Articolo 1:
LE ESPRESSIONI DELLA PREGHIERA
II. La meditazione
[2705] La meditazione è soprattutto
una ricerca. Lo spirito cerca di comprendere il perché e il come della vita cristiana,
per aderire e rispondere a ciò che il Signore chiede. Ci vuole un’attenzione
difficile da disciplinare. Abitualmente ci si aiuta con qualche libro, e ai
cristiani non mancano: la Sacra Scrittura, particolarmente il Vangelo, le sante
icone, i testi liturgici del giorno o del tempo, gli scritti dei Padri della
vita spirituale, le opere di spiritualità, il grande libro della creazione e
quello della storia, la pagina dell’«Oggi» di Dio.
[2706] Meditare quanto si legge
porta ad appropriarsene, confrontandolo con se stessi. Qui si apre un altro libro:
quello della vita. Si passa dai pensieri alla realtà. A misura dell’umiltà e
della fede che si ha, vi si scoprono i moti che agitano il cuore e li si può
discernere. Si tratta di fare la verità per venire alla Luce: «Signore, che
cosa vuoi che io faccia?».
[2707] I metodi di meditazione sono
tanti quanti i maestri spirituali. Un cristiano deve meditare regolarmente,
altrimenti rassomiglia ai tre primi terreni della parabola del seminatore . Ma
un metodo non è che una guida; l’importante è avanzare, con lo Spirito Santo,
sull’unica via della preghiera: Cristo Gesù.
[2708] La meditazione mette in azione il pensiero, l’immaginazione, l’emozione e il desiderio. Questa mobilitazione è necessaria per approfondire le convinzioni di fede, suscitare la conversione del cuore e rafforzare la volontà di seguire Cristo. La preghiera cristiana di preferenza si sofferma a meditare «i misteri di Cristo», come nella «lectio divina» o nel Rosario. Questa forma di riflessione orante ha un grande valore, ma la preghiera cristiana deve tendere più lontano: alla conoscenza d’amore del Signore Gesù, all’unione con lui.