CAPITOLO PRIMO:
LA
RIVELAZIONE DELLA PREGHIERA
Introduzione
[2566] L’uomo è alla ricerca di Dio.
Mediante la creazione Dio chiama ogni essere dal nulla all’esistenza.
Coronato «di gloria e di splendore» (Sal
8,6), l’uomo, dopo gli angeli, è capace di riconoscere che il Nome del
Signore «è grande... su tutta la terra» (Sal 8,2). Anche dopo aver perduto la somiglianza con Dio a causa
del peccato, l’uomo rimane ad immagine del suo Creatore. Egli conserva il
desiderio di colui che lo chiama all’esistenza. Tutte le religioni testimoniano
questa essenziale ricerca da parte degli uomini .
[2567] Dio, per primo, chiama
l’uomo.
Sia che l’uomo dimentichi il suo Creatore oppure si nasconda lontano
dal suo Volto, sia che corra dietro ai propri idoli o accusi la divinità di
averlo abbandonato, il Dio vivo e vero chiama incessantemente ogni persona al
misterioso incontro della preghiera. Questo passo d’amore del Dio fedele viene
sempre per primo nella preghiera; il passo dell’uomo è sempre una risposta. Man
mano che Dio si rivela e rivela l’uomo a se stesso, la preghiera appare come un
appello reciproco, un evento di Alleanza. Attraverso parole e atti, questo
evento impegna il cuore. Si svela lungo tutta la storia della salvezza.
Articolo 3: Nel
tempo della Chiesa
Introduzione
[2623] Il giorno di Pentecoste lo
Spirito della Promessa è stato effuso sui discepoli, che «si trovavano tutti
insieme nello stesso luogo» (At 2,1)
ad attenderlo, «assidui e concordi nella preghiera» (At 1,14). Lo Spirito che istruisce la Chiesa e le ricorda tutto
ciò che Gesù ha detto, la forma anche
alla vita di preghiera.
[2624] Nella prima comunità di
Gerusalemme, i credenti «erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli
Apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere» (At 2,42). La sequenza è tipica della
preghiera della Chiesa: fondata sulla fede apostolica ed autenticata dalla
carità, essa è nutrita nell’Eucaristia.
[2625] Le preghiere sono prima di
tutto quelle che i fedeli ascoltano e leggono nelle Scritture, attualizzandole
però, specialmente quelle dei Salmi, a partire dal loro compimento in Cristo .
Lo Spirito Santo, che in tal modo ricorda Cristo alla sua Chiesa orante, la
conduce anche alla Verità tutta intera e suscita nuove formulazioni, le quali
esprimeranno l’insondabile Mistero di Cristo, che opera nella vita, nei
sacramenti e nella missione della sua Chiesa. Queste formulazioni si
svilupperanno nelle grandi tradizioni liturgiche e spirituali. Le forme della preghiera, quali sono
espresse negli Scritti apostolici e canonici rimarranno normative per la
preghiera cristiana.
I. La benedizione e l’adorazione
II. La preghiera di domanda
III. La preghiera di intercessione
IV. La preghiera di ringraziamento
V. La preghiera di lode
In sintesi
[2644] Lo
Spirito Santo che ammaestra la Chiesa e le ricorda tutto ciò che Gesù ha detto,
la educa anche alla vita di preghiera, suscitando espressioni che si rinnovano
in seno a forme permanenti: benedizione, domanda, intercessione, azione di
grazie e lode.
[2645] Per
il fatto che Dio lo benedice, il cuore dell’uomo può a sua volta benedire colui
che è la sorgente di ogni benedizione.
[2646] La
preghiera di domanda ha per oggetto il perdono, la ricerca del Regno, come pure
ogni vera necessità.
[2647] La
preghiera di intercessione consiste in una domanda in favore di un altro. Non conosce
frontiere e si estende anche ai nemici.
[2648] Ogni
gioia e ogni sofferenza, ogni avvenimento e ogni necessità può essere materia dell’azione
di grazie, che, partecipando a quella di Cristo, deve riempire l’intera vita:
«In ogni cosa rendete grazie» (1Ts 5,18).
[2649] La preghiera di lode, completamente disinteressata,
si concentra su Dio; lo canta per se stesso, gli rende gloria perché egli È, a
prescindere da ciò che egli fa.