Articolo 1:
LE ESPRESSIONI
DELLA PREGHIERA
I. La preghiera vocale
[2700] Con la sua Parola Dio parla
all’uomo. E la nostra preghiera prende corpo mediante parole, mentali o vocali.
Ma la cosa più importante è la presenza del cuore a colui al quale parliamo
nella preghiera. «Che la nostra preghiera sia ascoltata dipende non dalla
quantità delle parole, ma dal fervore delle nostre anime» .
[2701] La preghiera vocale è una
componente indispensabile della vita cristiana. Ai discepoli, attratti dalla
preghiera silenziosa del loro Maestro, questi insegna una preghiera vocale: il
«Padre nostro». Gesù non ha pregato soltanto con le preghiere liturgiche della
sinagoga; i Vangeli ce lo presentano mentre esprime ad alta voce la sua
preghiera personale, dalla esultante benedizione del Padre, fino all’angoscia del Getsemani .
[2702] Il bisogno di associare i
sensi alla preghiera interiore risponde ad una esigenza della natura umana.
Siamo corpo e spirito, e quindi avvertiamo il bisogno di tradurre esteriormente
i nostri sentimenti. Dobbiamo pregare con tutto il nostro essere per dare alla
nostra supplica la maggior forza possibile.
[2703] Questo bisogno risponde
anche ad una esigenza divina. Dio cerca adoratori in Spirito e Verità, e,
conseguentemente, la preghiera che sale viva dalle profondità dell’anima. Vuole
anche l’espressione esteriore che associa il corpo alla preghiera interiore,
affinché la preghiera gli renda l’omaggio perfetto di tutto ciò a cui egli ha
diritto.
[2704] Essendo
esteriore e così pienamente umana, la preghiera vocale è per eccellenza la preghiera
delle folle. Ma anche la più interiore delle preghiere non saprebbe fare a meno
della preghiera vocale. La preghiera diventa interiore nella misura in cui
prendiamo coscienza di colui «al quale parliamo» . Allora la preghiera vocale
diventa una prima forma della preghiera contemplativa.