Articolo 3: LA
CHIESA, MADRE E MAESTRA
Introduzione
[2030] È nella Chiesa, in comunione
con tutti i battezzati, che il cristiano realizza la propria vocazione. Dalla
Chiesa accoglie la Parola di Dio che contiene gli insegnamenti della «legge di
Cristo» (Gal 6,2). Dalla Chiesa
riceve la grazia dei sacramenti che lo sostengono lungo la «via». Dalla Chiesa
apprende l’esempio della santità; ne riconosce il modello e la sorgente
nella Santissima Vergine Maria; la riconosce nella testimonianza autentica di
coloro che la vivono; la scopre nella tradizione spirituale e nella lunga
storia dei santi che l’hanno preceduto e che la Liturgia celebra seguendo il
Santorale.
[2031] La vita morale è un culto
spirituale. Noi offriamo i nostri «corpi come sacrificio vivente, santo e gradito
a Dio» (Rm 12,1), in seno al
Corpo di Cristo, che noi formiamo, e in comunione con l’offerta della sua
Eucaristia. Nella Liturgia e nella celebrazione dei sacramenti, preghiera ed
insegnamento si uniscono alla grazia di Cristo, per illuminare e nutrire
l’agire cristiano. Come l’insieme della vita cristiana, la vita morale trova la
propria fonte e il proprio culmine nel sacrificio eucaristico.
II. I precetti della Chiesa
[2041] I precetti della Chiesa si
collocano in questa linea di una vita morale che si aggancia alla vita
liturgica e di essa si nutre. Il carattere obbligatorio di tali leggi positive
promulgate dalle autorità pastorali, ha come fine di garantire ai fedeli il
minimo necessario nello spirito di preghiera e nell’impegno morale, nella
crescita dell’amore di Dio e del prossimo:
[2042] Il primo precetto («Partecipa alla Messa la domenica e le altre feste
comandate e rimani libero dalle occupazioni del lavoro») esige dai fedeli che
santifichino il giorno in cui si ricorda la Risurrezione del Signore e le
particolari festività liturgiche in onore dei misteri del Signore, della beata
Vergine Maria e dei Santi, in primo luogo partecipando alla celebrazione
eucaristica in cui si riunisce la Comunità cristiana, e che riposino da quei lavori
e da quelle attività che potrebbero impedire una tale santificazione di questi
giorni.
Il secondo precetto
(«Confessa i tuoi peccati almeno una volta all’anno») assicura la preparazione
all’Eucaristia attraverso la recezione del sacramento della Riconciliazione,
che continua l’opera di conversione e di perdono del Battesimo .
Il terzo precetto («Ricevi il
sacramento dell'Eucaristia almeno a Pasqua») garantisce un minimo in ordine
alla recezione del Corpo e del Sangue del Signore in collegamento con le feste
pasquali, origine e centro della Liturgia cristiana .
[2043] Il quarto precetto («In questi giorni
stabiliti dalla Chiesa astieniti dal mangiare carne e osserva il digiuno»)
assicura i tempi di ascesi e di penitenza, che ci preparano alle feste liturgiche
e a farci acquistare il dominio sui nostri istinti e la libertà di cuore.
Il quinto precetto («Sovvieni alle necessità della Chiesa») enuncia
che i fedeli sono tenuti a venire incontro alle necessità materiali della Chiesa,
ciascuno secondo le proprie possibilità.