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Articolo 12: «CREDO LA VITA ETERNA»

Articolo 12: «CREDO LA VITA ETERNA»

 

Introduzione

 

[1020] Per il cristiano, che unisce la propria morte a quella di Gesù, la morte è come un andare verso di lui ed entrare nella vita eterna. Quando la Chiesa ha pronunciato, per l’ultima volta, le parole di perdono dell’assoluzione di Cristo sul cristiano morente, l’ha segnato, per l’ultima volta, con una unzione fortificante e gli ha dato Cristo nel viatico come nutrimento per il viaggio, a lui si rivolge con queste dolci e rassicuranti parole:Parti, anima cristiana, da questo mondo, nel nome di Dio Padre onnipotente che ti ha creato, nel nome di Gesù Cristo, Figlio del Dio vivo, che è morto per te sulla croce, nel nome dello Spirito Santo, che ti è stato dato in dono; la tua dimora sia oggi nella pace della santa Gerusalemme, con la Vergine Maria, Madre di Dio, con san Giuseppe, con tutti gli angeli e i santi... Tu possa tornare al tuo Creatore, che ti ha formato dalla polvere della terra. Quando lascerai questa vita, ti venga incontro la Vergine Maria con gli angeli e i santi... Mite e festoso ti appaia il volto di Cristo e possa tu contemplarlo per tutti i secoli in eterno .

 

I. Il giudizio particolare

II. Il Cielo

III. La purificazione finale o Purgatorio

IV. L’inferno

V. Il Giudizio finale

VI. La speranza dei cieli nuovi e della terra nuova

 

In sintesi

 

[1051] Ogni uomo riceve nella sua anima immortale la propria retribuzione eterna fin dalla sua morte, in un giudizio particolare ad opera di Cristo, giudice dei vivi e dei morti.

 

[1052] «Noi crediamo che le anime di tutti coloro che muoiono nella grazia di Cristo... costituiscono il Popolo di Dio nell’al di là della morte, la quale sarà definitivamente sconfitta nel giorno della risurrezione, quando queste anime saranno riunite ai propri corpi» .

 

[1053] «Noi crediamo che la moltitudine delle anime, che sono riunite attorno a Gesù e a Maria in Paradiso, forma la Chiesa del cielo, dove esse nella beatitudine eterna vedono Dio così com’è e dove sono anche associate, in diversi gradi, con i santi angeli al governo divino esercitato da Cristo glorioso, intercedendo per noi e aiutando la nostra debolezza con la loro fraterna sollecitudine» .

 

[1054] Coloro che muoiono nella grazia e nell’amicizia di Dio, ma imperfettamente purificati, benché sicuri della loro salvezza eterna, vengono sottoposti, dopo la morte, ad una purificazione, al fine di ottenere la santità necessaria per entrare nella gioia di Dio.

 

[1055] In virtù della «comunione dei santi», la Chiesa raccomanda i defunti alla misericordia di Dio e per loro offre suffragi, in particolare il santo Sacrificio eucaristico.

 

[1056] Seguendo l’esempio di Cristo, la Chiesa avverte i fedeli della «triste e penosa realtà della morte eterna»,  chiamata anche «inferno».

            [1057] La pena principale dell’inferno consiste nella separazione eterna da Dio; in Dio soltanto l’uomo può avere la vita e la felicità per le quali è stato creato e alle quali aspira.

            [1058] La Chiesa prega perché nessuno si perda: «Signore, non permettere che sia mai separato da te». Se è vero che nessuno può salvarsi da se stesso, è anche vero che Dio «vuole che tutti gli uomini siano salvati» (1Tm 2,4) e che per lui «tutto è possibile» (Mt 19,26).

                [1059]       «La santissima Chiesa romana crede e confessa fermamente che nel giorno del Giudizio tutti gli uomini compariranno col loro corpo davanti al tribunale di Cristo per rendere conto delle loro azioni» .

                [1060]       Alla fine dei tempi, il Regno di Dio giungerà alla sua pienezza. Allora i giusti regneranno con Cristo per sempre, glorificati in corpo e anima, e lo stesso universo materiale sarà trasformato. Dio allora sarà «tutto in tutti» (1Cor 15,28), nella vita eterna.

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