Articolo 2: IL SECONDO COMANDAMENTO
Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio (Es
20,7; Dt
5,11). Fu detto
agli antichi: «Non spergiurare»... Ma io vi dico: non giurate affatto (Mt
5,33-34).
III. Il nome cristiano
[2156] Il sacramento del Battesimo
è conferito «nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo»(Mt 28,19). Nel Battesimo il nome del
Signore santifica l’uomo e il cristiano riceve il proprio nome nella Chiesa.
Può essere il nome di un santo, cioè di un discepolo che ha vissuto con
esemplare fedeltà al suo Signore. Il patrocinio del santo offre un modello di
carità ed assicura la sua intercessione. Il «nome di Battesimo» può anche
esprimere un mistero cristiano o una virtù cristiana. «I genitori, i padrini e
il parroco abbiano cura che non venga imposto un nome estraneo al senso
cristiano» .
[2157] Il cristiano incomincia la
sua giornata, le sue preghiere, le sue azioni con il segno della croce, «nel
nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen». Il battezzato
consacra la giornata alla gloria di Dio e invoca la grazia del Salvatore, la
quale gli permette di agire nello Spirito come figlio del Padre. Il segno della
croce ci fortifica nelle tentazioni e nelle difficoltà.
[2158] Dio chiama ciascuno per nome
. Il nome di ogni uomo è sacro. Il nome è l’icona della persona. Esige il
rispetto, come segno della dignità di colui che lo porta.
[2159] Il nome ricevuto è un nome
eterno. Nel Regno, il carattere misterioso ed unico di ogni persona segnata dal
nome di Dio risplenderà in piena luce. «Al vincitore darò... una pietruzza
bianca sulla quale sta scritto un nome nuovo, che nessuno conosce all’infuori
di chi la riceve» (Ap 2,17).
«Poi guardai ed ecco l’Agnello ritto sul monte Sion e insieme centoquarantaquattromila
persone che recavano scritto sulla fronte il suo nome e il nome del Padre suo»
(Ap 14,1).