Articolo 6: LA
COSCIENZA MORALE
Introduzione
[1776] «Nell’intimo della coscienza
l’uomo scopre una legge che non è lui a darsi, ma alla quale invece deve
obbedire e la cui voce, che lo chiama sempre ad amare e a fare il bene e a
fuggire il male, quando occorre, chiaramente parla alle orecchie del cuore...
L’uomo ha in realtà una legge scritta da Dio dentro al suo cuore... La
coscienza è il nucleo più segreto e il sacrario dell’uomo, dove egli si trova
solo con Dio, la cui voce risuona nell’intimità propria» .
III. Scegliere secondo coscienza
[1786] Messa di fronte ad una
scelta morale, la coscienza può dare sia un giudizio retto in accordo con la
ragione e con la legge divina, sia, al contrario, un giudizio erroneo che da
esse si discosta.
[1787] L’uomo talvolta si trova ad
affrontare situazioni che rendono incerto il giudizio morale e difficile la
decisione. Egli deve sempre ricercare ciò che è giusto e buono e discernere la
volontà di Dio espressa nella legge divina.
[1788] A tale scopo l’uomo si
sforza di interpretare i dati dell’esperienza e i segni dei tempi con la virtù
della prudenza, con i consigli di persone avvedute e con l’aiuto dello Spirito
Santo e dei suoi doni.
[1789] Alcune
norme valgono in ogni caso:
Non è mai consentito fare il
male perché ne derivi un bene.
La «regola d’oro»: «Tutto
quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro» (Mt 7,12) .
La carità passa sempre
attraverso il rispetto del prossimo e della sua coscienza: Parlando «così
contro i fratelli e ferendo la loro coscienza..., voi peccate contro Cristo» (1Cor 12). «Perciò è bene» astenersi...
da tutto ciò per cui «il tuo fratello possa scandalizzarsi» (Rm 14,21).