risuona nella coscienza e
che trova il suo compimento nell’amore di Dio e del prossimo. L’esercizio della
vita morale attesta la dignità della persona.
[1707] «L’uomo però, tentato dal
Maligno, fin dagli inizi della storia abusò della libertà sua» . Egli cedette
alla tentazione e commise il male. Conserva il desiderio del bene, ma la sua
natura porta la ferita del peccato originale. È diventato incline al male e
soggetto all’errore:Così l’uomo si trova in se stesso diviso. Per questo tutta la vita
umana, sia individuale che collettiva, presenta i caratteri di una lotta
drammatica tra il bene e il male, tra la luce e le tenebre .
[1708] Con la sua Passione Cristo
ci ha liberati da Satana e dal peccato. Ci ha meritato la vita nuova nello
Spirito Santo. La sua grazia restaura ciò che il peccato aveva in noi
deteriorato.
[1709] Chi crede in Cristo diventa
figlio di Dio. Questa adozione filiale lo trasforma dandogli la capacità di
seguire l’esempio di Cristo. Lo rende capace di agire rettamente e di compiere
il bene. Nell’unione con il suo Salvatore, il discepolo raggiunge la perfezione
della carità, la santità. La vita morale, maturata nella grazia, sboccia in
vita eterna, nella gloria del cielo.
In sintesi
[1710] «Cristo... svela
pienamente l’uomo all’uomo e gli fa nota la sua altissima vocazione» .
[1711] Dotata
di un’anima spirituale, d’intelligenza e di volontà, la persona umana fin dal
suo concepimento è ordinata a Dio e destinata alla beatitudine eterna. Essa
raggiunge la propria perfezione nel «cercare» ed «amare il vero e il bene» .
[1712] La vera libertà è
nell’uomo «segno altissimo dell’immagine divina» .
[1713] L’uomo
è tenuto a seguire la legge morale che lo spinge «a fare il bene e a fuggire il
male» . Questa legge risuona nella sua coscienza.
[1714] L’uomo,
ferito nella propria natura dal peccato originale, è soggetto all’errore ed
incline al male nell’esercizio della sua libertà.
[1715] Chi crede in Cristo ha la vita nuova nello Spirito
Santo. La vita morale, cresciuta e maturata nella grazia, arriva a compimento
nella gloria del cielo.
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