CAPITOLO SECONDO:
INTRODUZIONE
[1877] La vocazione dell’umanità è
di rendere manifesta l’immagine di Dio e di essere trasformata ad immagine del
Figlio unigenito del Padre. Tale vocazione riveste una forma personale, poiché ciascuno
è chiamato ad entrare nella beatitudine divina; ma riguarda anche la comunità
umana nel suo insieme.
Articolo 1:
I. Il carattere comunitario della vocazione umana
II. La conversione e la società
In sintesi
[1890] Esiste
una certa somiglianza tra l’unità delle persone divine e la fraternità che gli
uomini devono instaurare tra loro.
[1891] Per
svilupparsi in conformità alla propria natura, la persona umana ha bisogno
della vita sociale. Certe società, quali la famiglia e la comunità civica, sono più immediatamente rispondenti alla natura dell’uomo.
[1892] «Principio,
soggetto e fine di tutte le istituzioni sociali è e deve essere la persona
umana» .
[1893] Si deve incoraggiare una
larga partecipazione ad associazioni ed istituzioni d’elezione.
[1894] Secondo il principio di sussidiarietà, né lo Stato né alcuna società più grande
devono sostituirsi all’iniziativa e alla responsabilità delle persone e dei
corpi intermedi.
[1895] La
società deve agevolare l’esercizio delle virtù, non ostacolarlo. Deve ispirarla
una giusta gerarchia dei valori.
[1896] Là dove il peccato perverte il clima sociale, occorre far appello alla conversione dei cuori e alla grazia di Dio. La carità stimola a giuste riforme. Non c’è soluzione alla questione sociale al di fuori del Vangelo .